Il resto della settimana lo avevamo passato ad organizzare il viaggio in barca. Avremmo passato 5 giorni sullo yacht di Charles con Marta, Riccardo, Joris, Victor e Carolina.
Avevo fatto la spesa pensando ai vari pasti insieme alle altre due ragazze e avevamo organizzato alcune attività da fare la sera per passare il tempo ma finalmente il giorno della partenza era arrivato.
Io e Charles eravamo arrivati per primi allo yacht ovviamente e i ragazzi erano arrivati di li a poco. Ci eravamo sistemati tutti e potevamo partire. Avremmo visitato alcuni paesi della Costa Azzurra attraccandoci ai loro porti.
Il primo giorno ci eravamo attraccati a Saint Maxime. Paesino vicino a Saint Tropez. Molto carino e pittoresco.La sera eravamo tornati sullo yacht e ci eravamo seduti in cerchio a bere e a confessarci i nostri segreti. Sapevo già cosa avrei detto quando sarebbe stato il mio turno. Quei ragazzi erano sinceri con me e non potergli dire tutto mi faceva stare male. Sopratutto nei confronti di Marta.
Fino a quel momento i segreti che erano stati rivelati erano tutte figuracce fatte e mai raccontate e avevamo riso come matti quando Marta aveva confessato di non sapere dell'esistenza del pulsante delle 4 frecce in auto e quindi muoveva l'asta delle frecce velocissima. Aveva imparato solo da un paio di anni. Avevamo le lacrime agli occhi.
Marta aveva mosso la bottiglia facendola girare e si era fermata su di me, era il turno del mio segreto.
Avevo guardato Charles e mi aveva sorriso per incoraggiarmi "sono un militare Nato" avevo detto tutto d'un fiato "tu cosa?" aveva detto Joris accanto a me "sei un miliatare?" aveva chiesto Riccardo come se non avesse capito "è un ufficiale in realtà, Generale di Brigata Aerea" aveva risposto Charles fiero del mio grado.Erano tutti sconvolti e mi guardavano "quindi guidi gli aerei?" aveva chiesto Victor "si gli Eurofighter" avevo risposto e Joris accanto a me aveva digitato sul telefono quel nome "minchia quindi sti mostri? Ecco perché sei cosi brava con le F1" mi aveva detto Joris.
Marta era rimasta in silenzio. Non era da lei e poi si era alzata e si era appartata, l'avevo seguita "scusa se non ti ho mai detto niente, ma non potevo, lo sanno pochissime persone" le avevo detto raggiungendola "ora si spiega tutto. Mi sono sempre chiesta da dove fossi arrivata. Sei sbucata dal nulla e non ci hai mai detto niente del tuo passato o di come fossi diventata cosi brava in F1 in cosi poco tempo" era di spalle e non potevo vederla ma quando si era girata sorrideva "cazzo ho un'amica proprio tosta!" Si era messa a ridere e mi aveva abbracciato.
Ovviamente non avevo rivelato nessun dettaglio sul congedo sportivo. Glielo avrei detto a tempo debito.I giorni successivi eravamo stati a Cap Benat e sull'isola di Porquerolles che avevo adorato.
Tornando indietro avevamo passato l'ultima notte a Saint Tropez andando a ubriacarci in discoteca.
Le ferie stavano finendo e con quella serata volevamo renderle memorabili.
Ero alticcia e volevo baciare Charles ma il locale era pieno e un bacio tra di noi non sarebbe passato inosservato. Già il fatto che fossimo insieme poteva far sorgere qualche sospetto. Inoltre erano presenti parecchi fan perché avevamo fatto più foto e autografi del solito.Guardavo Charles con sguardo sexy, anche lui era ubriaco e ricambiava il mio sguardo. Marta mi aveva trascinato a ballare "adoro questa canzone" aveva urlato troppo vicino al mio orecchio "balla tu io vado in bagno" le avevo detto e avevo cercato anche Charles per fargli cenno ma non lo avevo trovato.
Nel corridoio c'era movimento, tre ragazze ridevano mentre tornavano alla pista. Fortunatamente nel bagno delle donne c'era poca gente e avevo fatto velocemente.
Mentre tornavo un ragazzo mi aveva urtato la spalla sinistra "scusami" aveva detto in automatico ma quando il suo sguardo aveva incrociato il mio si era bloccato, esattamente come me.Ero di nuovo da sola, con lui, in un corridoio buio e isolato e davanti a me Hugo.
Il sangue si era gelato nelle vene ma questa volta ero in grado di difendermi. Non so bene quanto tempo fosse passato ma all'improvviso la voce di Charles mi aveva riportato alla realtà "ah eccoti, ti stavo cercando" aveva detto venendomi incontro ma quando aveva visto Hugo il suo sguardo era cambiato. Mi aveva subito afferrata e tirata dietro di lui, si era messo davanti a me come scudo.
"Che cazzo ci fai qui? La segui anche ora?" Stava urlando, lo sguardo di Hugo era fisso sul pavimento ma a quelle parole aveva alzato gli occhi "no, io sono qui solo per divertirmi" aveva detto con un tono di voce triste, quasi ferito.
In quel preciso istante mi dispiaceva per lui, avevo posato la mano sulla spalla di Charles per cercare di calmarlo "state insieme, lo immaginavo. Si vedeva che c'era qualcosa tra di voi" quel mio gesto aveva confermato i suoi pensieri "non te ne deve fregare niente. Tu non devi minimamente pensare a lei, lei per te non esiste" Charles stava continuando "lo so, ho sbagliato tutto e Giorgia, per quello che vale, mi sento una merda ogni giorno, non mi ero mai comportato in quel modo e spero che tu possa accettare le mie scuse" sembrava sincero e mi guardava in faccia."L'hai quasi violentata! E se non fosse arrivato Riccardo?"
"Mi piaceva tanto ma avevo notato i vostri sguardi, sapevo che lei voleva te e non poterla avere mi ha mandato fuori di testa e così ho fatto quel gesto" la rabbia di Charles stava per esplodere.
Sentivo il suo corpo teso, mi ero messa davanti a lui guardandolo negli occhi "andiamo" gli avevo solo detto ma lui continuava a guardare Hugo dietro di me "Charles andiamo" questa volta avevo preso il suo viso tra le mani e il suo sguardo aveva trovato il mio e si era ammorbidito.
"Hugo spero che tu ti renda conto di quello che è successo e non so come sarebbe finita se Riccardo non fosse entrato, detto ciò spero che tu possa farti aiutare ma il mio perdono non lo avrai" avevo detto guardandolo in faccia.Per quanto mi fosse dispiaciuto sentirlo dire quelle parole non potevano cancellare un gesto tanto vile.
Avevo preso la mano di Charles e mi ero avviata verso il nostro tavolo. Fuori dal corridoio però avevo dovuto mollare la presa per evitare di essere visti, camminavo un paio di passi davanti a Charles e sentivo il suo sguardo addosso.
Sapevo che la serata era finita."Che serata ragazzi" aveva detto Joris per interrompere quel silenzio che si era creato mentre a piedi andavamo verso il porto.
Io e Charles eravamo in silenzio dietro al gruppo.
"Che avete voi due?" Aveva chiesto Victor ubriaco ma Charles era rimasto in silenzio e di cattivo umore quindi avevo parlato io, i fatti riguardavano me e tutti sapevano dell'accaduto "abbiamo incrociato Hugo" avevo detto e Marta si era voltata di scatto "oddio come stai? Cosa ti ha detto?" Aveva chiesto preoccupata "ha provato a chiederle scusa" Charles si era degnato di parlare.
Riccardo aveva sbuffato "non pensavo ne avesse il coraggio" aveva detto
"sto bene, gli ho detto di farsi aiutare e basta, capitolo chiuso. Non voglio che si rovini la serata più di quanto non sia stata già rovinata" avevo risposto cosi a tutti mettendoli a tacere.
Charles era cupo, nonostante fossimo per strada avevo afferrato la sua mano e lui aveva ricambiato con uno sguardo triste.
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Forever you - Charles Leclerc
RomanceUna storia d'amore e passione. Charles pilota di F1, lei ingegnere e molto altro, costretta a nascondere il segreto più grande. Tutti i diritti sono riservati. La storia è frutto di immaginazione.