Quel venerdì finalmente iniziava la vera attività in pista. Con Mara ero andata a scroccare un caffè nella hospitality Pirelli e dopo aver chiacchierato con Mario Isola del mio articolo su Charles ci eravamo congedate per tornare al nostro ufficio da campo.
Ero seduta a guardare il cellulare prima di uscire per le prove libere quando Charles Leclerc era entrato furioso.
"Dov'è Carlo?" Aveva chiesto senza salutare "sta andando alla sua postazione" aveva risposto Mara "perché?"
Charles si era passato una mano tra i capelli e aveva fatto un respiro profondo come a volersi calmare "dovresti scrivere articoli sportivi non psicoanalizzare le persone se non ne hai le competenze, non permetterti mai più!"
Aveva detto guardandomi in faccia, sapeva che ero stata io a scrivere di lui, l'articolo portava la mia firma.
Era uscito cosi velocemente che non avevo avuto modo di ribattere, avevo guardato Mara in faccia che era sconvolta quanto me "ma che gli prende?" Aveva detto Federica che aveva assistito a tutta la scena "dopo lo faccio parlare con Carlo ma non ce motivo di prendersela con lei, ha solo scritto un articolo e non lo ha infamato o altro" aveva detto Mara venendomi in soccorso.
Io ero rimasta in silenzio. Charles era uno tra i miei piloti preferiti e sentirmi dire cosi da lui mi aveva parecchio turbata.
"Forse ha toccato un nervo scoperto" aveva risposto Filippo. Ero abbastanza abbattuta e la giornata doveva ancora iniziare.Mara mi aveva rassicurata mentre andavamo nella zona box per l'inizio delle prove libere, non dovevo prenderla sul personale. Non avevo scritto niente di male e se lui era nervoso non era colpa mia.
Avevo indossato le mie cuffie e tutta l'attrezzatura necessaria per poter comunicare con Mara e Carlo e mi ero diretta ai box di mia competenza.
"Mara fai stare Francesca davanti al box Ferrari, magari percepisce altro da Charles" aveva detto Vanzini in cuffia prima dell'inizio della diretta "meglio di no Carlo, c'è stato un bisticcio prima e non penso che Charles voglia Franci davanti al suo box" aveva risposto lei e quelle parole mi avevano scoraggiata. Mi dispiaceva aver turbato Charles, non mi sembrava di aver scritto qualcosa di così cattivo o che potesse impensierirlo.Ero rimasta davanti ai box che mi spettavano e avevo conosciuto il capo meccanico di Norris, Luke. Come da indicazioni di Mara non dovevo diventare invadente ma solo fare domande se le persone erano disposte a darmi risposte. No dovevo importunare nessuno.
Alla fine però ero riuscita a farmi dire che l'auto di Norris aveva un problema alla parte elettrica e che sarebbe rientrato al box e che la sessione per lui era finita. Lo avevo fatto presente a Mara che lo aveva riferito a Carlo che lo aveva, a sua volta, riportato durante la diretta dandomi il merito della notizia e incitando gli ascoltatori ad andare a leggere l'articolo che avevo scritto su Charles.
Ero arrossita anche se nessuno poteva vedermi.
La sessione era finita e io ero tornata al nostro ufficio.
Mara aveva parlato con Carlo senza farsi sentire da me, gli aveva riportato i fatti della mattina e avevo visto Carlo uscire dall'ufficio.
"Che succederà ora?" Avevo chiesto a Mara sinceramente spaventata. Non volevo in nessun modo inclinare i rapporti con i piloti della Rossa. Erano sempre molto disponibili e gentili quando Mara li intervistava e ora rischiavo di aver rovinato tutto per uno stupido articolo."Stai tranquilla, abbiamo notato tutti un Leclerc più distante del solito da quando siamo arrivati qui per i test, ce qualcosa che non va. Carlo prova a parlarci, sono molto amici. Magari capisce un pò e gli da qualche consiglio. Non può arrabbiarsi con te per un articolo in cui non hai scritto niente di male" Mara sapeva sempre come mettermi tranquilla e io adoravo questo suo lato.
Mezz'ora dopo Carlo era tornato "andiamo a mangiare?" aveva chiesto come se nulla fosse. Tutti si erano alzati in piedi e io li avevo imitati nonostante non avessi molta fame. Volevo sapere cosa si erano detti Carlo e Charles.
Alla fine Carlo mi aveva aspettato ed eravamo gli ultimi due del gruppo "Charles si scusa ma non troppo" aveva detto sorridendo e io non avevo capito "gli dispiace averti aggredita questa mattina ma non gli piace che tu abbia messo in dubbio la sua voglia di lottare, dice che lo hai spiato dalla tua camera. Io gli ho detto che è impossibile ma ora devo chiedertelo, cos'è successo mercoledi?"Ero senza parole, come poteva pensare che lo avessi spiato? Avevo spiegato a Carlo come erano andate le cose dicendogli anche che inizialmente non lo avevo riconosciuto ma che mi ero rintanata in camera appena avevo visto la sua fidanzata avvicinarsi e avevo intuito si trattasse di una lite di coppia ma non avevo minimamente pensato che fosse triste e preoccupato per la fidanzata. Il problema mi sembrava più profondo dal suo sguardo.
Carlo aveva capito che era stato solo un fraintendimento ma anche a lui Charles sembrava preoccupato per qualcosa ma non era riuscito a scucire niente dalla sua bocca.Quel pomeriggio ero rimasta di pattuglia davanti ai miei box senza che nulla di particolare succedesse.
Dopo le prove libere eravamo tornati in albergo e prima di cena ero andata a fare la solita corsetta con Filippo e Mara, questa volta si era unita a noi anche Federica.
Dovevo ammettere che era un'abitudine che iniziava a piacermi parecchio, soprattutto dopo giornate come quella di oggi. Nonostante fosse una corsa di gruppo ognuno si isolava senza dire una parola e io avevo molti pensieri e correre mi aiutava a elaborarli.
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Love me - Hate me - Kiss me
ChickLitNon c'era nessuno in giro, solo un netturbino che svuotava i pattumi. Nelle cuffie era iniziata Another Love di Tom Odell. Una delle mie canzoni preferite del momento. La stavo ascoltando quando qualcuno si era seduto di fianco a me e voltandomi av...