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Quella sera non mi sarei fermata alla festa che avevo organizzato i piloti. Avevo l'aereo di rientro a Milano. Non avrei preso aerei per un pò considerando che la gara sarebbe stata a pochi km da casa mia. Ero eccitata. Avevo adorato l'atmosfera di Imola e non vedevo l'ora di vivere quella di Monza.

Martedi mi ero concessa un'ora dalla psicologa. Tra ferie e gran premi non ci andavo da veramente troppo e ne sentivo l'esigenza.
Le avevo raccontato delle vacanze e poi dell'inseguimento.
"E come ti sei sentita?" Dopo quella frase ero certa di essere in un qualche film americano.
"Sinceramente? Mi sono sentita forte, non so spiegarlo" avevo detto e lei aveva sorriso "è passato poco dalla prima volta che abbiamo parlato ma il tuo cambiamento è stato radicale. Mi ricordo che faticavi a parlare per le lacrime quella notte al telefono e ora? Dei ragazzi ubriachi ti inseguono e tu ti senti forte. Hai fatto un lavoro enorme su te stessa e ti fa onore" aveva detto.
Sapevo bene di essere cambiata durante quei mesi e ogni giorno mi rendevo conto di quanto fossi diversa.
Quello che 1 anno prima mi sembrava uno scoglio insormontabile ora mi motivava.

Ero tornata a casa soddisfatta di me.
"Che cos'è quel sorriso?" Aveva chiesto Mara vedendomi entrare "niente, solo che mi sento veramente bene, come non mi succedeva da tanto" le avevo risposto "mi fa davvero piacere, si vede che stai bene, sei radiosa" aveva detto lei "andiamo a cena, offro io, chiama Federica" le avevo detto e non se lo era fatto ripetere due volte.

Eravamo andate a cena fuori e ci eravamo raccontate le nostre vite. Le ragazze erano state discrete con me ma mi avevano chiesto se ci fosse qualche ragazzo che magari mi aveva aiutato a farmi tornare il sorriso "in realtà c'è stato un ragazzo che mi ha aiutata molto ma non stiamo insieme, siamo solo amici. Diciamo che non è andata" avevo detto mantenendo segreto il suo nome.
"Io credo di sapere chi sia" aveva detto Mara cogliendomi impreparata "anche io" aveva detto Federica "e chi sarebbe? Sentiamo" avevo chiesto incalzandole, si erano guardate e poi in coro avevano risposto "George" ero scoppiata a ridere "no, assolutamente no. Siamo sempre stati amici. È stato molto carino nei miei confronti ma no, esce anche con una ragazza" avevo detto e allora avevo notato i loro sguardi cambiare.
Non riuscivo a capire cosa tramassero, erano amiche da tanto tempo e questo mi faceva quasi paura "sappiamo che non è George" aveva detto Mara "non fa per te" aveva continuato Federica finendo la frase di Mara.
"C'è un ragazzo che ti gira molto intorno, avete litigato poi fatto pace, siete diventati amici e quasi culo e camicia e poi non vi siete più rivolti la parola di nuovo e ora non so. Siete amici ma si vede che volete altro l'uno dall'altro" aveva detto Mara "Franci" continuava Federica "che succede con Charles?"

Merda, se ne erano accorte e non potevo negare. Avevo raccontato tutto, era inutile fingere.
Avevano ascoltato il mio racconto rapite e alla fine Federica si era scolata l'intera birra "tesoro caro, bacialo e basta" aveva detto lei e Mara aveva concordato "Charles è buono come il pane. Ha sbagliato si ma tutti sbagliamo, tu ti sei limonata un biondo a Ibiza per vendicarti ma lui c'è ancora per te, si vede che ti vuole davvero" sapevo che avevano ragione.
Non volevo essere presuntuosa ma Charles mi aveva fatto capire di volermi ancora ma io avevo paura.
Sapevo che avrei provato emozioni forti a stare con lui e se poi fosse finito? Come ne sarei uscita? Mi ero appena rimessa in piedi, non volevo tornare a stare male.
Avevo anche pensato alle parole della psicologa che mi aveva detto che non si poteva vivere con la paura di fallire però con Charles era diverso.

Mercoledi era stata una giornata infinita, volevo che il gran premio di Monza iniziasse.
Avevo terminato un articolo, anche se non era in programma, e lo avevo portato a Carlo.
Pensavo fosse già uscito e invece era in ufficio.
"Su chi è?" Mi aveva chiesto pensando ad un pilota "in realtà è per i ragazzi della Ferrari, ho pensato che essendo più gran premi che piloti potevo scrivere di loro essendo il loro gran premio di casa però se non vuoi va bene, ho pronti Daniel, Albon, Seargent e Bottas"
"Sono curioso, aspetta" aveva detto e aveva preso il foglio in mano.

Love me - Hate me - Kiss meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora