Mentre mi avviavo verso l'uscita del paddock avevo faticato a mantenere la calma. Avevo passato la notte peggiore della mia vita e sapevo che era solo l'inizio se non avessi fatto qualcosa.
Ero in camera quando l'articolo era stato pubblicato e per non pensare alle visualizzazioni mi ero infilata sotto alla doccia.
Quando ero uscita dal bagno avevo visto la mia ombra riflessa nel vetro della finestra e la mente si sa, gioca brutti scherzi, dietro di me infatti, riflesso nello specchio ci avevo visto Pietro.
Mi ero voltata di scatto ed ero sola, sapevo di essere sola ma ero terrorizzata.
Quello che era successo dopo non era chiaro, un attacco di panico o forse un attacco isterico. Avevo pianto per tutta la notte quasi e mi ero addormentata mezz'ora prima della sveglia ma alzarsi era stato impossibile e quindi avevo tardato il più possibile. Ero distrutta.
Avevo letto i messaggi di Charles e sapevo che se gli fossi stata vicino avrebbe capito, dovevo allontanarmi e quindi ero stata da Max Verstappen per vedere il nemico in casa del suo avversario. Capire le sue movenze e i suoi comportamenti. Mi sembrava una buona idea e poi Max era distaccato. Non mi avrebbe chiesto nulla di personale e quindi era perfetto.L'idea di tornare in albergo mi terrorizzava. L'ansia iniziava a farmi contorcere le viscere già dal parcheggio. Perché avevo cosi tanta paura? Mara era due stanze dopo la mia e sapevo di poter contare su di lei sempre eppure ero terrorizzata.
Avevo provato a distrarmi guardando una serie su netflix dopo cena ma continuavo a guardarmi intorno per controllare di essere sola.
Ero paranoica e me ne rendevo conto.Avevo bisogno di aiuto, non potevo più fingere ma era troppo tardi per chiedere a Mara di dormire con lei. Sicuramente stava dormendo e se mi fossi presentata alla sua porta alle due del mattino si sarebbe preoccupata per me e non volevo.
La notte è troppo lunga quando si aspetta l'alba.
Avevo letto questa frase da qualche parte, non ricordavo dove ma avevo capito il suo significato.La sveglia era suonata alle 7.20, avevo dormito un'ora e mezzo, forse poco meno ma non potevo tardare anche oggi e quindi mi ero alzata per prepararmi e andare al circuito. Avevo promesso a Charles di stare da lui quel giorno ma dovevo svegliarmi assolutamente.
Le mie occhiaie viola scuro la dicevano lunga. Avevo provato a truccarle ma avevo solo peggiorato la situazione e ora i miei occhi sembravano scavati.In hotel avevo preso un doppio caffè e poi un altro in Pirelli appena arrivata. Continuavo a pensare a quanto fossi stanca, cosi stanca che mi sarei messa a dormire appoggiata al muro fuori dal box di Charles.
La giornata era nuvolosa e gli occhiali non servivano, anzi non vedevo niente con le lenti scure e quindi li avevo alzati sulla testa.
Charles era appena arrivato al box e stava salutando tutti i suoi uomini.
"Hei Franci" aveva detto e gli avevo sorriso "buongiorno" la sua faccia si era fatta subito seria "Fra stai bene?"
"Si Charles, non preoccuparti" avevo risposto secca abbassando lo sguardo sui miei appunti ma sentivo il suo sguardo ancora addosso e quindi avevo alzato gli occhi per guardarlo "che c'è?" Avevo chiesto "da quanto non dormi?" Mi aveva chiesto serio.
Avevo guardato l'orologio al polso "sono sveglia da meno di quattro ore" avevo risposto sarcastica e la sua mandibola si era irrigidita "Charles sto bene, dormo bene e non ce bisogno che ti preoccupi" gli avevo appena mentito guardandolo dritto negli occhi. Non credevo che ne sarei stata capace ma doveva avermi creduto perché si era avviato verso la sua postazione per prepararsi.Avevo passato il tempo pensando a come avrei dormito nella pausa tra le prove e le qualifiche ma alla fine il mio piano era miseramente fallito quando ero stata costretta ad andare a mangiare in Pirelli con la squadra di Sky.
Gli occhi mi bruciavano e credevo che mi sarei addormentata camminando. Sicuramente avrei dormito quella sera perché la stanchezza era troppa.Fortunatamente le qualifiche erano state ancora più entusiasmanti del solito, aveva iniziato a piovere durante il Q2 e questo aveva movimentato le cose.
Charles aveva fatto la pole, la seconda a casa sua ed eravamo tutti contenti.
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Love me - Hate me - Kiss me
ChickLitNon c'era nessuno in giro, solo un netturbino che svuotava i pattumi. Nelle cuffie era iniziata Another Love di Tom Odell. Una delle mie canzoni preferite del momento. La stavo ascoltando quando qualcuno si era seduto di fianco a me e voltandomi av...