Il viaggio era andato bene e senza traffico. Ero arrivata a casa intorno alle 21 come previsto dal navigatore. Mentre salivo in casa avevo chiamato Charles "tutto bene? Sei arrivata?" Mi aveva chiesto lui "si sto entrando ora in casa, disfo le valigie e faccio la doccia" avevo detto "vorrei lavarti io le spalle" aveva detto malizioso "magari" avevo detto ridendo "dai ci sentiamo dopo" avevo detto chiudendomi la porta alle spalle e trovando sedute al tavolo della cucina Mara e Federica.
Avevo chiuso la conversazione e loro due sorridevano come due ebeti "ciao" avevo detto "allora?" Erano partite all'attacco "cosa?" Avevo fatto finta di niente "dai non farti supplicare!" Aveva detto Mara "allora è stupendo e bellissimo e non lo so, sono cosi..." non trovavo le parole "felice, sei felice e te lo meriti" aveva detto Federica.Mi era seduta con loro smangiucchiando qualcosa mentre raccontavo del weekend vissuto "e ora come vi comporterete?" Mi aveva chiesto Federica "vogliamo rimanere nascosti, viverci un pò di intimità e pace senza venire assaliti dalle telecamere" avevo detto e concordavano con me, mi avrebbero aiutata in caso di bisogno per mantenere tutto segreto.
Lunedi e martedi non passavano più. Volevo solo partire per vedere Charles. Avevamo parlato tutti i giorni ma volevo vederlo di persona.
Mi mancava terribilmente e la cosa mi spaventava, possibile che in cosi poco tempo fossi già diventata dipendente da lui? Certo non ci conoscevamo da 5 minuti e avevamo passato momenti che ci avevano legato ma ora mi sentivo completamente nuda davanti a lui.Quando mi guardava riusciva a leggermi l'anima, non potevo mentire sulle mie emozioni ma non volevo che capisse quanto già ero legata a lui, non volevo che si spaventasse e scappasse via.
Mercoledì finalmente avevamo preso il primo aereo. Un volo lungo e noioso ma ne valeva la pena.
Atterrati a Singapore l'umidità e l'afa mi avevano sorpresa.
La città era stupenda e illuminata a giorno anche se era sera tardi.
Io e Charles ci eravamo scambiati qualche messaggio durante gli scali e all'atterraggio.
Arrivati in albergo mi ero fiondata in camera a fare una doccia e poi, come una ladra, ero andata in camera di Charles. Non ero sicura fosse ancora sveglio e quindi avevo bussato piano. Dopo un paio di volte la porta si era aperta.
Stava dormendo o quasi, aveva i capelli scompigliati dal cuscino e gli occhi assonnati ma appena mi aveva vista mi aveva tirato dentro la sua stanza chiudendo la porta e appoggiandomi contro dandomi un lungo e passionale bacio "hei straniera" aveva detto "stavi dormendo" avevo detto "sono sveglio, siamo svegli" aveva detto riferendosi alla sua erezione.
"Com'è andato il viaggio?" Aveva detto staccandosi da me, forse gli sembrava brutto saltarmi addosso senza neanche parlare ma io lo volevo, avremmo parlato dopo.
"Il viaggio è andato bene" avevo detto sfilandomi la maglia e i pantaloncini sotto il suo sguardo sorpreso.Avevo comprato un nuovo intimo ed ero leggermente a disagio ad indossarlo. Era un bustino di pizzo con una specie di filo al posto delle mutante, definirlo perizoma era eccessivo.
"È nuovo?" Aveva chiesto Charles deglutendo rumorosamente "si ti piace?" Gli avevo chiesto facendo un giro su me stessa per fargli notare il dettaglio del filo interdentale tra le mie chiappe "direi che è.." continuava a mangiarmi con gli occhi mentre cercava l'aggettivo giusto "un pò sfacciato?" Avevo chiesto, mi piaceva divertirmi a letto e Charles ci sapeva fare quindi volevo godermela."Tu sei diversa" aveva detto "in che senso?" avevo chiesto "sei un viso d'angelo, sei timida e impacciata quando sei con le persone ma a letto ti trasformi"
"Non ti piace?" Avevo chiesto insicura "lo adoro, il fatto che tu lasci vedere lati di te solo a me mi fa impazzire" avevo sorriso.
In realtà non ero mai stata cosi ma con lui non provavo imbarazzo, non lo avevo mai provato.Si era avvicinato e le sue mani avevano iniziato ad accarezzare il mio corpo prima di portarmi nel letto e fare l'amore fino a farmi gridare di piacere.
Mi ero svegliata di soprassalto giovedi mattina. Era presto e sarei dovuta andare al paddock intorno alle 14, avevo ancora qualche ora. Mi ero alzata dal letto cercando di non svegliare Charles "dove vai?" Aveva detto con gli occhi chiusi e il braccio allungato dal mio lato del letto "in camera mia" avevo detto e lui aveva alzato la testa di scatto "e perché?" Aveva chiesto "perché se qualcuno degli altri mi cerca mi trova, se viene Carlo e non sono in camera e da nessuna parte che mi invento?" Avevo detto "diglielo" Aveva detto guardandomi dal cuscino "dire cosa?" Avevo chiesto "di a Carlo di noi. Mi fido e se lui sa tutto puoi stare tranquilla e dormire qui, fai prenotare anche una stanza in meno".
Non era una cattiva idea ma se non avesse approvato? Ero li per lavoro e avevo iniziato una storia con uno dei piloti.
Mi ero infilata nel letto e Charles mi aveva stretta a se e si era addormentato mentre io ero rimasta sveglia a crogiolarmi nei miei pensieri.Ero andata nel paddock puntuale, nell'ufficio c'eravamo solo io, Carlo e Mara.
"Carlo posso parlarti?" Avevo chiesto "si certo vieni" aveva detto lui invitandomi nel suo stanzino "cosa c'è?" Aveva chiesto sorridendo "ecco io ho una specie di nuovo ragazzo, ce ci stiamo frequentando, non so se stiamo insieme effettivamente" avevo detto dilundandomi troppo "beh sono felice per te" aveva detto lui non capendo il motivo per cui glielo stessi dicendo "e che è uno di questo ambiente" l'avevo presa larga per sondare il terreno "della F1 in generale o un collega Sky?" Aveva chiesto "F1" avevo risposto "ok, meglio perché le relazioni tra colleghi sono sempre un casino, mi vuoi dire chi è?" Aveva detto "è un pilota" avevo risposto "Charles vero?" Aveva detto lui cogliendomi di sorpresa "si" avevo risposto "immaginavo, avevo notato gli sguardi tra di voi e la sera in cui avete suonato insieme ho capito che c'era qualcosa" aveva detto "si è una cosa molto fresca in realtà però mi sembrava corretto dirtelo, vorremmo tenerlo nascosto per capire come andrà però insomma.." avevo lasciato la frase in sospeso "possiamo prenotare una stanza in meno giusto?" Aveva detto lui sorridendo "direi di si" avevo detto in imbarazzo "è un bravo ragazzo e anche tu lo sei, meritate la felicità e se stare insieme vi rende felici sono contento per voi" aveva detto "grazie Carlo" avevo risposto e mi ero dileguata andando a lavorare.
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Love me - Hate me - Kiss me
ChickLitNon c'era nessuno in giro, solo un netturbino che svuotava i pattumi. Nelle cuffie era iniziata Another Love di Tom Odell. Una delle mie canzoni preferite del momento. La stavo ascoltando quando qualcuno si era seduto di fianco a me e voltandomi av...