Il caldo afoso dell'Arabia Saudita mi aveva investita appena messo piede fuori dall'aereo.
In albergo avevo sistemato le mie cose nella stanza ed ero scesa per pranzare.
Quel pomeriggio ero scesa ad allenarmi con Luca nella palestra dell'albergo. Fortunatamente era vuota ma ogni volta che le porte si aprivano mi voltavo a vedere chi fosse.
Non vedevo quegli occhi verdi da qualche giorno ed ero curiosa di sapere se il suo atteggiamento nei miei confronti sarebbe cambiato dopo lo scorso weekend."Ti alleni sperando di diventare abbastanza?" una risatina aveva seguito quelle parole "di sicuro tutto questo allenamento ti fa bene però" con quella faccia da schiaffi Max Verstappen mi stava guardando. Eravamo soli perché Luca era al telefono e mi aveva lasciato sola a fare stretching dato che avevamo finito.
"Sono già abbastanza" gli avevo risposto continuando i miei esercizi "lo vedremo questo weekend" mi aveva risposto senza però continuare quando aveva visto Luca rientrare.Mi aveva fatto saltare i nervi con quei commenti. Come si permetteva? Avevo già fatto vedere che meritavo di essere li. Ci sono persone che si allenano per anni e non riuscirebbero a fare quello che avevo fatto io in 4 mesi. Ero fiera di me sapendo che il margine di miglioramento era ancora enorme.
Il giorno dopo alle interviste avevo incrociato di sfuggita gli occhi di Charles. Nulla era cambiato. Il suo atteggiamento freddo e distante era tornato nonostante gli sguardi che mi aveva rivolto il venerdi sera in discoteca.
Avevo altro a cui pensare però. Volevo migliorare ancora e avevo studiato con Mattia tutte le possibili traiettorie che avrei provato il giorno dopo nelle prove libere.
Il giorno seguente ero stata veloce, terzo tempo in entrambe le prove, Max primo e Charles secondo. C'era qualcosa nel motore ma non capivo cosa. Sapevo che aveva ancora qualche cavallo da poter sfruttare.Il sabato dopo le prove libere non avevo ancora trovato la soluzione. Avevo passato tutto il tempo tra le prove libere e le qualifiche seduta alla mia postazione nel box a studiare le carte poi l'illuminazione. Ne avevo parlato con Thomas e concordava con me.
Avevamo comunicato ai meccanici delle squadre come procedere ed ero corsa a scaldarmi con il sorriso in volto.
Ero sicura che avrebbe funzionato."Hai risolto?" mi aveva chiesto Luca mentre mi porgeva la corda per saltare "si adesso andrà meglio" avevo risposto sicura e sorridente.
Charles era li con Andrea a scaldarsi anche lui per le qualifiche e aveva sentito "spero per te che la macchina sia più veloce di ieri" aveva detto con tono di sfida.
Aveva appena portato via la magia che si era creata dopo aver risolto il problema.
Mi aveva fatto incazzare.
Avevo mollato la corda ed ero tornata nel box perché mancava poco. Sentivo i suoi passi dietro ai miei.
Ero una iena. Perché doveva sempre mettermi di cattivo umore? Perché non si fidava e basta? Avevamo studiato un motore veloce e potente come voleva e glielo avevo già dimostrato alla prima gara.Mentre mi preparavo per salire in macchina avevo sentito il suo sguardo su di me. Mi ero voltata di scatto e lo avevo visto guardarmi. Stava sorridendo soddisfatto. Come se avermi fatto incazzare era il suo compito di giornata e sapere che ci era riuscito lo faceva stare bene.
Il Q1 era finito bene, primo Charles e seconda io.
La modifica all'assetto del motore aveva funzionato. Charles aveva riferito a Thomas che era soddisfatto e Thomas lo aveva riferito a me.
Fanculo avevo pensato. Sapevo di essere brava e ora doveva ammetterlo anche lui.Anche il Q2 era finito con le due rosse al comando. Ci stavo iniziando a credere che forse sarei partita dalla prima fila.
Q3 primo stint andato bene ma ero terza, la Red Bull aveva tirato fuori qualcosa ed era più veloce.
Alla fine del primo stint ero rientrata al box senza scendere dalla macchina come sempre. Mancava poco più di un minuto prima di scendere in pista per il secondo ed ultimo tentativo. Volevo la prima fila.
Charles era partito prima di me ma lo seguivo stando a qualche secondo di distanza. Eravamo partiti. Lo vedevo bene e imitavo le sue traiettoie al meglio cercando di farle come le faceva lui. Era un mago nel trovare decimi preziosi.
Finito il giro Mattia mi aveva informato che ero in P2 ma che Max stava finendo il giro. Ero rimasta con il fiato sospeso per tutto il tempo "confermo P2" mi aveva detto Mattia e un mezzo urlo di gioia mi era uscito dalla bocca. Ero contenta e felice di avercela fatta. Era come una pole per me.Scesa dalla macchina avevo abbracciato alcuni ragazzi del box che erano venuti li.
Charles mi aveva sorriso da lontano e poi si era avvicinato.
"Devo farti incazzare più spesso se questo è il risultato" aveva detto riferendosi a quello che era successo prima delle qualfiche.
Mi interessava poco di lui. Ero troppo contenta del risultato che avevo ottenuto.Quella sera in albergo avevo cenato presto ed ero andata in camera per riposare e cercare di studiare le traiettoie migliori.
Avevo incrociato anche Russell ma ero rimasta fredda, ci aveva provato dopo l'ultima gara ma, per quanto fosse educato e gentile, non era per me. Non ero li per un fidanzato o altro. Avevo troppo in gioco.Mentre ero intenta a studiare con il pigiama qualcuno aveva bussato alla porta, chi poteva essere?
Quando avevo aperto la porta ero rimasta scioccata, Charles era davanti alla mia stanza in pantaloncini e maglietta "e tu che vuoi?" gli avevo detto guardandolo in modo acido "in curva 2 usa più cordolo ma alla 3 sii meno aggressiva, se hai del sottosterzo dovuto al vento in curva 14 non cercare di controsterzare troppo sennò rovini le gomme, lascia che passi da solo" era venuto a darmi dei consigli e ne avevo bisogno. Avevo appuntato tutto mentalmente "tutto qui?" avevo chiesto sperando in qualche altro consiglio "vuoi anche il bacio della buonanotte ora?" aveva risposto lui sorridendo. Lo avevo fulminato con lo sguardo e avevo chiuso la porta. Quel ragazzo era impossibile.
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Forever you - Charles Leclerc
RomanceUna storia d'amore e passione. Charles pilota di F1, lei ingegnere e molto altro, costretta a nascondere il segreto più grande. Tutti i diritti sono riservati. La storia è frutto di immaginazione.