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Domenica mattina pioveva forte. Me ne ero resa conto appena avevo aperto gli occhi perché il rumore della pioggia era inconfondibile mentre batteva sui vetri delle finestre. Mi ero goduta quel silenzio per qualche istante prima di alzarmi dal letto per prepararmi.

Stavo andando con Mara verso i box quando mi aveva rivolto una domanda, me l'aspettavo già in realtà.
"C'è qualcosa tra te e Charles?"
"No Mara, non preoccuparti" le avevo risposto sinceramente, cera stato qualcosa, quello si ma ora era tutto finito, ancora prima di iniziare.
"E perché ieri non sei stata nel suo box? E anche oggi perché non vai?" Non sapevo che risponderle "perché ho sentito che non era il caso che stessi li, mi ha guardata in malo modo e me ne sono andata" avevo detto una mezza verità ma non potevo dirle tutto.

"Va bene però oggi devi stare in Ferrari, o li o in Red Bull, decidi tu" ci avevo pensato qualche momento e poi le avevo risposto "sto in Ferrari ma solo quando Charles non può più rientrare al box per vedermi, non vorrei che non mi volesse davvero li" Mara aveva annuito.

Come programmato ero rimasta con lei fino a mezz'ora prima dell'inizio della gara, i piloti non potevano più allontanarsi dal rettilineo quindi Charles non poteva più rientrare nel box e scoprire che ero li.
"Ecco la mia lucky girl" aveva detto Roberto vedendomi entrare nel box. Era impegnato a preparare degli attrezzi da portare in pista "tu siediti li che io arrivo" aveva detto, ormai conoscevo i rituali quindi avevo preso posto aspettando che la gara iniziasse.

Charles partiva 4, Perez 3, Hamilton 2 e Max 1. Non sarebbe stata una domenica semplice.
Fortunatamente al via era andato tutto bene, aveva smesso di piovere ma erano stati tutti cauti evitando contatti.
Charles aveva passato Perez anticipando la sosta al pit stop ma non era riuscito a salire di altre posizioni chiudendo in terza la gara. Non il risultato sperato ma almeno era un podio.

Dopo aver finito le interviste e le trascrizioni ero rientrata in albergo.
"Franci" avevo sentito Lando chiamarmi "dimmi tutto" avevo risposto sorridendo "stasera sei dei nostri?" Mi aveva chiesto ma non sapevo a che cosa si riferisse "andiamo a ballare tutti insieme, vieni?" Ci avevo pensato un attimo perché la mattina dopo avevo l'aereo presto con la squadra "ci sono anche Kika e Pierre" aveva detto lui convincendomi definitivamente.

Avevo mandato un messaggio a Kika appena entrata in stanza e per tutta risposta si era presentata alla mia porta "hei bella donna" aveva detto sorridendo "ciao Kika" le avevo detto facendola entrare
"Non ci siamo viste per niente" aveva detto lei "si hai ragione ma sono stata impegnata con il lavoro"
"Recuperiamo stasera allora" aveva detto carica e pronta a fare festa.
Fortunatamente avevo sempre in valigia un paio di look eleganti e le scarpe con il tacco. Avevo imparato che dovevo essere pronta per ogni evenienza.

"Bianco o nero" avevo chiesto a Kika mostrandole le due opzioni "bianco" aveva risposto lei senza pensarci un secondo "allora vado a fare la doccia e poi torno qui e ti trucco e ti sistemo io i capelli" aveva detto ed era sparita dalla mia vista.
Mi ero lavata e infilata una tuta quando Kika si era presentata con una bottiglia di spumante e due calici alla mia porta "inizia la festa baby" era su di giri perché Pierre aveva finito bene la sua gara piazzandosi in sesta posizione e aveva voglia di festeggiare e quella sera ne avevo voglia anche io. Avevo bisogno di leggerezza dopo tutto quel periodo cupo.

Mi aveva truccata e mi aveva sistemato i capelli fonandoli in onde morbide. Non mi riconoscevo nello specchio ma mi piaceva molto la donna che ci vedevo riflessa.
Mi ero vestita e messa i tacchi e dopo esserci scolate una bottiglia in due eravamo scese in reception già alticcie.
"Eccole" aveva detto Lando "finalmente" aveva risposto Pierre battendosi il dito sull'orologio facendoci capire che eravamo in ritardo. Kika si era avventata su di lui "pardon monsieur" gli aveva detto in francese "siete già ubriache?" mi aveva chiesto lui guardando prima me e poi la sua fidanzata "poco poco" avevo risposto ma mi girava già la testa essendo a stomaco vuoto.
"Andiamo" aveva detto Pierre e lo avevo seguito fuori dall'albergo dove gli altri piloti ci aspettavano. Mi ero seduta nella navetta che ci avrebbe fatto da taxi per quella sera e accanto avevo George "wow" aveva detto lui guardandomi "grazie" avevo risposto imbarazzata.

Eravamo andati prima a cena e poi a ballare. Eravamo solo Pierre e Kika, Lando, Carlos e George. Gli altri piloti sarebbero venuti direttamente al locale ma non sapevo che ci fosse realmente.
Mi ero accomodata ai divani del nostro tavolo e avevo salutato Daniel e Max. Pareva non esserci più nessuno. Mi ero guardata intorno per vedere se ci fosse qualcun'altro ma di Charles nessuna  ombra. Ero leggermente delusa ma non mi sarei fatta rovinare la festa.
Il bere era arrivato al tavolo e dopo lo spumante bevuto con Kika e il vino a cena era bastato un cocktail per rendermi brilla.
Dopo il secondo potevo definirmi ubriaca ma avevo continuato con il terzo prima di fermarmi.
Ero senza freni e avevo tirato Kika in pista a ballare, lei era più sobria di me e si divertiva a prendemi in giro. Stavamo ballando quando era partito uno dei miei pezzi preferiti. Mi ero dimenata senza ritegno poi qualcuno mi aveva toccato un braccio. Un contatto accidentale ma mi aveva turbata. Non amavo i contatti non richiesti. Avevo scacciato quel pensiero ed ero tornata a divertirmi ma questa volta il contatto non era stato accidentale.

Qualcuno aveva iniziato a strusciarsi contro di me e aveva messo una mano nel punto esatto in cui le mie costole erano state rotte. La faccia di Kika era cambiata e probabilmente anche la mia. Era seria e preoccupata per quello che stava vedendo. Mi ero liberata dalla presa e avevo visto un ragazzo ubriaco fradicio sorridermi.
Quel contatto non richiesto mi aveva mandata in tilt. Mi ero allontanata da lui e da tutti cercando un posto sicuro per riprendere aria perché sentivo l'ossigeno mancare. Mi ero voltata e Kika non era dietro di me ma non volevo tornare indietro quindi ero andata verso l'uscita del locale.

Appena fuori mi ero appoggiata al muro e avevo inziato a fare respiri profondi per calmarmi. Volevo tornare in albergo.
La testa mi girava parecchio però e non volevo prendere un taxi da sola.
"Hei bellezza che ci fai qui fuori tutta sola?" Alcuni ragazzi che stavano fumando una sigaretta si erano avvicinati "hai bisogno di compagnia?" Aveva chiesto uno di questi e mi ero allontanata cercando un taxi.
"Franci" avevo riconosciuto la voce di Pierre e mi ero voltata, mi stava correndo incontro e con lui anche George e Kika.
"Sto bene" avevo detto "sicura? Sei pallida" aveva detto George "si sto bene. Tornate dentro che io prendo un taxi e torno in albergo" avevo detto guardandomi intorno "da sola non vai da nessuna parte" aveva detto Pierre ma io non volevo rovinare la serata a nessuno "vado io con lei, voi tornate dentro" aveva detto George sorprendendoci tutti "a te sta bene?" Aveva chiesto Pierre guardandomi e avevo annuito "posso andare da sola" avevo detto ancora "no torno con te, sono stanco anche io" aveva detto George sorridendomi gentile. Avevamo salutato Pierre e Kika che erano rientrati dopo mille raccomandazioni di scrivere una volta rientrati e avevamo preso il taxi.

Davanti all'albergo cera un ragazzo vestito in modo molto elegante che parlava al telefono. Erano passate le 2.30 del mattino.
Il taxi si era fermato e George aveva pagato la corsa prima di scendere.
Mi aveva prestato la sua giacca elegante che avevo posato sulle spalle. Nonostante fosse giugno inoltrato la temperatura era scesa bene e aggiungendo anche i miei nervi tesi avevo iniziato a tremare.

Una volta scesi dal taxi avevo riconosciuto il ragazzo elegante, era Charles.
Ecco perché non era presente quella sera, aveva avuto un altro impegno.
Vedendo scendere me e George dal taxi aveva chiuso la conversazione al telefono e ci aveva osservati "ciao Charles" aveva detto George "ciao" aveva risposto lui.
"Grazie George, tieni la giacca. Vado a letto" avevo detto restituendogli il capo ed ero entrata lasciandoli soli. Volevo solo andare a letto.

Mi ero cambiata e struccata e prima di stendermi qualcuno aveva bussato alla mia porta.
"Stai bene?" Era Charles visibilmente preoccupato "si sto bene" avevo risposto distaccata "sei sicura? Vuoi che dormo qui?" Era dannatamente bello con la camicia leggermente aperta "no vai pure nella tua stanza, sto bene" avevo ribadito ma il suo sguardo non si era staccato dai miei occhi "mi cambio e torno qui a dormire" aveva continuato "no Charles, vai pure a letto, tra qualche ora devo svegliarmi e partire"
"George mi ha detto tutto, non voglio lasciarti sola stanotte" aveva detto e leggevo un velo di tristezza nei suoi occhi "fa lo stesso, sono cose che capitano ma io sto bene, ora ho sonno, buonanotte Charles" avevo detto "chiamami se hai bisogno, buonanotte Franci" aveva detto e avevo chiuso la porta appoggiandomi ad essa e respirando profondamente.
Avrei voluto farlo dormire con me, avrei voluto stringerlo tra le mie braccia e baciarlo. Mi piaceva tanto Charles ma sapevo che non era il momento giusto, magari tra qualche tempo ma non ora.

Love me - Hate me - Kiss meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora