Ama, ama follemente, ama più che puoi
e se ti dicono che è peccato
ama il tuo peccato e sarai innocenteWilliam Shakespeare
Con dita delicate, Logan mi asciuga le lacrime salate dalle guance.
Finalmente, dopo quello che mi è parso un tempo infinito, ho trovato la pace.
<Perché piangevi?>
Mi domanda, stringendomi il viso tra le mani e incastrando gli occhi nei miei.
<Credevo che non saresti venuto.>
Confesso senza troppi giri di parole, non ha più senso a questo punto.
<Te l’avevo promesso.>
Mi ricorda, come se quella promessa non si fosse annullata dopo quella notte.
<Mi dispiace, Logan. Perdonami.>
Qualche lacrima fuggitiva mi scappa di nuovo dagli occhi, ma le sue dita sono veloci e la catturano prima che possa correre sulla mia pelle.
<Perché mi stai chiedendo perdono?>
<Perché ti ho trattato male.>
Un piccolo sorriso gli incurva le labbra, ed io mi chiedo come faccia a guardarmi e a sorridere dopo quello che ho fatto.
<Merito ogni singola parola che mi hai detto, Amanda. La merito tutta quella rabbia che mi hai gettato addosso.>
Inizio a scuotere la testa, nonostante la presa salda delle sue mani.
<No, non è vero.>
<Lo è, invece.>
Applicando una leggera pressione, mi fa alzare il viso quanto basta per guardarlo.
<Avevi ragione.>
Inizia, asciugandomi altre lacrime amare.
<Non ti sei sbagliata su niente, per questo non devi chiedermi scusa.>
Le sue labbra si incurvano di nuovo in un sorriso, ed io inizio a credere che sia una tattica per evitare di perdere pioggia dagli occhi.
<Ho paura, è la verità. Ho una paura matta che possa succederti qualcosa, ho così tanta paura che quasi mi esce il cuore dal petto.>
Scuoto di nuovo la testa, senza sosta, perché queste parole mi fanno male.
<Non ti sei sbagliata neppure quando hai detto che il non poterlo controllare mi uccide. È così, mi manda fuori di testa e mi fa mancare il respiro. Io vorrei...>
Adesso il suo sorriso si è spento, e per un attimo alza la testa verso il cielo, riempiendosi i polmoni con un lungo respiro straziante.
<Io vorrei regalarti l’arcobaleno, tutti gli arcobaleni del mondo. Vorrei poterti dare la luce, il sole, tutte quante le stelle. Vorrei poter dare vita a tutti i tuoi sorrisi, perché sono meravigliosi, così tanto che infestano i miei sogni.>
Mentre io lascio andare altri piccoli singhiozzi, lui torna a guardarmi, con occhi traboccanti di sensi di colpa.
<Ma non posso.>
Le sue labbra si piegano all’ingiù, non c’è più traccia di un sorriso.
<Non posso perché non c’è luce dentro di me, neanche un po', neanche una candela.>
<Non importa.>
Mi esce di bocca, senza poterlo controllare, e per istinto vorrei poggiargli la testa sul petto ma lui me lo impedisce. Mi tiene ancora stretta, costringendomi a guardarlo.
Io però vorrei dirgli che non me ne importa niente della luce, dell’arcobaleno, perché vivo al buio e sotto la pioggia da tutta la vita. Quindi va bene, non me ne frega niente, solo lui mi basta.
<Il fatto è che io voglio stare con te.>
Butta fuori, mentre io gonfio il petto.
<Voglio stare con te, Amanda, anche se dovesse significare sputarci veleno a vicenda ogni giorno. Litigare con te è più bello di ridere con chiunque altro.>
Poggia la sua fronte sulla mia, e così anche i nostri cuori si prendono per mano.
<È per questo che prego ogni notte, quando la luna illumina il cielo. Prego affinché ti possa bastare, affinché possa andarti bene tutto questo. E so che è sbagliato desiderare che tu mi scelga nonostante il mio caos e il mio fottuto buio del cazzo.>
Inclino leggermente la testa e, tra le lacrime, mi scappa un piccolo sorriso.
<So che faresti meglio a correre via da me, so che potresti benissimo trovare un arcobaleno altrove, e so che non te ne fai niente dei miei cazzo di tuoni.>
La sua bocca si abbassa di poco, arrivando a sfiorare la mia, mentre piccole e innocue gocce d’acqua iniziano a scendere dal cielo. Come se, adesso, la sua pioggia abbia finalmente trovato il modo di scendere.
<È proprio perché so tutto questo che merito la tua rabbia e il tuo veleno. Merito di essere rinominato con le peggio parolacce, merito ossa rotte e nocche spaccate.>
Inizia a scuotere la testa, la sua fronte ancora sulla mia, la pioggia che ci bagna gli abiti e i capelli. Eppure, non ho mai amato la pioggia più di così.
<Merito tutto questo perché sono un egoista, perché so che saresti più felice altrove eppure non riesco a farti uscire dalla mia testa.>
Questa volta rido, rido sul serio, prendendo anch’io il suo viso tra le mani.
<Sono un bastardo per questo, sono un condannato a morte. E so che alla fine dei miei giorni mi attenderà solo l’inferno.>
Le sue labbra si avvicinano alle mie pericolosamente, sfiorando il mio sorriso.
<Ma se ti perdo, Amanda, l’inferno non sarà niente se messo a confronto con i miei giorni sulla Terra senza di te.>
Rido e rido ancora, e una parte di me si chiede cosa ci sia di tanto divertente.
Ma non è divertimento quello che sento. È...felicità, forse.
<Senza di te io torno ad essere solo tuoni e lampi, ma se ci sei tu divento vento caldo e luna bianca.>
Rido ancora, inclinando la testa all’indietro, e quando torno a guadarlo sorride anche lui.
<Perciò?>
Chiedo, ritrovando la voce, urlando per sovrastare il rumore della pioggia e della musica che proviene dalla festa.
<Perciò urlami addosso, insultami, prendimi a schiaffi. Ma ti prego, resta.>
Sorrido e sorrido, mentre nel mio cuore nasce una nuova emozione, gigante, forte, immortale.
<Guarda, Logan.>
Gli dico, alzando il viso verso il cielo e lasciando che la pioggia mi inzuppi i capelli.
<Siamo sotto la pioggia.>
Puntualizzo, come se non fosse evidente. Eppure, nonostante la pioggia fitta, io lascio che mi bagni e rido.
<Si, dovremmo rientrare.>
Fa per staccarsi da me, ma io lo blocco prendendolo per mano.
<No.>
Mi posiziono al suo fianco e torno a rivolgere il viso verso il cielo, e prima di chiudere gli occhi lo vedo fare lo stesso.
<Siamo sotto la pioggia, Logan. Insieme.>
Lo sento ridere al mio fianco.
<Già, è vero.>
Ancora ridendo e tenendolo per mano, mi fermo di fronte a lui, e lui mi guarda.
<Questo per dire, serpente, che gli stessi tuoni che rimbombano nella tua testa sono anche nella mia. Che anch’io sono fatta di fulmini e pioggia.>
Gli incrocio le mani dietro al collo, e lui mi cinge la vita.
<Siamo entrambi temporale.>
Questa volta sono io a poggiare la mia fronte sulla sua, avvicinando il mio corpo al suo.
<Ma per te, Logan, sono pronta a ballare sotto la pioggia. Canterò con i tuoni e sorriderò sotto la luce di ogni fulmine.>
Avvicino la mia bocca alla sua, e stavolta non ho intenzione di lasciarla andare.
<Non lo voglio l’arcobaleno, se significa stare senza di te. Posso sopravvivere al più feroce degli uragani, se tu mi copri le spalle.>
<Dio, Amanda.>
Mi porta una mano dietro la nuca, e intreccia le mie ciocche rosse e bagnate tra le sue dita.
<Se tu non puoi essere il mio arcobaleno, allora io sarò il tuo. Tu puoi restare temporale, anche nella pioggia c’è bellezza.>
Sfiora le mie labbra con le sue, ormai entrambe bagnate, di pioggia o forse di lacrime.
<Allora, che ne dici?>
Gli chiedo, mentre i nostri respiri si fondono, e le nostre anime già danzano.
<Ci stai?>
<Ci sto.>
Sussurra, e poi mi bacia.
E adesso il mondo ha colori diversi, profuma di pioggia e di peonie rosse.
E va bene anche la pioggia, anche il temporale più selvaggio, va bene tutto.
Va bene perché lui è con me, e se c’è lui io non ho più paura. Se c’è lui non sono più temporale, sono arcobaleno. Il suo.
E mentre intorno a noi danza la voce di Elvis con Unchained Melody, noi ci scambiamo baci e cuori, io prendo il suo e lui il mio. Ondeggiamo al ritmo di musica, sotto la pioggia, stretti l’uno tra le braccia dell’altra.
Ed io non vorrei essere da nessun’altra parte, sotto nessun altro cielo sereno, sono felice sotto questa pioggia, tra le sue braccia. Mi sento a casa.
<Eccoli, ve l’avevo detto.>
Cinguetta una voce da davanti la porta, e quando entrambi ci voltiamo, ancora stretti in un abbraccio, Tom, Mav, Betty e Daniel, ci sorridono.
<Che cavolo fate? Sta diluviando.>
Ci rimprovera Tom, mentre noi ridiamo dal profondo del cuore.
Betty, sorridendo, non ci pensa due volte e corre fuori. In un attimo i suoi boccoli dorati si bagnano di pioggia, e i suoi occhi blu somigliano a due fari nella notte. Quando ci raggiunge, mi lancia un bacio con la mano, e poi inizia a volteggiare sotto la pioggia, bella come non l’ho mai vista.
E quando Maverick la raggiunge senza indugiare, capisco che per ogni temporale c’è sempre un arcobaleno. E per ogni persona piena di pioggia, ce n’è una con un sole splendente.
<Voi siete pazzi.>
Borbotta Daniel, incrociando le braccia ancora sulla porta, Tom nella stessa posizione al suo fianco.
<Che c’è, brontolone, hai paura di un po' d’acqua?>
Lo punzecchia Betty, mentre Mav le tende una mano e la fa piroettare sotto la pioggia.
<Fanculo.>
Sentenzia Danny, raggiungendoci sotto al cielo.
E quando ci arriva vicino, si rivolge alla città sotto di noi e regala un urlo alla notte. Tutti lo guardiamo sorridendo e aggrottando le sopracciglia, ma quando anche Tom ci raggiunge e urla anche lui, ridiamo di gusto.
L’attimo dopo, ci ritroviamo tutti quanti ad urlare al cielo, mentre la pioggia ci bagna ma non ci ferisce, la musica fluttua nell’aria e colorati fuochi d’artificio si fanno spazio tra le nuvole.
<Guarda, asso.>
Logan mi abbraccia da dietro, avvicinando la bocca al mio orecchio.
<Non siamo da soli sotto questa pioggia.>
Il sorriso più puro e spontaneo mi cresce sulle labbra, mentre intreccio le mie dita alle sue.
<Non siamo soli.>
Ripeto, rivolgendo lo sguardo verso il cielo.
Questo momento si incide sul mio cuore, regalandomi un ricordo indelebile che tornerò a cercare quando tutto sarà più difficile.
Noi, io e lui, e i nostri amici più cari, a ballare sotto la pioggia, prendendo a schiaffi il mondo che ha sempre tentato di farci crollare al suolo.
Non ci siamo arresi, e mai lo faremo.
La felicità sta dentro tante piccole cose, e questo è un frammento di quella felicità che ho sempre avuto sotto al naso ma che non sono mai riuscita a vedere davvero.
Io amo tutto questo, lo amo anche se un giorno farà male, anche se dovesse arrivare a mancarmi così tanto da comprimermi i polmoni.
Anche qui, sotto la pioggia, posso essere felice.
E non importa quanto devi lottare per raggiungerla, se è destinata a te, la felicità come l’amore, ti troverà sempre.
Anche in mezzo al temporale.
E va bene anche perdersi dentro l’uragano, non sarà mai troppo violento se avrai qualcuno con cui ballarci dentro.
<Logan?>
Lo richiamo, e lui abbassa leggermente il viso per sentirmi meglio.
<Qualsiasi mostro ti perseguiti>
Inizio, e lo sento irrigidirsi dietro di me.
<Lo affronteremo insieme.>
La sua stretta si fa più forte intorno ai miei fianchi.
<Permettimi di entrare nel caos che ti opprime, permettimi di conoscerlo, permettimi di aiutarti.>
Stringo più forte le dita intrecciate alle sue.
<Niente più segreti, Logan.>
<I miei segreti potrebbero farti male.>
Sorrido, mentre la pioggia rallenta la sua discesa.
<Se così fosse mi curerai le ferite.>
<Il mio caos è pericoloso, Amanda.>
Mi giro di scatto e lo guardo, lui non lascia i miei fianchi.
<Allora insegnami a difendermi, ma non tagliarmi fuori, non più. Ti prego.>
Un piccolo sorriso si illumina sulle sue labbra.
<Niente più segreti, promettimelo.>
<D’accordo.>
Sorridendo, mi fa rigirare un’altra volta verso le luci della città, e mi posa un caldo bacio sui capelli bagnati.
<Niente più segreti, promesso.>
Sorrido, vittoriosa, mentre i nostri amici smettono di ballare e si perdono anche loro a guardare le luci.
<Da domani.>
Aggiunge poi, avvicinandosi al mio orecchio.
<Per questa notte ho in mente qualcosa di diverso, qualcosa che non include il confessare i miei peccati.>
Preme il suo corpo contro il mio, e un brivido mi sale lungo la schiena.
<Spero sia qualcosa che preveda il toglierci i vestiti.>
Lo stuzzico, e lui accoglie la sfida.
<Io spero invece che tu non abbia pagato troppo questo vestito, perché potrei arrivare a strappartelo di dosso per saziare la voglia che ho di te.>
<Col cazzo.>
Mi rigiro verso di lui, contrariata.
<L’ho pagato un occhio della testa.>
Sogghigna, perfido.
<Posso ricomprartelo.>
Mi fa l’occhiolino.
<Posso comprarti l’intero negozio, se lo vuoi.>
Schiocco la lingua, alzando gli occhi al cielo.
<Ricco stronzo.>
Senza che me ne accorga, si sporge e mi ruba un bacio tra i sorrisi.
Il finale perfetto, per un momento perfetto.
Ma quando mi prende per mano, e inizia a correre verso l’edificio, lasciando i nostri amici imbambolati a fissare le luci, comprendo che la notte è ancora lunga.
Buon anno, piccola Amanda di cinque anni fa. Adesso non hai più paura.
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Bluff
RomanceLa vita a volte somiglia ad una partita di poker, e Amanda lo sa bene. Per questo motivo ogni giorno mette in pratica gli insegnamenti di Ethan, il suo primo amore. Ethan le ha insegnato tutto sul poker, regole e trucchi, e Amanda custodisce le su...