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Venerdì mattina finalmente i motori tornavano a ruggire.
"Tu sei con noi vero? Carlo lei sta da me!" Eravamo nell'hospitality Ferrari a scroccare un buon caffè quando Roberto ci aveva intercettati "dipende come va la giornata, inizia con voi ma se succede qualcosa si sposta" si erano accordati come se io non ci fossi stata "a te sta bene vero?" Finalmente si erano accorti della mia presenza "va bene" avevo detto fingendomi esasperata.
Ero curiosa di andare in Red Bull e in Mercedes in realtà ma magari potevo andare un'altra volta.

Ero davanti al box Ferrari appoggiata, mancavano 15 minuti all'inizio delle prove libere e Charles era già in macchina con il casco e la visiera alzata.
Mi guardavo intorno e prendevo appunti sulle procedure Ferrari e poi avevo incrociato lo sguardo di Charles, era contrariato. Sembrava che la mia presenza gli desse fastidio. Avevo ignorato il suo sguardo e avevo continuato a scrivere. Era uscito dal box iniziate le prove e rientrava di tanto in tanto per provare degli assetti e ogni volta che entrava nel box e alzava la visiera mi guardava.
Ogni volta il suo sguardo sembrava sempre più contrariato nel vedermi li.
Aveva finito la sessione ed era rimasto in prima posizione per tutto il tempo.
La sua Ferrari aveva un buon passo gara ed era stato il più veloce sul giro secco e allora perché sembrava cosi tanto scocciato? Ero forse io la causa? Ma perché? Per quale motivo gli davo fastidio? Non poteva essere per il primo articolo che avevo scritto su di lui. Se lo erano già dimenticati tutti.

All'inizio della seconda sessione di prove libere ero di nuovo fuori dal box Ferrari ma questa volta quando avevo visto Charles arrivare al box e il suo sguardo aveva incrociato il mio non ero riuscita a trattenermi "ce qualche problema?" Gli avevo chiesto avvicinandomi ma non mi aveva risposto e aveva respirato profondamente "si può sapere perché sembra che ti dia fastidio? Che ti ho fatto?" Avevo chiesto insistendo, non mi interessava se poi si fosse andato a lamentare con Carlo del mio comportamento. Io ero stufa del suo.
"Non ti voglio qui" mi aveva detto con un tono cosi pacato che non ero sicura di averlo capito "la tua presenza mi da fastidio" aveva continuato rincarando la dose.
Non me lo sarei fatta ripetere due volte.
Avevo aperto la radio con Mara mentre uscivo dal box "posso andare da un'altra parte?" Avevo chiesto "perché? Che è successo?" Mi aveva risposto lei "non sono la benvenuta qui" avevo risposto triste "ok dammi il cambio, vieni in Mercedes e io penso a Ferrari e RedBull" mi aveva detto e cosi mi ero avviata.
"Cosa succede?" Mi aveva chiesto quando ci eravamo incrociate nella pit lane "Charles mi ha detto che non mi vuole intorno" le avevo risposto e lei era rimasta basita "perché? È successo qualcosa?"
"No io sono rimasta al mio posto per tutta la prima sessione ma lui mi guardava male e allora ho chiesto e mi ha detto che non mi vuole intorno" le avevo spiegato "vabbe vai in Mercedes, poi capiremo che succede" aveva detto e ci eravamo salutate.
In Mercedes mi ero messa davanti al box di Lewis e ne avevo osservato ogni movimento, era raro poter osservare il 7 volte campione del mondo prepararsi a salire in macchina e avevo iniziato a prendere appunti su di lui, poteva tornarmi utile per scrivere il suo articolo.
Mi aveva salutato e sorriso dalla sua macchina prima di scendere in pista e allora ero passata al lato box di George che non avrebbe preso parte alle seconde libere per un problema elettrico. Subito si era avvicinato a me "che problema ha la tua macchina?" Gli avevo chiesto approfittandonde "l'ERS" aveva risposto contrariato "speriamo che i ragazzi riescano a sistemarla prima della fine cosi puoi fare qualche giro" avevo provato a dargli speranza perché mi dispiaceva vederlo triste e lui aveva sorriso di circostanza "magari dato che ho la Lucky girl nel box ce la faranno" aveva detto lui facendomi l'occhiolino prima di tornare dai suoi uomini.
Ormai tutti mi avevano etichettata come Lucky girl ma io non ci credevo.
Alla fine George era riuscito a scendere davvero in pista, anche i meccanici erano sorpresi ma il problema della sua monoposto era meno grave di quello che credevano.
Toto mi aveva chiesto di avvicinarmi "se la tua presenza porta veramente fortuna d'ora in poi rimani nel nostro box" aveva detto con il suo accento tedesco mentre mi parlava in italiano "non scelgo io dove andare" avevo risposto perché era la verità.
"L'importante è che non vai in Red Bull, hanno già vinto troppo in queste stagioni" aveva detto ridendo e invitandomi a restare accanto a lui a seguire le prove.

Love me - Hate me - Kiss meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora