<Ti ha insegnato lui a giocare, non è così?>
I miei polsi sono legati troppo stretti, sento la corda bruciarmi la pelle.
Maledico me stessa, per aver scelto di giocare quella partita.
L’uomo si avvicina ancora a me, e la puzza d’alcol del suo alito mi punge il naso, d’istinto chiudo gli occhi e giro il volto. Non so chi siano questi due pazzi, mi hanno presa con la forza e mi hanno portata nello stanzino buio in cui adesso mi trovo.
<Oppure dovrei dire bluffare? Perché è questo che fate voi due mocciosi.>
Fingo di non sapere di cosa parli, invece lo so benissimo. Non ho paura, o almeno questo è ciò che dico a me stessa.
Non mi faranno del male, ripeto.
Ma mentre il secondo uomo si avvicina e tira fuori un vecchio coltello dalla tasca, non ne sono più così sicura.
<Te lo chiederò solo un’altra volta, ragazzina.>
L’uomo che puzza d’alcol mi sta ancora troppo vicino, il suo naso è ad un centimetro dal mio collo e lo sento inspirare il mio profumo. Poggia una mano sulla mia coscia, ed io indietreggio schiacciandomi al muro il più possibile.
Inizio a tremare, adesso sento la paura farsi spazio tra le mie interiora, sgomita per attirare la mia attenzione, non riesco più ad ignorarla.
<Lui dov’è?>
Vorrei non sapere a chi si riferisce, ma lo so, lo so troppo bene.
<Spostati, la farò parlare io.>
L’uomo con il coltello spintona il suo compare e si posiziona al suo posto, davanti a me. Poggia la vecchia lama sulla mia coscia scoperta, non fa pressione, ma io percepisco il freddo che emana e inizio a respirare a fatica.
<Okay signorina, dimmi dov’è, oppure lascerò un bel ricordino sulla tua bellissima gamba delicata.>
Vorrei scappare, vorrei chiudere gli occhi e riaprirli nel mio letto, rendendomi conto che è stato solo un brutto sogno.
<Io...>
I miei denti iniziano a battere, quasi come se fossi scossa da brividi di freddo. Ma non è freddo, è paura. Raccapricciante e testarda paura.
<Non lo so.>
Rispondo a singhiozzi, sento ormai il cuore in gola, vorrei urlare ma non riesco a fare neppure quello. Comunque nessuno mi sentirebbe, conosco questo posto come le mie tasche, so bene che al piano di sopra nessuno mi sentirebbe.
So che la musica è sempre troppo alta, che la gente parla sempre troppo forte, e che nessuno viene mai quaggiù.
<Proteggerlo non ti aiuterà.>
Dice l’uomo che puzza d’alcol, alle spalle dell’altro.
È vero, probabilmente. Se gli dessi quello che vogliono forse mi lascerebbero andare, non sembrano tipi da omicidio, hanno già preso i miei soldi e stanno sudando troppo per essere abituati a fare cose di questo tipo. Ma sono arrabbiati, è evidente, vogliono quell’informazione ad ogni costo.
Lui gli ha portato via qualcosa, così come ha fatto con me.
Quello che ha rubato a me però non sarebbe mai potuto tornare, ma a loro...cosa ha portato via a loro?
<Ultima chance, piccola.>
Dice l’uomo con il coltello, premendo appena sulla mia coscia, segnando la mia pelle.
<Dov’è Ethan Baker?>
Il fatto è che io davvero non so dove sia, anche se lo vorrei tanto.
Mi ha abbandonata, senza un motivo, senza una spiegazione, senza un addio.
E si è portato con lui il mio cuore e tutto il mio amore. Mi ha lasciata senza niente, vuota e triste. Si è lasciato dietro solo promesse vane, baci rubati, e la notte più bella della mia vita.
Vorrei stare con te per sempre, Amanda
la sua voce fischia nelle mie orecchie, mentre quell’uomo incide sulla mia coscia sinistra un ricordo che non mi lascerà mai.
Ti amo, Amanda
lacrime calde rigano il mio volto, mentre mi piego a terra per il dolore, udendo solo i passi di quei mostri che scappano via.
Mi dispiace, Amanda
ma quella per lui era solo un’altra partita, ed era troppo bravo a bluffare.
Ho imparato dal migliore, ma stavolta l’allieva non ha superato il maestro, io ho perso.
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Bluff
RomanceLa vita a volte somiglia ad una partita di poker, e Amanda lo sa bene. Per questo motivo ogni giorno mette in pratica gli insegnamenti di Ethan, il suo primo amore. Ethan le ha insegnato tutto sul poker, regole e trucchi, e Amanda custodisce le su...