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La giornata era iniziata troppo lentamente. Volevo solo mettermi in macchina e andare all'appuntamento ma la notte l'avevo passata sveglia a pensare a cosa avrebbe potuto chiedermi e cosa avrei potuto rispondere.

Alle 10 era arrivata Clara, finalmente. Mi aveva tenuto compagnia distraendomi. Avevamo scelto un outfit pratico ma elegante. Un pantalone blu, t-shirt e maglione bianco morbido.
Scarpe Adidas, trucco semplice e naturale come tutti i giorni ed ero pronta.
"Vai e spacca tutto" mi aveva detto Marco accompagnandomi alla macchina "si fagli vedere chi sei" aveva continuato Clara.

Li avevo salutati entrambi ed ero salita in macchina. Nonostante fosse il 12 febbraio il sole era caldo, avevo impostato la mia play list del buon umore ed ero partita.
Adoravo guidare, soprattutto da sola e con la musica in sottofondo a farmi compagnia.
Era merito della musica se avevo scritto la storia che ora mi portava a Milano.

La sera adoravo rilassarmi ascoltando la musica e tra quelle note mi ero persa a fantasticare, la storia nella mia testa prendeva sempre più forma e alla fine l'avevo scritta ed era piaciuta a tante persone.

Ero uscita dall'autostrada imboccando poi la tangenziale, seguivo il navigatore stando attenta a semafori e possibili zone ZTL, ma alla fine ero arrivata con 20 minuti di anticipo.
Appena parcheggiato avevo mandato un messaggio alla mia famiglia e a Clara informandoli che ero arrivata illesa a destinazione.
Dallo specchietto retrivisore avevo notato un bar, ero scesa per prendere un caffè nell'attesa.

Si era fatta l'ora di entrare. Avevo ancora 10 minuti prima dell'appuntamento e mi sembrava corretto come orario di arrivo.
Entrando nella sede Sky due ragazze mi avevano sorriso "ciao, dove devi andare?" Mi aveva chiesto Monica, almeno cosi era indicato sul suo cartellino.
"Ho appuntamento con Carlo Vanzini, sono Francesca Setti" l'avevo vista digitare qualcosa sul suo computer e poi aveva alzato lo sguardo "no, non ci sei registrata" aveva detto.
Merda vuoi vedere che è tutto uno scherzo e io sono arrivata fino a Milano per niente?
"Matilde, lei dovrebbe sapere tutto" avevo detto poi ricordandomi che Carlo mi aveva detto di chiedere di lei.
"La chiamo" aveva detto Monica, già il fatto che Matilde esistesse e che lei sapesse chi era mi aveva tranquillizzato
"Mati ciao sono Monica, ce qui una ragazza che dice che ha appuntamento con Carlo" era rimasta in silenzio attendendo la risposta "si, si chiama Francesca" aveva detto lei "ok te la mando su allora, ciao" aveva detto chiudendo la chiamata.
"Ok allora vai pure, metti questo al collo e prendi l'ascensore, quarto piano e li ti aspetta Matilde" aveva detto lei sorridendo e porgendomi un pass.

Ero tornata a respirare, non era uno scherzo di cattivo gusto. Avevo preso l'ascensore e quando le porte si erano aperte al quarto piano avevo trovato quella che doveva essere Matilde.
"Ciao, sei Francesca Setti giusto?" Aveva detto lei sorridendomi. Era bellissima, pelle mulatta, capelli ricci e occhi verdi da togliere il fiato.
"Si sono io" avevo detto ricambiando il suo sorriso "ok allora siediti qui che tra un pò Carlo ti riceve" aveva detto e mi ero seduta su una delle poltroncine bianche della sala d'attesa.
Avevo aspettato poco meno di 20 minuti prima di sentire la voce di Carlo arrivare dal corridoio.
"Ci sono eh! Non sono mica sparito" aveva detto Carlo parlando con Matilde "dov'è Francesca?" Aveva chiesto e Matilde mi aveva indicato "è li che ti aspetta".

Love me - Hate me - Kiss meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora