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Mi si affianca Luca, il mio preparatore, mi batte il 5 e prende lui il mio casco e le mie protezioni.
Faccio la foto di rito e mi avvio al box.
Tutti i ragazzi battono le mani, sia il mio team che quello di Charles. Sono tutti al settimo cielo per i risultati di oggi ma Charles porta tutti con i piedi per terra.
"I punti si fanno domani, non esaltiamoci troppo" dice in tono serio ma sempre sorridente e so che ha ragione.

Sara mi accompagna alla postazione per le interviste.
Vengo intervistata dalle maggiori testate giornalistiche e tutti vogliono sapere chi sono e da dove arrivo.
Come da programma avrei dato delle risposte generali. Rimanendo sul vago, ovviamente non potevo dire nulla di me che non fosse già stato concordato.
E poi in serata sarebbe uscito il comunicato con la mia intervista.

Ora tocca al meeting. Dobbiamo studiare le possibili strategie.
Quando arrivo Sara mi lascia. Qui entrano solo i capi meccanici, ingegneri e piloti e ovviamente il team principal.
Ci sediamo ognuno davanti ad un pc. Mi sento osservata. Alzo lo sguardo e incrocio quello del mio compagno di squadra.

Ha uno sguardo di fuoco, sembra volermi uccidere da un momento all'altro. Non ci siamo più rivolti la parola dopo aver lasciato la pista.

"Come anticipato, quest'anno non voglio stronzate; pensate ad ogni possibile strategia in risposta ai nostri avversari. Ogni secondo è importante" mi riporta alla realtà Fred con il suo discorso. Gli ingegneri iniziano a discutere delle strategie. Vedo Charles ed Alle che si scambiano qualche battuta e ogni tanto mi guardano in cagnesco.
Ma cosa gli ho fatto?

Decisa la strategia per l'indomani si alzano tutti e iniziano ad avviarsi fuori dalla stanza "voi due aspettate" dice Fred a me e a Leclerc.

"Cosa?" risponde Charles con tono irritato mentre Fred chiude la porta per non farsi sentire.
"Avete fatto un ottimo lavoro. Tu Charles ti sei fidato di me lasciando andare Giorgia per farti dare la scia senza sapere chi ci fosse nell'auto. Grazie. Tu Giorgia ha fatto un giro buono. Non potevo aspettarmi di meglio alla tua prima qualifica. Ora bisogna solo impegnarsi e capire dove raccogliere decimi preziosi in ogni circuito" continua Fred ma Charles lo interrompe "ma sei serio Fred? Ti rendi conto?" il suo tono è tutt'altro che pacato "hai messo in macchina una principiante ed è andata bene che non ci ha ammazzati tutti" urla Charles indicandomi ma guardando solo Fred, lo sguardo di Fred cambia, da amichevole diventa autoritario "Charles non parlarmi cosi! Sai bene che riesco a distinguere un talento, come ho visto il tuo nel 2018 in Alfa Romeo ora ho visto il suo, sapevo che poteva farcela e infatti ci è riuscita!" risponde alzando leggermente la voce.
"Hai visto il talento o i soldi Fred?" Gli urla addosso Charles "sappiamo tutti che non si diventa piloti di F1 dalla mattina alla sera! Ci sono ragazzi che si impegnano e che non vedranno mai realizzare il proprio sogno e poi arriva una ragazza qualsiasi e riesce? Quanto ti ha pagato per salire su quella macchina?" aveva continuato Leclerc ma ora era il mio turno di rispondere "non permetterti sai? Tu non hai idea della mia vita e del mio percorso quindi non osare minimamente pensare che tutto questo io non me lo sia sudato ogni giorno della mia vita"  avevo risposto sostenendo il suo sguardo ma senza alzare il tono di voce. Non era la prima volta che si insinuava che avessi saltato la coda perché raccomandata.
Di raccomandato nella mia vita non c'era nulla.

"Nessuno ha chiesto il tuo parare" senza neanche guardarmi Charles mi aveva risposto cosi.
"Meno male che eri tu quello a favore dell'ingresso di donne nella griglia di F1, ora che ne hai una di fianco non ti sta più bene? Tutti bravi a parole!" stava iniziando a farmi perdere la pazienza, pretendevo rispetto da lui e quello era una mancanza enorme nei miei confronti.
"Una donna che se lo meritasse, non una raccomandata" mi aveva risposto, questa volta guardandomi in faccia.

Dall'espressione di Fred avevo capito che volesse che gli dicessi la verità ma non potevo farlo. Non era una mia scelta. Mi era stato imposto e non avrei mai potuto fare altrimenti. Mi sarei giocata tutto.

"Questo è quello che credi tu. Ti dimostrerò che sbagli in pista" gli avevo risposto questa volta lasciando la stanza. Ne avevo avuto abbastanza. Ero preparata a vivere quella situazione. Sapevo che avrei avuto tantissime persone contro ma non pensavo che il mio compagno di squadra fosse tra questi.

Finalmente ero arrivata in albergo. Dopo aver oltrepassato la folla insieme a Luca mi ero diretta verso l'ascensore. Volevo andare a fare una doccia prima di cenare e poi sarei andata a letto il prima possibile in vista della gara del giorno dopo.
Fortunatamente essendo tardi a cena non c'era quasi più nessuno. Avevo mangiato in silenzio leggendo i dati delle auto sul tablet e mi ero rintanata in camera prima di incontrare la persona che mi aveva fatto bollire il sangue dalla rabbia.

Non ero una persona rabbiosa e che perdeva la pazienza. Ormai avevo capito come funzionava il mondo e riuscivo a farmi scivolare di dosso tante cose ma gli attacchi di quel tipo no.
Lui non sapeva niente di me e si era comunque permesso di attaccarmi sparando a zero sulla mia vita.

Forever you - Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora