45 - Charles

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Era divina, stupenda, bellissima, ogni aggettivo non bastava a descriverla quella sera.
Ero rimasto senza parole quando me l'ero trovata faccia a faccia. Sembrava diversa, più sicura e molto più sexy di come la ricordassi.
E ora suonava il violino con me, non sapevo neanche che sapesse suonarlo ma si era offerta di darmi una mano e avevo accettato, speravo solo che fosse brava perché non volevo fare brutta figura.
Ci eravamo seduti ai nostri posti, io al pianoforte e lei vicina con il violino in mano, visibilmente agitata.
Aveva fatto un respiro profondo e si era concentrata quando il sipario si era aperto.

Dopo l'applauso ero partito a suonare il pezzo di Einaudi che avevo provato e riprovato fino al vomito.
Si erano aggiunti i musicisti del coro in una sinfonia perfetta, ora toccava a Francesca.
Il pezzo di violino era uno dei più belli mai scritti e se suonato bene riusciva a entrare nei cuori di tutti.
Si era aggiunta anche lei seguendo le note dello spartito, non aveva sbagliato e sembrava sapere quello che faceva lasciando sia me che il direttore d'orchestra sorpresi.
Aveva incalzato e seguito il ritmo della prima parte suonando quel violino come se lo facesse da sempre, sembrava essere avvolta da un alone di magia.
Non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso, era stata perfetta e ora toccava ancora a me prima che lei si unisse per la parte finale.
Quando era stato di nuovo il suo turno era molto più a suo agio e si era lasciata andare suonando alla perfezione quelle note.
Alla fine della melodia eravamo solo io e lei, occhi negli occhi, aveva un leggero sorriso in volto e faveva sorridere anche me. Mi ero dimenticato di essere sul palco ma poi l'applauso ci aveva riportati alla realtà. Ci eravamo alzati in piedi godendoci quel momento prima di andare nel retro del palco.
Aveva negli occhi una luce che per troppo tempo si era spenta.

"Franci sei stata.."
"Franci ma sei stata magnifica" Mara era arrivata rubandomi le parole di bocca e abbracciandola forte "grazie" aveva detto lei timidamente.
Non ero riuscito a parlare perché Mara l'aveva portata via anche se lei mi aveva rivolto uno sguardo prima di sparire.
Avevo notato che in molti le avevano fatto i complimenti. Nessuno sapeva di questo suo talento ed erano tutti estasiati.

La serata era proseguita come da programma senza nessun intoppo, per fortuna mia e di Lewis, ed era stato raccolto molto da poter donare agli ospedali pediatrici.
Volevo ringraziare Francesca ma l'avevo persa di vista. Probabilmente era già rientrata in albergo.
"Fratello fattelo dire, siete stati bravissimi" aveva detto Pierre avvicinandosi "grazie, hai visto Franci? La volevo ringraziare"
"No, non so dove sia sinceramente, vi ho fatto un video" aveva detto lui "ah si? Mandamelo che voglio vedere come ero da fuori" avevo risposto "il solito egocentrico" aveva detto Kika aggiungendosi alla conversazione "sappi che tutti gli uomini qui non guardavano te, c'era una ragazza stupenda e molto dolce che ti ha rubato la scena" aveva continuato lei. Sapevo che sperava che tra me e Francesca nascesse qualcosa e dopo quella sera, dopo quello che mi aveva trasmesso con la musica, lo volevo anche io, anche se lei non si sentiva pronta.

Mentre tornavo in albergo avevo guardato il video che Pierre mi aveva inviato, si era creato qualcosa su quel palco e dagli occhi di lei si vedeva che qualcosa era cambiato, sembrava che fosse stato il suo riscatto, la sua rivincita ed io ero orgoglioso di lei.
Prima di tornare in camera ero passato davanti alla sua stanza e alla fine avevo bussato sperando di trovarla ancora sveglia.
"Chi è?" Avevo sentito rispondere subito "Charles" avevo detto e aveva aperto la porta sorpresa.
Indossava ancora l'abito ma era scalza "dimmi" aveva detto sorridendo "posso entrare?" Si era spostata per farmi passare "siediti pure" aveva detto lei indicando la sedia.
"Devi dirmi qualcosa?" Aveva detto mentre si sfilava gli orecchini e li posava sul comò, era sexy, dannatamente sexy. Quei movimenti lenti mentre si sfilava i gioielli, ero incantato.
"Volevo ringraziarti" avevo detto cercando di dire quello per cui ero li "mi hai salvato la serata e poi sei molto brava, non ne avevo idea" avevo detto.
"Pensavi che mi offrissi di suonare davanti a tutta quella gente se non ne fossi stata in grado?" Mi guardava con uno sguardo di sfida, come se volesse mettermi alla prova.
Si era appoggiata al bordo del letto e gli spacchi sulle cosce si erano aperti.
Stavo faticando a mantenermi, sapevo già come era a letto e questo me la faceva desiderare ancora di più.

Aveva litigato con il gancio della collana per toglierla e alla fine mi ero alzato "ti aiuto" avevo detto e mentre le aprivo la collana avevo respirato a pieni polmoni il suo profumo.
Le avevo accarezzato una spalla nuda e i nostri occhi si erano trovati nello specchio. Dovevo provarci, me ne sarei pentito se non lo avessi fatto, ero conscio che mi aveva già detto che non era pronta ma era passato del tempo e ora mi sembrava cambiata, più sicura di se.
Le avevo fatto scivolare una mano sul fianco e aveva chiuso gli occhi. Le avevo preso anche l'altro fianco e l'avevo fatta girare.

Eravamo occhi negli occhi "non ti riesco a stare lontano" le avevo detto "non farlo" aveva risposto lei e allora l'avevo baciata e lei aveva ricambiato subito.
Le mie mani avevano iniziato a sondare ogni centimentro del suo corpo ma cera troppa stoffa tra di noi quindi avevo cercato la cerniera dell'abito e l'avevo aperta. Si era fatta scivolare l'abito di dosso rimanendo solo con il perizoma. Avevo fatto un passo indietro per guardarla ma lei aveva avanzato per venirmi incontro. Mentre mi baciava mi aveva tolto la giacca e slacciato i bottoni della camicia accarezzando il mio petto poi l'aveva tolta dai pantaloni e l'aveva gettata a terra "sei troppo vestito Leclerc" aveva detto e le avevo sorriso, era sfacciata e mi piaceva.
Mi ero sfilato scarpe e pantaloni ed ero tornato alle sue labbra, al suo seno.
Quanto mi piaceva. Avevo iniziato a stuzzicarla dove più le piaceva e aveva emesso un leggero gemito contro le mie labbra ma poi si era staccata ed era andata verso il letto mentre mi teneva la mano per seguirla. Le avevo guardato il culo mentre camminava e avevo sognato di darle una sonora pacca ma forse non era il caso.
Si era stesa sul letto e io ero sopra di lei.
Continuavo a sfregare la mia erezione contro di lei e questo la faceva gemere. Avevo baciato ogni centimetro del suo corpo fino al bordo del perizoma che le avevo sfilato e avevo inziato a leccare dove più le piaceva. Aveva inarcato la schiena, avevo cercato la sua mano e l'avevo stretta nella mia mentre continuavo a fare il mio lavoro con la lingua "Charles" aveva sussurrato e allora mi ero spostato sfilandomi i boxer e l'avevo tirata sul bordo del letto ma si era girata mettendosi a 90.

Dio non mi sarei mai permesso di chiederglielo ma era stata una sua scelta ed ero ben felice di accontentarla.
Ero penetrato lentamente nella sua vagina che era pronta per me. Movimenti lenti e controllati "ti voglio" aveva detto lei ansimante e allora avevo accellerato il ritmo, non potevo vederla in viso ma volevo guardarla godere quindi mi ero sfilato da lei e l'avevo girata per penetrarla nuovamente, questa volta occhi negli occhi e dopo poche spinte aveva raggiunto il piacere. Aveva gli occhi chiusi ma sorrideva. L'avevo baciata e avevo raggiunto l'orgasmo anche io.
Ero in pace.

Mi ero sfilato da lei e ci eravamo stesi nel letto, eravamo in silenzio, non un silenzio imbarazzato ma un silenzio di coscienza. Stavamo bene insieme, mi sentivo a mio agio con lei ed era in grado di farmi sentire bene con poco.
Si era alzata dal letto "dove vai?" Le avevo chiesto "mi strucco, ho sonno" aveva detto entrando in bagno. Cosa dovevo fare? Era meglio andare via o dormire li? Non volevo che pensasse che era stata un passatempo.

Alla fine avevo deciso. Avevo preso i boxer ed ero andato in bagno, la porta era aperta e lei si stava lavando il viso "perché mi guardi?" Mi aveva chiesto vedendomi sulla porta "dormo qui" le avevo detto "ok" aveva risposto lei e aveva sorriso, avevo fatto la scelta giusta. Quando era uscita dal bagno era stato il mio turno e poi l'avevo raggiunta nel letto. Era girata di spalle e stava guardando il telefono. L'avevo tirata a me affondando il viso nei suoi capelli "buonanotte Franci" le avevo detto dandole un bacio sulla spalla "buonanotte Charles" aveva detto lei voltandosi e dandomi un bacio sulla punta del naso.

Love me - Hate me - Kiss meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora