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Mi ero fermata dopo 5 ore per fare nuovamente benzina e per un caffè. Non avevo preso le medicine perché mi facevano venire sonno e non potevo permettermi di addormentarmi alla guida.
Avevo messo la musica alta e avevo continuato a viaggiare nel silenzio della notte.
Avevo passato il confine francese ed ero ufficialmente in Spagna.
Il sole si stava alzando e mancava poco più di un'ora al mio arrivo. Ero cotta ma felice della decisione che avevo preso.
Avevo fatto nuovamente sosta caffè e bagno ed ero salita in auto. Il dolore era diventato più forte mano a mano che il tempo passava ma una volta arrivata avrei preso le medicine.

Avevo imboccato la via dell'albergo, 8.45 del mattino.
Volevo solo prendere le mie medicine.
Nel parcheggio dell'albergo c'era tanta gente. Tutti i piloti si stavano preparando per andare al circuito per le prove libere delle 11.30. C'era anche tutta la squadra Sky pronta in attesa di partire.
Quando ero entrata con la macchina avevo visto Mara portarsi le mani alla bocca sorpresa. Aveva riconosciuto la mia auto.

Avevo parcheggiato e prima di scendere avevo preso un bel respiro perché il dolore alle costole era forte e mi serviva forza per scendere dall'auto e prendere la valigia.
Avevo aperto lo sportello e lentamente ero scesa "Franci!!" Mara mi stava correndo incontro ma aveva rallentato per non farmi male e mi aveva abbracciato delicatamente "sei venuta? Sei una pazza! Hai guidato tutta notte? E le costole?" Era un interrogatorio "voglio solo fare una doccia e prendere le mie medicine" le avevo detto dirigendomi verso il baule dell'auto.
Avevo notato i piloti guardarmi sconvolti per la mia presenza e Pierre era stato il primo ad avvicinarsi "sei una forza Franci" mi aveva detto. Tutto quell'effetto era commovente. Avevo aperto il baule ma Pierre aveva scaricato la mia valigia accompagnandomi in reception per il check in. Ero passata davanti a tutti provando un misto di vergogna ma anche di orgoglio.

"Rimango io con lei" aveva detto Kika a Pierre "va bene per te?" Mi aveva chiesto lei e avevo annuito "ti aspettiamo al circuito" aveva detto allora Mara uscendo dall'albergo.

Mi aveva dato la camera dell'albergo e insieme a Kika ero entrata. Avevo subito preso le mie medicine perché il dolore era insopportabile. Avevo aspettato qualche minuto che le medicine facessero effetto "come stai?" Aveva chiesto Kika e l'avevo guardata senza dire nulla ma lasciando intendere che avevo avuto periodi migliori "hai avuto una forza che ti fa onore, tutti lo pensiamo qui" aveva continuato.
"Si dice che quello che non ti uccide ti fortifica" le avevo risposto e mi ero alzata per andare a fare una doccia.

Avevo guidato fino al circuito e poi ero andata nell'ufficio Sky "Franci che bello vederti qui" mi aveva detto Carlo "vieni un secondo" aveva detto e lo avevo seguito nel suo ufficio "siediti pure" mi aveva detto mentre faceva il giro della sua scrivania per andare a sedersi "come ti senti?" Aveva chiesto una volta seduto "meglio" avevo risposto "voglio che tu sappia una cosa, se non dovessi sentirti bene puoi venire qui in qualsiasi momento della giornata" avevo annuito "poi una cosa personale" aveva continuato "ti ammiro per la forza che hai dimostrato di avere e ammiro il fatto che tu sia arrivata fin qui con la macchina per essere presente in questo weekend" mi stava facendo emozionare "si vede che tanta gente ti vuole bene e in questo ambiente è difficile farsi volere bene in poco tempo come hai fatto te" avevo definitivamente gli occhi lucidi ma non volevo piangere "volevo chiederti se te la senti di scrivere l'articolo per Charles per la prossima settimana, ci sarà il Gran Premio di Monaco e so che sarebbe azzeccatissimo" non avevo ancora scritto niente ma avevo annuito sicura di poterlo fare.

Mi ero congedata raggiungendo gli altri che volevano tutti sapere come stavo. Ero stanca e avevo male alle costole ma avevo finto di stare bene.
Ero arrivata al box Ferrari ed ero appoggiata fuori "vieni dentro a sederti" mi aveva detto Roberto ed ero entrata, era calato il silenzio.
Tutti sapevano cosa era successo e inoltre la cicatrice all'attaccatura dei capelli era ancora molto visibile per non parlare del filo dei punti di sutura che ancora dovevano cadere alle estremità.
Ero estremamente a disagio "ciao Franci!" Carlos mi era venuto incontro con il suo tipico sorriso e aveva aperto le braccia per abbracciarmi. Titubante lo avevo abbracciato e lui era stato molto delicato.
"È bello vederti" aveva detto dolce.
Tutti erano tornati alle loro occupazioni ma mancava ancora Charles all'appello.
Era entrato dopo pochi minuti ed era rimasto sorpreso di vedermi seduta sul suo tavolino come se nulla fosse successo.
"Ciao" mi aveva detto
"Ciao" avevo risposto, era la prima volta che me lo trovavo faccia a faccia "come stai?" Mi aveva chiesto serio e in modo che nessuno potesse sentirci "bene" avevo risposto automaticamente "davvero?" Dal suo sguardo avevo capito che era sinceramente preoccupato per me "si non preoccuparti per me" avevo risposto alludendo al fatto che non ero la sua ragazza e che le sue preoccupazioni non dovevano essere rivolte a me.
"Dopo possiamo parlare?" Mi aveva chiesto prima di infilare il casco "non è il caso" avevo tagliato corto e lui aveva abbassato la visiera dirigendosi verso la sua monoposto.

Love me - Hate me - Kiss meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora