T’amai, dunque,
t’amai, e t’amo ancor
di un amore che non si può concepire
che da me solo.Ugo Foscolo
Logan
<Perché?>
Maverick si è deciso ad uscire dal suo nascondiglio.
Da quando lei è arrivata, sapevo che si trovava nascosto sulle scale.
Lei non se n’è accorta, ed io non mi sono preoccupato di cacciarlo.
Che importa se mi ha visto in quelle condizioni, ha visto di peggio durante questi anni.
<Perché l’hai lasciata andare?>
La sua domanda non mi stupisce affatto, so quanto si sia affezionato a lei ormai, e so quanto sia facile amarla e desiderare di averla vicino per sempre.
<Perché non voleva restare.>
<Non hai neanche provato a convincerla!>
Sbotta e scende definitamente dalle scale, superando gli ultimi gradini con gli occhi furiosi.
Gli do le spalle, ma non mi serve guardarlo per decifrare la sua espressione, la conosco bene perché la ritrovo spesso sul mio volto.
Ho ripreso a guardare fuori non appena lei se n’è andata, e non mi sono neppure concesso la speranza di vederla tornare.
Non lo farà. Lo so.
<Non c’è niente per lei qui.>
<Che bastardo, da quando sei così altruista?>
Sbuffo una risata, anche se niente ride fuori o dentro di me.
<Con lei? Da sempre.>
Si muove con passi silenziosi, così come siamo abituati a fare, e prima che me ne accorga mi strattona per una spalla e mi fa girare verso di lui.
Non ho neanche il tempo di sbattere le palpebre, il suo pugno centra in pieno il mio zigomo, e so che domani farà un male del cazzo.
Ma non adesso, non sento niente ora.
<Datti una svegliata, Logan. Non puoi lasciarla andare.>
Queste parole susseguono il pugno, e quando torno a guardarlo muovendo la mandibola lo ritrovo rosso di rabbia.
<Perché no?>
Gli chiedo, cogliendolo alla sprovvista, e forse la mia risposta lo fa incazzare ancora di più.
<Innanzitutto perché la ami.>
Vero, ma non per questo posso avanzare pretese su di lei.
<E con questo? La amo da quando ho sedici anni, eppure l’ho già lasciata andare una volta.>
<È diverso.>
<E perché mai?>
Il mio amico non si aspettava per niente di ritrovarmi con questa maschera di freddezza addosso, lo capisco da come mi guarda.
Si aspettava di ritrovarmi ancora in ginocchio sul pavimento, annegato dalle mie lacrime, ma le ho asciugate non appena le porte dell’ascensore si sono richiuse con lei dentro.
Sapevo che sarebbe venuta stanotte, la luna me lo ha detto, e quando è scoppiato il temporale non ho avuto più dubbi.
La notte perfetta per dirsi addio.
Una parte di me credeva che non sarebbe successo, che neanche questa volta saremmo riusciti a dirci addio, che neppure ora sarei riuscito a dirle che l’amo.
Credevo che il nostro amore si sarebbe salutato così, in silenzio, senza guardarsi negli occhi. Non so quale delle due opzioni faccia più male.
Maverick mi spintona, facendomi sbattere contro le vetrate e riportandomi alla realtà.
<Sei un codardo!>
Urla, ed io mi chiedo se questo dolore sia più mio oppure suo.
Lui sembra soffrire di più, io invece sembro un pupazzo senza cuore.
Mi fa male, è ovvio che me ne faccia, ma non c’è tempo.
Non ho tempo per piangermi addosso, la tristezza ora non mi porterebbe a niente. Anzi, mi rallenterebbe soltanto.
<Non lo capisci che là fuori da sola sarà costantemente in pericolo?>
Certo, perché quello stronzo è ancora in giro, e di certo sarà incazzato per come sono andate le cose. Perché sono scappato, di nuovo.
<Il suo cuore sarebbe stato in pericolo se fosse rimasta.>
Finisco la frase per un pelo, poi il suo pugno trova l’altro zigomo.
Giro la faccia, spinto dal colpo, e ora mi sta davvero facendo incazzare.
<Che cazzo di problemi hai?>
Mi avvento su di lui e lo prendo per il colletto della maglia nera, avvicinando il mio viso al suo.
<Va’ a riprenderla.>
Mi ordina, come se potesse essere un’opzione da tenere in considerazione.
Che dovrei fare? Caricarla in spalla e chiuderla a chiave in camera mia?
Che assurdità.
<Non mi va di giocare a questo gioco.>
<Codardo.>
Il mio corpo reagisce da solo, anche se io non avrei voluto farlo.
Il mio braccio si distende, prende velocità, e poi il mio pugno incontra la sua mascella. Contemporaneamente, lascio la maglietta e lo spingo via, facendolo cadere per terra.
<Falla finita.>
Gli dico, guardandolo dall’alto, impassibile dopo aver dato un cazzotto a mio fratello.
<Perché ti comporti così?>
Si rimette in piedi, ma stavolta resta a distanza. Fa bene.
<Vi amate, perché non lotti?>
<E dove ci ha portati questo amore del cazzo?>
Sbotto, urlando e avventandomi di nuovo su di lui.
Cadiamo a terra, gli blocco le braccia con le ginocchia e mi chino sul suo viso.
Sono proprio incazzato.
<Ha rischiato di morire!>
Gli ricordo, come se la situazione non gli fosse abbastanza chiara.
<Non è colpa tua.>
<Già, infatti.>
Mi sforzo per tornare in me, e mi scosto da sopra il suo corpo, sedendomi sul pavimento.
<Non è colpa di nessuno, Logan.>
Mi giro a guardarlo, mentre lui si alza in piedi e mi porge una mano per aiutarmi a fare lo stesso.
Lo faccio, mi rialzo in piedi con il suo aiuto e poi sorrido.
<Lo sai di chi è la colpa, Rick?>
Mi avvicino, con un ghigno sul viso che non lasciavo uscire da un po'.
<È tua perché l’hai lasciata venire.>
Mi avvicino ancora, e preferirei che lui arretrasse, ma non lo fa.
<È colpa sua perché è fastidiosamente testarda e avventata.>
Mi fermo ad un passo dal suo petto.
<Ed è colpa di un bastardo privo di intelletto che si è convinto di essere un re.>
Però è anche colpa mia, cazzo. Per questo mi fa male dappertutto.
Sorrido, e so come Amanda descriverebbe questa smorfia.Quella di un serpente velenoso.
<Ma vuoi sapere la novità? Il re è stato spodestato.>Mi avvicino e lo prendo un’altra volta per il colletto, lui sostiene il mio sguardo come un degno erede.
<Anche se dovrò solcare i mari, mettere a soqquadro ogni città, pianeta, o galassia. Io lo troverò.>
Inizia a scuotere la testa, ed io lo lascio andare.
<Amanda non dovrà avere paura mai più, perché prima che lui riesca solo a pensare di avvicinarsi a lei io l’avrò giù ucciso.>
<È una follia.>
<No.>
Dico, ridendo e iniziando a camminare lontano da lui.
<È una guerra.>
<Finirai per farti ammazzare.>
Mi urla dalle spalle, ma io sono già stato inghiottito dalle pareti della mia torre.
Magari, vorrei dirgli.
Magari poter morire.
Farebbe meno male di quanto ne ha fatto dirle addio.
Troppe le carte ancora sul tavolo,
la partita non è ancora conclusa.
Tenete d'occhio l'asso,
e non fatevi ammaliare dal serpente.Bluff tornerà con un sequel...
Nota autrice: per qualsiasi sclero, oltre che alla sezione commenti, vi aspetto su ig. (mary.third)
Grazie, caro lettore, per aver percorso con me questa strada, e per aver letto la mia storia.
Adesso è anche vostra, abbiatene cura.
Grazie a chi c'è dall'inizio, a chi è arrivato dopo, e a chi deciderà di restare per leggere ancora di Amanda e Logan.
Spero che camminerete ancora con me su questo sentiero.
Vi sono eternamente grata, perché con questa storia io ho imparato di nuovo a respirare.
E a te cosa ha insegnato?
Vi voglio bene.
A presto.❤️🌧
STAI LEGGENDO
Bluff
RomanceLa vita a volte somiglia ad una partita di poker, e Amanda lo sa bene. Per questo motivo ogni giorno mette in pratica gli insegnamenti di Ethan, il suo primo amore. Ethan le ha insegnato tutto sul poker, regole e trucchi, e Amanda custodisce le su...