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Ero davanti alle porte dell'aereoporto di Milano Malpensa.
I miei genitori e mio fratello mi avevano accompagnato e ora mia madre cercava di contenere la sua emozione "dai mamma, non vado mica in guerra, parto per realizzare un sogno" le avevo detto con gli occhi lucidi.
Lei era sempre stata la mia migliore amica. Prima di tutto e di tutti c'era lei e ora salutarla mi spezzava il cuore.

"Voi due fate i bravi e aiutatela" avevo detto abbracciando prima mio papà e poi Marco.

"Eccola" avevo riconosciuto la voce di Mara Sangiorgio e mi ero girata agitando un braccio per salutarla.
Era con Filippo, il cameramen. Per i primi giorni saremmo stati solo noi 3 e poi ci avrebbero raggiunto anche gli altri della squadra di Sky Sport F1.
Mara e Filippo si erano presentati velocemente alla mia famiglia "state tranquilli, ci pensiamo noi a lei" aveva detto Mara rivolgendomi un sorriso prima di entrare nell'aereoporto per raggiungere il gate.

"Stai tranquilla, questo è il più lungo. Le altre trasferte sono di 4/5 giorni e passano cosi velocemente che non te ne accorgi" mi aveva detto Mara tirandomi su di morale.
Non ero triste in realtà. Ero felicissima di partire ma non mi ero mai allontanata per cosi tanto tempo dalla mia famiglia.

Finalmente eravamo sull'aereo. Il viaggio durava circa 6 ore.
"Allora sentiamo, da dove è nata l'idea del libro?" Mara voleva conoscere i dettagli della storia che mi aveva portato fino a li "non è un libro, è una storia" avevo detto "non sminuirti" mi aveva ripreso lei citando Carlo e mi aveva fatto sorridere.
Le avevo raccontato di come l'idea era nata semplicemente da qualche canzone e dalla mia fantasia.
Alla fine ci eravamo trovate a parlare di tutto. Delle passioni che avevamo, tempo libero, casa e famiglia.

Avevo confessato di essere stata tradita dal mio fidanzato insieme alla mia migliore amica "scusa tesoro se te lo dico" aveva replicato Mara "ma lei non era tua amica e lui non era innamorato di te altrimenti non avrebbero fatto una cosa del genere".
Era vero, lo sapevo anche io e infatti ci avevo messo una pietra sopra prendendo quel volo, o almeno ci stavo provando.
Ero comunque ferita.

Atterrati in Bahrain avevamo preso il pulmino diretti al nostro albergo. Le prove sarebbero iniziate il mercoledi ma in quei giorni avrei dovuto studiare con Mara alcuni termini. Per quanto conoscessi bene l'inglese i termini tecnici non erano il mio forte.

Dopo aver passato la giornata di lunedi e parte del martedi mattina a studiare Mara aveva valutato che ero pronta. Alla fine io non avrei condotto le interviste. Dovevo solo tradurre quello che le dicevano i piloti per poter scrivere gli articoli ma in caso di bisogno lei era disponibile.

"Andiamo al mare" aveva proposto Mara e nella mia mente avevo ringraziato mia madre per avermi obbligata a prendere il costume "ci sto" aveva risposto Filippo e avevo acconsentito anche io. Un pò di sole e relax non ci avrebbero fatto male.

Eravamo andati nella spiagga dell'albergo. Ero bianca come il mio costume. Mi ero stesa all'ombra addormentandomi.
"Dici che si sveglia o dormirà in eterno?"
"Dai lasciala stare!"
Avevo aperto gli occhi, avevo riconosciuto la voce di Mara ma non sapevo di chi fosse l'altra.
Seduto sulla sdraio di Mara c'era George Russell che mi guardava da dietro i suoi occhiali scuri "goodmorning!" Aveva detto sorridendomi "ma ben tornata nel mondo dei vivi" aveva detto Filippo.
Mi ero messa a sedere quasi stordita da quel riposino, solo guardando l'ora mi ero accorta che in realtà avevo dormito due ore.
"Potevate svegliarmi" avevo detto in inglese in modo che anche George potesse capirmi.
"Dormivi cosi bene che ci sembrava un peccato" aveva risposto lui gentile e con quell'accento da lord inglese.
Mara mi aveva presentato e avevamo parlato qualche minuto prima che lui tornasse al suo albergo.

I piloti alloggiavano tutti nell'albergo accanto al nostro.
In realtà solitamente si alloggiava tutti insieme. Squadre, piloti e giornalisti ma non sempre erano disponibili alberghi così grandi.

"Ha detto che hai un viso d'angelo" Mara mi guardava soddisfatta "solo perché non mi ha sentita russare" avevo risposto sinceramente facendo ridere anche Filippo.
"Stasera corsetta?" Filippo mi aveva colto di sorpresa, io non correvo, ce io non facevo niente che potesse considerarsi attività fisica.
"Io passo" avevo detto "dai ci facciamo qualche km, siamo stati fermi domenica e ieri, oggi ci sta" Mara continuava.
"Ma io non ho mai corso" avevo risposto sinceramente, non c'era niente di male.
"Come no? Non fai nessuno sport?" Erano scioccati, come se avessi appena confessato un omicidio "no, non pratico nessuno sport" avevo risposto sinceramente.
"Ma lo sport fa bene al fisico e alla mente, devi iniziare, un giorno non avrai più 23 anni e mi ringrazierai di averti obbligato" Mara era caparbia, non mollava e per questo era una delle migliori nel suo settore.
Tutti i piloti la adoravano, si vedeva dalle interviste che parlavano con lei volentieri. Era riuscita ad instaurare un rapporto di amicizia con tutti loro.

Love me - Hate me - Kiss meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora