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Il volo e i tre giorni dopo erano stati stupendi, avevo visitato Tokyo con Mara e Federica e ci eravamo divertite come matte. Potevo definirle davvero amiche, non solo colleghe. Erano gentili e dolci e si completavano a vicenda. La dolcezza di Federica sopperiva l'essere sempre diretta di Mara.
"Ragazze siete speciali" avevo detto mentre andavamo verso Suzuka con l'aereo "oh ma come sei dolce" aveva detto Federica "se è un momento diabetico mi alzo" aveva detto Mara e l'avevo abbracciata "non fare la dura che mi vuoi bene anche tu" avevo detto e anche Federica l'aveva abbracciata "sembriamo le Charlie's Angels" aveva detto Mara facendoci ridere.
Eravamo atterrate e ad attenderci c'era la navetta dell'albergo.
Quando era arrivato il momento del check in mi ero resa conto di non avere la stanza, non risultava prenotata da Sky.
"Lei è in stanza con Leclerc, ha prenotato lui per voi" aveva detto la receptionist. Io mi ero già dimenticata ma aveva ragione. Mi aveva dato la copia della chiave e mi ero avviata.
Quando ero entrata avevo sentito l'acqua della doccia scorrere.
Mi ero spogliata alla velocità della luce ed ero entrata in bagno "oddio" aveva urlato Charles vedendomi "mi hai fatto venire un infarto!" Aveva detto con la mano sul petto. Ero scoppiata a ridere e poi il suo sguardo aveva iniziato a studiarmi e la sua erezione era diventata sempre più evidente "ce posto per me li dentro?" Avevo chiesto e lui aveva aperto la porta della doccia "sempre".

Dopo aver fatto l'amore e la doccia avevo sistemato i bagagli mentre Charles era sul letto che ascoltava i miei racconti sul viaggio "ma hai prenotato tu o Ferrari la camera?" Avevo chiesto "Ferrari ha prenotato per me ma io ho aggiunto te sennò saresti stata clandestina" aveva detto "e senza letto" avevo aggiunto.
Avevamo guardato un film mentre mangiavamo in camera con il room service.
La mattina dopo mi ero svegliata sola, Charles doveva allenarsi per recuperare dopo il weekend impegnativo di Singapore.
Ero scesa a fare colazione ed ero sola seduta al tavolo mentre scrollavo Instagram sorseggiando la mia spremuta d'arancia "hei signorina, che ci fai sola?"
"Ciao Daniel" avevo risposto a quella voce inconfondibile. Si era seduto senza che lo invitassi "come stai? Quando sei arrivata?"
Mi aveva chiesto "sono arrivata ieri sera" avevo risposto, cercavo di tagliare corto per non dargli modo "ti va se una volta usciamo per un caffè? Magari un aperitivo, agli italiani di solito piace" aveva detto "grazie per l'invito Daniel ma sinceramente sono impegnata" avevo detto "nel senso che non hai tempo o nel senso che ce un ragazzo?" Aveva chiesto in modo dolce "nel senso che ce un ragazzo che non apprezza che io esca con altri uomini, gli amici sono ben accetti ma gli appuntamenti no" avevo detto "ah, non lo sapevo altrimenti non mi sarei permesso" aveva detto mortificato "tranquillo Daniel, non c'è nessun problema. Ti va di rimanere comunque a farmi compagnia?" Avevo detto sorridendo.
Era rimasto e, passato l'imbarazzo iniziale mi aveva fatto ridere.
Ero tornata in camera per rilassarmi qualche ora prima di andare al paddock per le interviste e Charles aveva avuto la mia stessa idea, era sul letto con gli occhi chiusi. Avevo fatto piano e mi ero stesa accanto a lui "sono sveglio" aveva detto mettendosi su un fianco per guardarmi "com'è andato l'allenamento?" Avevo chiesto "mi ha spompato" aveva detto "tu che hai fatto?" Mi aveva chiesto "ho fatto colazione con dei pancake fotonici e ho parlato con Daniel" era scattato "ci ha provato davvero a chiederti il numero?" Aveva detto "no, mi ha chiesto di uscire ma gli ho detto che sono impegnata" avevo detto senza darci peso "io lo ammazzo" aveva detto "e perché? Ha capito la situazione e non è stato scortese o altro" avevo detto "mi urta che ci abbia provato" aveva risposto e lo avevo abbracciato rassicurandolo.
Eravamo andati al paddock separati e dopo le interviste ero andata a correre.
L'articolo di Yuki era stato pubblicato. Adoravo quel ragazzo. Mangiava sempre e odiava allenarsi. Il contrario di tutti gli altri.
Non aveva filtri e diceva sempre quello che pensava. Un tipo tutto pepe.

La famiglia di Charles era arrivata e alloggiava nel nostro stesso albergo.
Erano tutti insieme a cena. Charles aveva spiegato che era meglio che non fossi stata presente anche io. Tutti avrebbero capito. Avevo salutato la madre e i fratelli appena arrivati ma poi mi ero eclissata.
Ero tornata in camera prima di Charles e mi ero addormentata aspettandolo.
Venerdi mattina mi ero svegliata prima della sveglia. Charles dormiva profondamente accanto a me e la luce del sole filtrava dalle tende oscuranti chiuse male.
Avevo preso il telefono e avevo scattato qualche foto.
Erano bellissime e le adoravo. Ne avevo messa una come sfondo.
Ero rimasta a guardarlo qualche minuto poi la sua sveglia era suonata. L'aveva spenta e poi si era girato verso di me "buongiorno" aveva detto "buongiorno" avevo risposto "non dormi?" Mi aveva chiesto tirandomi a se e mi aveva stretta "ti stavo guardando dormire, sei bello come pochi" avevo detto e aveva sorriso "mi vuoi fare arrossire?" Aveva detto baciandomi la punta del naso per poi scendere alle labbra, al collo e continuare.
Sentivo la sua erezione spingere contro la mia coscia e mi ero abbandonata a lui.

La giornata di venerdi era passata senza intoppi. Il problema sarebbe arrivato domenica. Dava pioggia e vento forte.
Charles era andato ad un meeting di tutti i piloti per parlare delle possibili soluzioni in caso di tifone.
Ero fuori con tutti gli altri giornalisti ad aspettare.
Alla fine era uscito Stefano Domenicali e ci aveva aggiornati dicendo che se ci fossero state le condizioni avrebbero corso ma in caso di pista allagata o tifone la gara sarebbe stata annullata.

In albergo Charles era silenzioso.
"Tutto bene?" Gli avevo chiesto quando lo avevo visto fissare un punto del pavimento "si scusa" aveva detto ma era assente "a cosa pensi?" Avevo chiesto avvicinandomi "ho detto che non voglio correre se piove troppo forte" aveva detto riferendosi al meeting dei piloti "è giusto" avevo detto "non voglio che succedano incidenti, soprattutto qui, ho degli amici che corrono insieme a me e non voglio perdere nessuno" gli avevo preso la mano e i suoi occhi si erano alzati dal pavimento per incontrare i miei. Aveva aperto le braccia e mi ero seduta sulla sua coscia "non pensare a queste cose, Domenicali ha detto che se piove troppo la gara sarà annullata. Vedrai che se la pista si allargherà durante la gara anche altri piloti chiederanno di interrompere. Non faranno lo stesso errore due volte" avevo detto "speriamo che sia come dici tu" aveva detto lui "ah non ci metto molto ad andare da Domenicali a rompergli le palle" avevo detto e Charles si era messo a ridere.
Anche quella sera aveva cenato con la sua famiglia e io con le ragazze di Sky. Mi guardava ogni tanto e sembrava essere tranquillo.
Dopo cena ero tornata in stanza, avevo i crampi alla pancia e volevo stendermi.
Stavo guardando il telefono e poi avevo avuto l'illuminazione.
Ci avevo messo qualche secondo a realizzare, avevo terminato il ciclo della pillola mercoledì. Giovedi avrei dovuto avere il ciclo.
Era venerdi sera e ancora non era arrivato.
Ero andata in paranoia, no non potevo essere incinta. Avevo guardato su internet ma non mi fidavo. Ognuno diceva una cosa diversa ma tutti erano d'accordo su una cosa. Fare un test di gravidanza.
Avevo cercato la farmacia più vicina ma non sapevo come fare per non essere scoperta.
Charles non doveva sapere, non era il weekend giusto per lanciargli addosso una bomba del genere.
Quando era rientrato in camera avevo finto di dormire perché avrebbe capito che qualcosa non andava se mi avesse trovata sveglia. Si era infilato a letto facendo piano e mi aveva dato un bacio sulla spalla nuda "buonanotte amore" aveva detto piano e per poco non ero scoppiata a piangere.

Love me - Hate me - Kiss meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora