63

1K 34 0
                                    

Domenica ci eravamo goduti la pace nel letto. Eravamo svegli mentre il sole entrava dalle finestre. Mi stava raccontando alcuni aneddoti divertenti vissuti con i suoi amici.
Stavamo ridendo ma poi il mio stomaco aveva brontolato cosi forte che anche Charles aveva sentito "ho fame" avevo detto "ho sentito" aveva risposto lui ridendo forte.
La vibrazione del suo cellulare ci aveva interrotti. Avevo letto il nome sul display 'Riccardo', il suo amico.
"Hey Ricki" aveva detto Charles ancora con il sorriso sulle labbra "a pranzo dici?" Charles si era voltato verso di me "sono con Franci" aveva continuato a dire e io avevo capito, non volevo rinunciasse a un pranzo con loro perché c'ero io "vai" gli mimavo con le labbra "no" aveva detto senza farsi sentire dall'amico "anche lei?" Aveva ripetuto Charles facendomi capire che ero stata invitata anche io "aspetta Ric" aveva detto e aveva tolto il telefono dall'orecchio "andiamo a pranzo con i miei amici?" Aveva detto "volentieri" avevo risposto anche se avrei preferito rimanere in quel letto ancora per qualche ora "ci siamo, scrivimi ora e posto" aveva detto e aveva chiuso la chiamata "ma io non ho vestiti" avevo detto ricordandomi che avevo ancora un jeans e una maglietta per partire ma nient'altro "vieni con i jeans" aveva detto "dove andiamo a pranzo?" Avevo chiesto per capire che look serviva, alla fine avevo guardato il locale su Instagram e avevo capito che i jeans non erano proprio adatti.
"Mi lavo e vado a comprare qualcosa, ce qualche negozio aperto?" Avevo chiesto a Charles mentre si guardava allo specchio del bagno indeciso se fare o meno la barba "si ma ti accompagno" aveva detto "no sennò ci vedono insieme" avevo risposto, volevo godermi ancora la quiete prima di venire assaliti dalla stampa "ok" aveva detto lui.

Mi ero fatta la doccia e truccata. Mi stavo infilando le vans quando Charles era uscito dal bagno "vai?" Aveva chiesto "si ci vediamo direttamente al ristorante?" Avevo chiesto e lui aveva annuito anche se leggermente contrariato. Avevo preso con me anche tutte le mie cose. Sarei partita quel pomeriggio e non sapevo bene se fossi passata da qui o se partire direttamente dal ristorante.
Ero andata in uno dei negozi che Charles aveva detto essere aperto.
La ragazza mi aveva salutato in francese e le avevo risposto in inglese, mi aveva chiesto di dove fossi e avevo detto di essere italiana e alla fine parlava bene la mia lingua, come quasi tutti a Monaco.
Le avevo detto di dover andare a pranzo fuori, le avevo detto il nome del ristorante e si era illuminata.
Era uno dei più buoni in città e anche uno dei più chic.
Mi aveva tirato fuori alcuni vestitini eleganti ma semplici, era pur sempre mezzogiorno.
Ne avevo provato uno color caffè con le maniche lunghe e mi stava bene quindi lo avevo preso. Lo avevo indossato subito ed ero andata al ristorante dato che ero in ritardo.
Ero riuscita a non perdermi grazie al navigatore e alla fine avevo parcheggiato.
Charles era fuori che mi aspettava.
"Sei solo?" Avevo chiesto "no sono dentro che ci aspettano" aveva risposto "scusa il ritardo ma non conosco le strade" avevo detto "tranquilla, è qualche minuto che aspetto".
Eravamo entrati e Charles mi aveva guidato lungo il ristorante e poi si era diretto all'esterno.
Era un balcone privato con una vista stupenda sul mare e sulla città.

"Ciao" avevo detto timidamente "ciao Franci" avevano risposto i ragazzi. C'erano due sedie libere ed ero andata a sedermi.
Charles mi aveva scostato la sedia aiutandomi a sedermi, che gentiluomo.
"Che vestito stupendo" aveva detto Marta "grazie l'ho appena preso" avevo risposto sinceramente.
La temperatura era perfetta anche se era metà ottobre. Il sole si infiltrava tra i rami scaldandoci.
"Ti sta da dio" aveva detto Charles avvicinandosi "ma staresti meglio senza"
"Se vuoi lo tolgo" avevo detto maliziosamente "dopo ci penso io" aveva detto "hei voi due piccioncini, che mangiate?" Aveva chiesto Joris e allora mi ero concentrata sul menù.
Sulla terrazza c'era solo il nostro tavolo e io e Charles potevamo stare tranquilli.

Avevo ordinato un primo di pesce delizioso e come secondo la grigliata mista che non ero riuscita a finire ma ci aveva pensato Charles a spazzolare quello che era rimasto.
Avevamo chiacchierato amabilmente tutti insieme.
Avevo avuto la possibilità di conoscerli e capire cosa facessero nella vita e come si erano conosciuti.
Il pranzo era diventato merenda ed erano quasi le 5 del pomeriggio, sarei dovuta partire entro poco se volevo arrivare a casa ad un orario decente.

"E ora?" Aveva chiesto Marta "come gestite la vostra storia?" Aveva chiesto lei e io e Charles ci eravamo guardati. Avevamo parlato di tutto ma non di quello "non so, vedremo come riusciremo ad organizzarci di volta in volta" avevo risposto io "beh per me puoi rimanere da me quanto vuoi" aveva risposto lui "lavoro a Milano" gli avevo fatto presente "e tra poco devo partire per tornare" la sua espressione era cambiata "come partite? Non dormi da me stanotte?" Aveva chiesto "ci sono 4 ore di macchina da qui a casa mia, se dormo da te dovrei partire alle 4 di domani mattina e non mi sembra il caso" non ci aveva pensato "ah è vero" aveva risposto deluso "vabbe vi vedete a Singapore no?" Aveva chiesto Marta cercando di trovare una soluzione al nostro problema "si" avevo detto "quando parti?" Mi aveva chiesto Charles "mercoledi nel tardo pomeriggio" avevo detto "ci vedremo giovedi direttamente". Era contrariato ma io dovevo lavorare e non potevo rimanere da lui. Avevo già preso troppi giorni tra la malattia e i permessi e quel lavoro volevo tenermelo.

I ragazzi si erano avviati a pagare il conto, mi ero offerta di pagare anche io ma Charles mi aveva fulminata con lo sguardo quindi mi ero avviata al parcheggio con le altre ragazze.
Erano le 17.15 e il ristorante era vuoto.
"Quindi vai?" Mi aveva chiesto Charles "si parto subito cosi arrivo per le 21 a casa" avevo detto.
"Ciao a tutti, sono stata veramente bene" avevo detto salutando i ragazzi "anche noi, vai piano mi raccomando" avevano detto loro salutandomi mentre Charles mi accompagnava alla mia auto.
"Devo salutarti? Posso farti cambiare idea in qualche modo?" Aveva detto iniziando a baciarmi il collo "Charles" avevo detto già ansimante "devo andare" avevo detto e aveva fatto un passo indietro "va bene" aveva sospirato. Avevo aperto la macchina e posato la borsa e la giacca dal lato del passeggero poi mi ero voltata e lo avevo baciato, un lungo bacio focoso che mi aveva accesa tutta "ciao Leclerc, ci vediamo a Singapore" avevo detto ed ero salita in auto. Lo vedevo salutarmi con la mano dallo specchietto mentre mi avviavo.
Avevo il magone, non volevo separarmi da lui ma era temporaneo per questa volta. Come avremmo fatto a vivere la nostra storia a distanza?

Love me - Hate me - Kiss meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora