32 - Charles

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Dopo pranzo avrei avuto il volo di rietro con gli altri piloti residenti a Monaco. Eravamo soliti partire insieme con un jet privato.
Quella mattina in albergo si parlava solo di una cosa. Francesca.
Avevo cercato Carlo per chiedere informazioni e lo avevo trovato al telefono.
Quando si era voltato, dopo aver chiuso la chiamata mi aveva visto "ciao Charles" mi aveva detto senza il suo solito sorriso "come sta?" Avevo chiesto, sapeva a chi mi riferivo "so che ha faticato a riposare per il dolore ma non mi hanno detto altro non essendo suo parente".

Dopo la conversazione con Carlo ero andato a sedermi sui divani nel salotto all'ingresso. Mi ero avvicinato agli altri piloti che sarebbero partiti con me "sai qualcosa?" Mi aveva chiesto Pierre che mi aveva visto parlare con Carlo e gli avevo riferito quanto scoperto.

"Chissà se la rivedremo ancora" Carlos mi aveva messo davanti ad una verità a cui non avevo pensato.
E se avesse rinunciato a tutto? Se avesse gettato la spugna?
"No è impossibile, non si tirerà indietro, è più forte di quanto credete" aveva detto Kika, erano diventate buone amiche in quei mesi e sapeva che, anche se all'apparenza poteva sembrare fragile aveva la forza di un leone dentro.

Era arrivata, tutti ci eravamo voltati a guardarla entrare anche se volevamo lasciarle il suo spazio.
Indossava un pantalone di tuta grigio e una felpa con il capuccio sulla testa e dei grandi occhiali neri. Camminava lentamente a testa bassa e non aveva alzato lo sguardo per paura di incrociare quello di qualcun'altro.
Insieme a lei Federica e Mara la accompagnavano come guardie del corpo.

Vederla in quello stato mi disturbava. Avrei voluto proteggerla, tutti avrebbero voluto farlo ma non potevamo sapere.

"Come sta?" Avevo chiesto a Mara mentre Federica e Francesca salivano in auto per partire. Lei stava ritirando gli ultimi documenti in reception.
"Non parla" aveva detto "però cosa le hanno detto dall'ospedale?" Avevo chiesto "deve stare a riposo per almeno 10 giorni con quelle costole ma non è il suo fisico a preoccuparmi" aveva detto "non è più lei, ha gli occhi vuoti, dicevano tutto quello che provava e ora non ce più niente. Nessuna scintilla" non sapevo cosa dire "dai ora andiamo" aveva detto e l'avevo accompagnata alla porta.
Vedevo Francesca seduta dal lato del passeggero guardare un punto fisso davanti a lei. Aveva un grande cerotto sulla fronte all'attaccatura dei capelli dove le avevano messo i punti.

Poco dopo era stato il mio turno e degli altri piloti residenti a Monaco di partire.
Stavano caricando le valigie sul van che ci avrebbe accompagnati in aereoporto.
"Quindi?" Mi si era avvicinato Pierre "cosa?" Avevo chiesto senza capire cosa volesse dirmi "cosa pensi di fare ora?" Continuavo a non capire "cosa stai cercando di dirmi Pierre?"
"Con Francesca" aveva detto e avevo capito che sapeva tutto "cosa dovrei fare? Non penso che voglia più parlare con me, mi ha evitato per tutto il fine settimana e dopo quello che le è successo dubito che voglia solo pensare di avere qualcosa con qualcuno" avevo detto quello che pensavo.

Avevo salutato Pierre perché era il momento di partire.
Ero rimasto in silenzio per tutto il volo e fino a casa.
Avevo pensato a tutto quello che era successo da quando Francesca era entrata nella mia vita.
La mia relazione con Melanie era appesa ad un filo già prima di incontrarla ma averla conosciuta aveva messo ancora più confusione nella mia testa.
La prima volta che l'avevo vista avevo provato una stretta allo stomaco. Era stupenda e non sapeva di esserlo.
Un pò impacciata e timida allo stesso tempo.
Quelli occhi scuri mi fregavano sempre. Avevano una luce tutta loro e per quanto provasse a nascondere quello che provava riuscivo sempre a capirlo.

Avevo provato a tenerla a distanza per salvaguardare quello che rimaneva della mia storia con Melanie ma era impossibile. Non volevo starle lontano.
Averla nel mio box voleva dire sapere dov'era sempre. Quando non era li diventavo nervoso perché non sapevo con chi fosse.
George ci aveva provato a baciarla ma lo aveva respinto. Avevo visto tutta la scena da bordo pista e avrei dato un pugno a lui per averci provato con lei che era ubriaca.
Stavo diventando geloso anche di quello che scriveva degli altri piloti.
Non glielo avevo mai detto ma adoravo quello che scriveva e alle 18 di ogni giovedì correvo a leggere l'articolo.
Su di me non aveva ancora scritto nulla.
Glielo avevo vietato ma sapevo che non avrebbe ascoltato.

Sapevo che se avesse scritto le parole giuste sarei caduto ai suoi piedi, era riuscita a capire il mio stato d'anino dopo la prima intervista. Ora che il rapporto era cresciuto sapevo che era in grado di leggermi dentro, anche se lei non pensava di riuscirci.

E poi avevo fatto un casino assurdo baciandola e andandoci a letto a LeMans.
Mi era piaciuto da morire e non mi sarei staccato da lei per nulla al mondo ma Melanie aveva rovinato i piani.
Non poteva e non doveva sapere.
Anche se ci eravamo presi una pausa non era contemplato il tradimento e io l'avevo tradita.
Ero sempre più sicuro che la nostra storia fosse finita. Non ero un tipo da tradimenti ma se ero arrivato a tanto voleva dire che il sentimento non esisteva più.

Atterrato a Monaco ero sempre più convinto.
Avevo chiamato Melanie ed ero andato a casa sua poco dopo per parlare.
"Ci abbiamo provato davvero a rimettere insieme i pezzi ma non c'è più il sentimento che c'era prima" le avevo detto. Stava piangendo "hai ragione. Ho passato degli anni stupendi con te ma non provo più quello che provavo un tempo".
L'avevo abbracciata. Anche se non era più la mia fidanzata era stata una parte fondamentale della mia vita e mi era stata vicina in momenti molto importanti nella mia vita privata e professionale. Le dovevo molto.
"Sarai sempre nel mio cuore" le avevo detto "anche tu" aveva risposto lei.

Ora che la situazione con Melanie era stata chiarita non avevo più motivo per non volere Francesca ma con quello che le era successo non potevo affrettare le cose. Aveva bisogno dei suoi spazi e dei suoi tempi. Non sapevo neanche se l'avessi più vista.

Love me - Hate me - Kiss meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora