22 - Charles

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Finalmente la stagione era iniziata con il piede giusto. Se non fosse stato per la mia compagna di squadra sarei già al settimo cielo ma so di non potermi fidare di lei. Qualcosa mi fa credere che nasconda qualcosa. Il sesto senso forse. Non so spiegarlo ma ho come l'impressione che stia mentendo a tutti ma che nessuno lo capisca.
Pensavo che dopo la gara venisse almeno a farmi i complimenti per la vittoria ma probabilmente Andrea ha ragione "ma perché dovrebbe venire? Ieri sera te la sei sbranata e ora pensi che venga a elogiarti?" come sempre aveva ragione lui. L'avevo trattata male e ora pretendevo le sue congratulazioni.

Dopo tutte le interviste e il resto ero tornato in albergo. Mentre entravo l'avevo vista aspettare l'ascensore con in mano qualcosa da mangiare. Indossava in pantalone grigio della tuta e una tshirt bianca aderente.
Devo ammettere che è una ragazza molto bella ma continua a trasmettermi qualcosa che mi dice che devo starle lontano e a me va bene cosi.
Ero abbastanza certo che lei non mi avesse visto.

Appena tornato in camera mi ero fatto la doccia. Volevo assolutamente vedere la gara. Di solito aspettavo il giorno dopo ma quella sera la curiosità mi stava divorando. Avevo sentito che Giorgia aveva perso delle posizioni in partenza ma che aveva fatto dei sorpassi stupendi e che aveva tenuto dietro Verstappen mentro io andavo ai box permettondomi di tenere la posizione su di lui.
Dovevo vedere con i miei occhi.

Dopo 40 minuti, avevo mandato avanti i punti meno interessanti, avevo visto tutto.
Dovevo ammettere che quella ragazza ci sapeva fare. Aveva un grandissimo talento e considerato che era la sua prima gara forse Fred aveva ragione e io non mi sarei dovuto preoccupare di lei.

Mi aveva detto che se l'avessi aiutata probabilmente sarebbe migliorata ancora in modo da poter tenere lontano da me anche Verstappen ma ero stato categorico.
"No assolutamente, io non le insegno proprio niente. Vuole essere pilota? Deve fare da sola come abbiamo fatto tutti, troppo facile cosi" avevo risposto a Fred quando mi aveva chiesto di aiutarla al simulatore nelle prossime settimane.

La mattina dopo a colazione ero al tavolo con i soliti ragazzi che parlavamo della gara, come sempre. Lando aveva chiamato Giorgia invitandola a sedersi con noi. Avevo cercato di farle capire che non fosse una buona idea e aveva capito anche lei ma Lando era stato così insistente che alla fine aveva accettato controvoglia.

Poi il battibecco tra Daniel e George. Ci stavano provando entrambi? Avevo già visto Daniel provarci ma non volevo che continuasse.
Non so perché ma avevo fatto fatica a trattenermi. Volevo alzarmi e portarla via, non volevo che nessuno la guardasse e studiasse i suoi tatuaggi. E poi avevo capito che non amava essere toccata, almeno dalle persone che non conosceva. Daniel le aveva afferrato il braccio per vedere il tatuaggio ma lei lo aveva ritirato velocemente.
Avevo odiato quella scena.

Quel pomeriggio avevamo deciso di andare nella piscina dell'albergo. Il caldo era asfissiante e volevamo farci due risate a bordo piscina.

"Qualcuno ha avuto la nostra stessa idea" aveva detto Pierre indicando il corpo che nuotava in acqua.
"E che corpo, a me non dispiace" aveva detto Lando abbassando gli occhiali da sole per vedere meglio.

Le bracciate erano continuate, da un estremo all'altro della piscina.
Avevo già riconosciuto il soggetto.
Era Giorgia. Portava le trecce da boxer per comodità quando faceva attività fisica e poi aveva dei tatuaggi. Ero certo che fosse lei.

"Ha finito?" Aveva chiesto Daniel notando che si era fermata a riprendere fiato dal lato lungo della piscina. Non ci aveva ancora visto. Aveva un altro piccolo tatuaggio sulla spalla destra. Non riuscivo a vedere bene cosa fosse essendo lontano.

Improvvisamente era uscita dall'acqua con un gesto estremamente sexy. Si era tirata su dalle braccia e aveva posato le gambe sul bordo della piscina. Il tutto a dimostrazione che era in perfetta forma fisica.
Il costume nero a vita alta era perfetto su di lei. Sembrava esserle stato cucito addosso.
Ancora non ci aveva visto ma la risata di Daniel aveva attirato la sua attenzione e si era girata.
"Che coglione che sei" aveva detto George a Daniel "ora penserà che ridi di lei"
"Ma che dici? Sto ridendo con voi mica per lei" aveva detto lui.
Aveva abbozzato un sorriso andando poi a stendersi al sole per asciugarsi.
George si era alzato prendendo il suo asciugamano e andando a stendersi accanto a lei. Non riusciva a resisterle e questo mi infastidiva.

"Non sbavare" mi aveva riportato alla realtà Pierre, lui era il mio unico vero amico nel paddock, mi conosceva da sempre e potevo fidarmi di lui al 100%.
"Eh? Cosa?" Avevo risposto distrattamente
"Se continui a guardarla cosi la metti incinta con lo sguardo" aveva poi riso notando che non le avevo staccato gli occhi di dosso per tutto il tempo.
Avevo gli occhiali da sole ma lui mi conosceva bene. Sapeva bene cosa pensavo.
"Perché c'è l'hai tanto con lei? È brava! Lo hai detto anche tu dopo aver visto la gara. A volte ti impunti su cose che non esistono. Dalle una possibilità".

So che Pierre aveva ragione, non la conoscevo ma il mio istinto mi diceva di starle lontanto "tu non capisci" mi ero limitato a dire togliendomi la maglietta e stendendomi al sole per un pò di tintarella.

"E svegliati! Che dormiglione che sei!" Mi ero svegliato perché dell'acqua fredda mi era arrivata alle gambe.
Come sempre Daniel e Lando stavano facendo gli stupidi in acqua e mi avevano schizzato.
Istintivamente avevo rivolto lo sguardo alla sdraio su cui poco prima era stesa Giorgia.

"È andata a preparare le valigie" mi aveva risposto Pierre vedendo la direzione del mio sguardo "chi scusa?" Avevo risposto facendo il finto tonto.

Pierre era scoppiato a ridere "davvero pensi di imbrogliarmi? So che muori dalla voglia di sapere dov'è. Dopo che ti sei addormentato è rimasta a parlare con George e a prendere il sole per un pò poi si è alzata e si è avvicinata per salutare. Ha detto che andava a fare le valigie perché stasera ha il volo con la squadra."
Avevo finto disinteresse alle parole di Pierre ma dentro sapere che non l'avrei vista per le prossime due settimane mi dava noia.

Forever you - Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora