Certo che ti farò del male.
Certo che me ne farai.
Certo che ce ne faremo.
Ma questa è la condizione stessa dell’esistenza.
Farsi primavera, significa accettare il rischio dell’inverno.
Farsi presenza, significa accettare il rischio dell’assenza.Antoine de Saint-Exupéry
<Amy...>
<Si, Ethan?>
<Possiamo fermarci, se vuoi.>
<Non lo voglio.>
Minuti e minuti, e minuti fa, i baci tra me e Ethan si sono fatti più intensi.
Piano piano, nel mio stomaco è nata una strana sensazione, che ha portato il mio cuore a battere veloce.
Questo è stato il Natale più bello di sempre, e quando Ethan mi ha fatto recapitare un biglietto in cui mi diceva di trovarsi al Saudade’s, chiedendomi di scendere dopo la mezzanotte, è diventato tutto ancora più meraviglioso.
Sono sgattaiolata via dalla camera che divido ancora con papà, dopo essermi assicurata che dormisse a sonno profondo, e l’ho raggiunto al bar.
Per fortuna, molto di rado papà resta a sorvegliare il locale di sera, a maggior ragione per Natale. Non credo gli piaccia particolarmente questa festa.
Io e Ethan ci siamo nascosti nella tromba delle scale di emergenza, lontano da occhi indiscreti che possano riferire qualcosa al capo. Ma, quando i nostri baci si sono fatti più passionali, ho capito che quel luogo non era adatto, che non poteva accadere lì.
Per fortuna, i lavori per aumentare il numero di camere dell’hotel al piano di sopra non sono ancora conclusi, per questo motivo alcune stanze sono ancora spoglie, e di conseguenza aperte.
Quella in cui ci siamo intrufolati, infatti, non ha i mobili, e neppure le pareti sono state dipinte. All’inizio, quando ci siamo richiusi la porta alle spalle, ho pensato che non c’era molta differenza tra questa stanza e la tromba delle scale, e per un attimo mi sono irrigidita.
Ma poi Ethan ha tirato fuori una morbida coperta, dallo zaino beige che porta sempre con sé.
Mi sono chiesta spesso cosa contenesse, ma una calda coperta non era nel mio elenco.
Però, quando alla fine l’ha sistemata sul pavimento ancora grezzo, e mi aiutata a sdraiarmi, ho capito che tutto sommato è buon posto. Ho capito che una morbida coperta basta, che può bastare per catturare la felicità di questo momento.
Ho capito che, alla fine, non importa il luogo in cui accade, ma la persona con cui lo condividi.
<Però>
Ethan ricomincia a parlare, ormai sistemato su di me, tra le mie gambe tremanti.
<Se tu volessi fermarti, in qualsiasi momento, basta solo che me lo dici.>
Sorrido impacciata, mentre gli lascio scorrere le dita tra i capelli castani.
<Non lo vorrò.>
Gli assicuro, perché non vorrei mai porre fine a questo momento.
<Ho bisogno che me lo prometti, però.>
Mi sistema una ciocca di capelli dietro l’orecchio, e mi accarezza il viso con dita delicate.
<Ho bisogno che mi prometti che me lo dirai, se vorrai che io mi fermi.>
<Ma non potrei mai volerlo.>
Mi guarda di sbieco, però sorride.
<D’accordo. Te lo prometto.>
A questo punto lo vedo deglutire, come se anche lui sentisse la stessa paura che mi contorce le budella.
Poi però inizia a baciarmi il collo, e quando le sue dita incerte mi sfilano la camicia da notte, io resisto alla tentazione di coprirmi.
Osserva il mio corpo per un attimo, e la mia testa riesce solo a pregare che gli piaccia, prega affinché lui non veda tutti quei difetti che io invece noto ogni giorno.
<Amy, sei bellissima.>
Le sue parole mi scaldano il cuore, e adesso desidero anch’io vedere lui, come lui ora vede me.
Sforzandomi di non tremare, lo libero dalla maglietta e poi inizio a sbottonare i pantaloni. Per fortuna lui mi aiuta, e quando finalmente è anche lui nudo davanti a me, il tetto della camera si riempie di stelle.
È perfetto.
<Ethan...>
Richiamo la sua attenzione, prima che la paura mi impedisca di parlare.
<Non l’ho mai fatto prima.>
Gli confesso, voltandomi per evitare il suo sguardo. Forse adesso non mi vorrà più.
Ma lui mi prende il viso tra le mani, e mi costringe a guardarlo.
<Neanch’io.>
Gli esce dalla bocca, ed io evito di ridere.
<Non ci credo.>
<E invece è proprio così.>
Gli accarezzo la pelle del petto, cercando di memorizzare ogni neo.
<E perché proprio adesso?>
Deglutisco, arrivando alle spalle.
<Perché proprio io?>
Mi sembra assurdo. Tra tutte le ragazze che potrebbe avere, anche nettamente più belle di me, lui mi sta scegliendo. Perché io?
<Perché tu...>
Inizia a posarmi dei piccoli baci sul viso, sul naso, sul mento, negli angoli delle labbra.
<Hai delle piccole galassie microscopiche negli occhi.>
Si avvicina al mio orecchio e mi mordicchia il lobo.
<E poi hai queste adorabili lentiggini quasi invisibili.>
Scende giù per il collo, e poi arriva al petto, lasciandomi una calda scia tra i seni.
<Hai un buon profumo di ciliegia, e i tuoi capelli sembrano fiamme selvagge.>
Arriva all’ombelico e posa un bacio anche lì.
<Tu sei...>
Rialza la testa, guardandomi dal basso del mio corpo.
<Sei perfetta.>
Si lascia ricadere su di me, colmando lo spazio vuoto che impediva alla nostra pelle di trovarsi e fondersi.
<Non voglio nessun’altra, Amy.>
Mi ruba un bacio, arrossandomi le labbra.
<Nessuna che non sia tu. Mai.>
E a questo punto non ho più dubbi. Neanch’io voglio nessun altro.
E mentre lui entra dentro di me, facendomi scoprire un mondo nuovo e brillante di stelle, io comprendo cos’è l’amore.
Lui. Noi.
Nient’altro saprà mai darmi tutto questo, nessun altro saprà mai saziarmi a questo punto.
Nessuno saprà lasciare gli stessi brividi sulla mia pelle, e mai nessuno ruberà il posto nel mio cuore su cui è inciso il suo nome.
Lui, e solo lui, è il padrone del mio battito.
Tutto ciò che sono, e che sarò, è solo suo.
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Bluff
RomanceLa vita a volte somiglia ad una partita di poker, e Amanda lo sa bene. Per questo motivo ogni giorno mette in pratica gli insegnamenti di Ethan, il suo primo amore. Ethan le ha insegnato tutto sul poker, regole e trucchi, e Amanda custodisce le su...