Avevo sempre avuto paura di volare. Strano a dirsi dato che viaggiavo in lungo e largo per tutto il mondo eppure era così.
Ogni volta prima di prendere un aereo l'ansia mi faceva contorcere lo stomaco.
Quella volta era stato diverso però. Ero distratto da Giorgia.
Sul volo si era isolata sedendo dalla parte opposta alla nostra e dopo pranzo si era addormentata.
Vederla dormire mi aveva intenerito. Mi stavo affezionando. Mi aveva dimostrato che era una ragazza normale con un enorme talento e avevo abbassato il muro che avevo alzato per tenerla lontana.
Quando si era svegliata di soprassalto non aveva notato che la stavo guardando per fortuna.
Si era agitata facendo agitare anche me.Finalmente avevo capito perché il mio istinto mi aveva dato dei campanelli d'allarme. Aveva nascosto chi era a tutti sin dall'inizio. Sentirle pronunciare che era un Generale militare mi aveva destabilizzato.
Il volo sarebbe durato circa altre 4 ore prima di atterrare e Giorgia non si era più mossa dalla cabina. Credo volesse nascondersi da noi.
L'atterraggio era andato bene. Si vedeva che sapeva il fatto suo. In fondo era un cazzo di Generale della Nato.
"Ragazzi rimanete ai vostri posti, salgono i paramedici per il Capitano e poi potete scendere" aveva detto Giorgia mentre l'hostess apriva il portellone.
Come annunciato erano saliti a bordo 3 paramedici che avevano caricato il capitano su una barella ed erano andati via. Avevamo visto l'ambulanza partire dalla pista "ora potete scendere" ci aveva informato Giorgia e l'avevo vista alzarsi dalla poltrona in cabina e stendere le braccia. Il nostro sguardo si era agganciato ma poi una persona si era intromessa. Indossava una divisa militare blu e si era tolto il cappello. Aveva rivolto il saluto militare a Giorgia e poi si erano stretti la mano.Eravamo scesi da qualche minuto dall'aereo ancora increduli. Sulla pista era presente un auto con i vetri oscurati e una jeep militare con quattro ragazzi appoggiati.
Giorgia era ancora a bordo con Luca e il militare.Alla fine era scesa dall'aereo. Davanti a lei Luca e dietro il militare. I quattro ragazzi appoggiati alla Jepp erano scattati andando a posizionarsi alla fine delle scale dell'aereo e porgendo l'omaggio miliatare a Giorgia.
Era un pezzo importante se tutti le facevano il saluto.Li aveva salutati uno a uno ed era venuta verso il pulmino su cui eravamo seduti noi che ci avrebbe portato in albergo.
Aveva la faccia seria "qualche problema?" le aveva chiesto Pierre "no, solo prassi, fortunatamente è un paese alleato quindi tutto a posto".
Era rimasta in silenzio per tutto il tragitto. Aveva un'espressione preoccupata.
Luca era seduto davanti a me con Andrea "Luca ma è tutto ok? Ha una faccia" gli avevo chiesto facendo riferimento a Giorgia "è preoccupata che qualcuno possa farsi scappare qualcosa, rischierebbe di perdere i gradi militari e di venire buttata fuori anche dalla F1" aveva detto Luca. Ora capivo la sua angoscia. Avrei parlato con i presenti uno a uno appena arrivati in albergo raccomandandomi di non farsi scappare niente. Non volevo che ci rimettesse per averci salvato la vita.In albergo avevamo fatto il check in ed era scappata in camera cosi velocemente che non ero riuscito a dirle niente. Avevo parlato con tutti i ragazzi. Per quanto fossero pazzi mi fidavo di loro e sapevo che l'avrebbero coperta. Dopo tutto ci aveva salvati. Era il minimo che potessimo fare per lei.
In camera avevo fatto la doccia ed ero sceso per cenare. Di lei nessuna traccia. Luca mi aveva detto che non aveva fame e non voleva scendere.
Non riuscivo a capire il perché di questo comportamento. Doveva essere fiera di quello che aveva fatto.Dopo cena ero andato a comprare il gelato ed ero andato in camera di Giorgia. Avevo bussato qualche volta senza ricevere nessuna risposta. Alla terza volta stavo per andare via ma la porta si era aperta.
Era in accappatoio con i capelli bagnati "mi sembrava di aver sentito bussare" aveva detto sorridendo "ti ho preso il gelato perché non sei scesa a cenare" aveva notato la vaschetta "vieni entra, mettilo nel frigo bar un attimo che vado a vestirmi" aveva detto tenendo ben saldo l'accappatoio per evitare che vedessi qualcosa.
Era più bella che mai. Dovevo ricordarmi che non si poteva. Eravamo compagni di squadra ma più la guardavo più pensavo a quanto fosse bella e semplice. A quanto mi sarebbe piaciuto baciarla.Avevo scacciato velocemente quei pensieri dalla testa quando avevo sentito i suoi passi in stanza "stai bene? Non ti ho vista a cena e mi sei sembrata silenziosa e preoccupata" ero preoccupato "ora va meglio. Ero preoccupata si ma si è tutto risolto" aveva detto "il gelato? Ho fame" era tornata a sorridere.
Ci eravamo seduti al tavolino sul terrazzo. L'aria calda di Baku ci deliziava. Aveva ancora i capelli bagnati e sciolti che si stavano asciugando lentamente all'aria. Indossava dei pantaloncini con il top nero abbinato e mangiava il gelato dalla vaschetta. Avevo osservato ogni dettaglio di quella scena e lo avevo fissato nella mia memoria."Ho parlato con i ragazzi, mi hanno assicurato che non diranno niente di quello che è accaduto oggi ad anima viva. Puoi fidarti" le avevo detto guardandola negli occhi "grazie. Ho rischiato oggi. Non avevo mai guidato un jet cosi e poi dire apertamente in radio chi fossi davanti a tutti non era nei miei programmi stamattina" aveva detto sorridendo.
"Come ci sei arrivata? Come si fa a diventare cosi a 25 anni?" Le avevo chiesto sinceramente, si era guardata i piedi, avevo notato che lo faceva spesso quando non voleva parlare di se "raccontami la tua storia, non so niente. Di me puoi fidarti" le avevo preso le mani e ci eravamo scambiati uno sguardo d'intesa."Mi sono iscritta all'Accademia Militare dopo il diploma. Volevo entrare nel mondo della F1 da sempre. Avevo studiato in una scuola che potesse darmi una preparazione per quello che serviva per diventare ingegnere. Ho basato la mia vita su questo." Aveva detto riferendosi alla F1.
"In Accademia mi sono laureata alla triennale. La mia vita era studio e vita militare. Volevo dare sempre il massimo perché solo cosi sarei riuscita a farmi notare dalla Ferrari. Alla fine dei 3 anni ho preso la specializzazione in ingegneria del motore e dopo 2 anni ero laureata. Questo è successo a giugno. Ad ottobre ho iniziato a realizzare il mio sogno" aveva raccontato molto in superficie. Io volevo più dettagli ma non era pronta a rivelarmeli. Aveva iniziato ad aprirsi con me e questo per ora mi bastava.Sul tardi eravamo passati in camera. Sul terrazzo iniziava ad essere fresco. Avevamo studiato le traiettoie del tracciato di Baku e ci eravamo salutati quando gli occhi facevano fatica a rimanere aperti.
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Forever you - Charles Leclerc
RomanceUna storia d'amore e passione. Charles pilota di F1, lei ingegnere e molto altro, costretta a nascondere il segreto più grande. Tutti i diritti sono riservati. La storia è frutto di immaginazione.