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Eravamo atterrati a Malpensa e già a Monza era tutto addobbato a festa e qualche tifoso si era già radunato davanti all'albergo.
Il resto della giornata era libero e anche il martedi.
Mercoledì invece, come da consuetudine, avevamo l'incontro con i tifosi in Piazza Duomo a Milano. Anche solo arrivare era stato un caos.
Una marea rossa intorno alla macchina. Avevo temuto che l'autista potesse investire qualcuno. Era dovuta intervenire la polizia per permetterci di passare.
Avevamo avuto una lunga intervista con Sky Italia. Ovviamente si erano concentrati molto su Charles e sul suo contratto in rinnovo. Sapevo che erano vicini alla firma ma non volevo essere petulante quindi non mi intromettevo. Ero affari suoi, mi aveva raccontato qualcosa ma di sua spontanea volontà.
Avevano fatto tante domande anche a me e mentre parlavo un coro era partito "sei bellissima, sei bellissima" mi ero imbarazzata a morte ed ero diventata rossa.

Quella sera dopo cena ero in camera con Charles, avevamo fatto l'amore e avevo la testa appoggiata sul suo petto nudo "oggi non ti ho baciata davanti a tutti per cosi poco" aveva detto, avevo alzato la testa per poterlo guardare in faccia "e perché lo avresti voluto fare?"
"Per quel coro, ce lo so che sei bellissima ed è impossibile non notarlo, però mi ha infastidito e soprattutto sapere che tutti pensano che sei disponibile e che magari qualcuno può anche pensare di provarci perché pensa che sei single"
"Non pensarci, è stato un coro ingenuo. Non ci ha mai provato nessuno con me" gli avevo detto rassicurandolo, avevo tutto quello di cui avevo bisogno e non volevo altro "George? Daniel? Potrei continuare all'infinito e sono solo quelli che ho visto io, immagino quanti uomini ti contattano ogni giorno sui social per provarci" su questo ero pessima. Non stavo molto dietro ai social. Era più Sara a ricordarmi di postare foto o storie ma erano sempre inerenti la F1. Avevo letto qualche messaggio spinto nei DM ma li leggevo di rado e non davo mai risposta.
"Quello che voglio c'è l'ho qui, non ho bisogno di altro" gli avevo detto baciandolo "diciamolo a tutti" aveva continuato lui "non voglio nascondermi più, ti amo e tu ami me. Fred ci ha dato la sua benedizione. Le nostre famiglie lo sanno. Perché nasconderci?"

Aveva ragione e se in futuro fosse finita non saremmo stati ne i primi ne gli ultimi a lasciarci "va bene. Però aspettiamo la fine della gara" avevo detto "ok, ti bacerò sul podio" mi aveva fatto ridere perché dava per scontato che saremmo arrivati sul podio entrambi, non volevo distruggere tutti i suoi programmi quindi lo avevo lasciato vagare con la mente gustandomi le sue parole.

Giovedì interviste, dovevo ammettere che l'atmosfera di Monza era persino più speciale di Imola. Avevo amato ogni minuto di quel weekend e sapevo che anche questo mi sarebbe rimasto nel cuore. La mia famiglia sarebbe arrivata venerdi mattina per rimanere li fino a domenica sera. Avere di nuovo i miei affetti con me rendeva tutto ancora più speciale e dai miei occhi doveva trasparire l'emozione di essere a casa perché tutti i giornalisti lo avevano notato. In più io e Charles avremmo rivelato la nostra storia quindi era davvero un weekend importante sotto ogni punto di vista.

Venerdi le prove erano andate bene, come da programma. Avevo fatto il giro finale di rientro ai box molto più lentamente del solito. Nonostante fosse venerdì le tribune erano piene. La Ferrari si giocava il titolo con Charles e tutti volevano assistere e in più c'era una pilota italiana a correre. Sentivo gli applausi quando passavo davanti alle tribune e mi ero caricata come mai prima.
Quella sera ero andata a cena con tutta la mia famiglia e Charles era con la sua che lo aveva raggiunto quindi ci eravamo separati.

Sabato i tifosi erano impazziti intonando cori per la rossa già dalle 9 del mattino.
Nel pomeriggio prima di salire in macchina avevo chiesto alla squadra di poter fare una cosa e mi avevano dato l'ok. Mi ero fatta aiutare dai ragazzi e avevo portato delle casse vicino al muretto dove di solito c'erano gli ingegneri. Da quando avevo cantato a Imola con il pubblico le parole di quella canzone avevo notato che tutti la collegavano a me o comunque alla squadra.
Quando il pubblico mi aveva visto era esploso un applauso e mi avevano fatto sentire amata.
Era partita la canzone e tutti si erano alzati in piedi a cantare con me. I miei nipoti mi avevano raggiunto e avevo il più piccolo in braccio mentre gli altri ballavano intorno. Si era creata un'energia fantastica e gli altri team si erano affacciati a vedere la scena. Charles mi aveva raggiunto prendendo in braccio la mia unica nipotina femmina e ballando e cantando con lei. Il pubblico era in delirio e quella carica era quella che ci serviva per le qualifiche.

Io e Charles eravamo stati tutto il Q1 e Q2 al comando della classifica.
"Facciamo la magia?" La voce di Charles nelle mie orecchie "e tu che ci fai nelle mie cuffie?" Gli avevo chiesto.
Era nella sua macchina nel suo lato box e io nella mia "ho chiesto a Xavi" aveva detto "bisogna che tieni il piede giù tutto in rettilineo e quando esci dalla Parabolica goditela" mi aveva detto "ti voglio accanto a me in partenza domani quindi concentrata" avevo sorriso, era autoritario "va bene capo" avevo risposto e la conversazione era chiusa. Era il momento di fare sul serio.

Dopo il primo tentativo ero 3, Max aveva preso la mia seconda posizione e non ci stavo ma era fondamentale dare la scia a Charles. Lo avevo già fatto ma facendolo qui sapevo che non avrei fatto un giro veloce perché mi sarei dovuta spostare e quindi non sarei riuscita a migliorare.

Ero uscita davanti a Charles e dopo aver scaldato le gomme mi ero lanciata per dargli la scia e poi mi ero spostata prima della prima variante, quelli erano i patti, però anziché rallentare lo avevo seguito spingendo per provare a non prendere bandiera e quando eravamo arrivati sul traguardo lui doveva aver capito che volevo fare anche io il giro quindi mi aveva dato la scia fino alla prima variante spostandosi poi come avevo fatto io.

Avevo continuato a spingere sul gas fino alla bandiera "FANTASTICI! P1 E P2 ragazzi! A casa nostra!" Avevo fatto il miglior risultato possibile in pole e lo avevo fatto a casa mia.
Mattia era euforico al muretto e tutti i meccanici si erano attaccati alla rete quando ci eravamo posizionati sotto ai semafori per le interviste.
Applausi e urla arrivavano dal pubblico che era in estasi per il risultato. Era da tantissimi anni che la Ferrari non prendeva tutta la prima fila a Monza. Sapevamo di aver fatto l'impresa e Charles era venuto ad abbracciarmi quando eravamo scesi dalle macchine.

"Posso dire?" Alle interviste Sebastian Vettel, ex pilota tedesco molto amato dal pubblico italiano "dimmi Seb" gli avevo detto quando era stato il mio turno di rispondere alle sue domande "io credo di non aver mai visto un team cosi forte negli ultimi anni in F1" aveva detto e il pubblico gli dava ragione "sembra che tu e Charles vi leggiate nella mente mentre siete in macchina. Siete fortissimi insieme e capite cosa serve all'altro in quel preciso istante" avevo annuito "si ma devo dire che più che leggerci nella mente c'è un enorme lavoro ai box, i ragazzi sono perfetti partendo dai meccanici, gli ingegneri e tutto il team al completo. Se funziona tutto cosi bene in primis è per loro" avevo detto sentendo i ragazzi del box applaudire.
Era stato il turno di Charles, il pubblico impazziva per lui e aveva urlato il suo nome in coro per qualche istante prima di calmarsi. Era il loro eroe, e anche il mio.

Quella sera nell'hospitality avevano messo la musica. Tutti erano contenti di essere a casa. Alla fine avevamo organizzato una specie di karaoke nel paddock. Avevamo cantato e ballato tutti insieme prima di andare a riposare in vista della gara del giorno dopo.

Forever you - Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora