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Ero salita in macchina incredula. Davvero era successo? Davvero sarei partita dopo 9 giorni per il Bahrain? Avrei avuto la possibilità di conoscere i piloti, i team principal e tutto il mondo della F1.
Avevo preso il telefono dalla borsa, era pieno di messaggi dalla mia famiglia, da Clara e da Pietro.
Avevo mandato un vocale veloce dicendo che stavo bene e che avrei raccontato tutto una volta a casa. Avevo invitato Clara a cena da noi in modo da spiegare tutto a tutti una volta sola.

Solo Pietro non era stato invitato. Non sapeva niente di quella storia, non mi aveva voluto ascoltare e ora era preoccupato di sapere dove fossi finita.
Lo avevo chiamato prima di partire "hei ma dove cazzo sei?" Era preoccupato "sono a Milano" avevo risposto "a Milano? A fare cosa? Quando pensavi di dirmelo scusa?" Ora era arrabbiato.
Gli avevo spiegato velocemente tutto, dalla storia scritta e pubblicata, dalla chiamata di Carlo al colloquio finendo al viaggio in Bahrain.
"Ne parliamo poi del viaggio" aveva detto distruggendo subito tutti i miei piani "di cosa dovremmo parlare scusa? Io ho già preso una decisione" non mi avrebbe ostacolata. Non si era nemmeno degnato di farmi un complimento, si era solo preoccupato che non mi allontanassi da lui come se il resto non valesse niente.
"Ne parliamo domani, scrivimi quando sei a casa che ora ho i maroni girati, sei sempre la solita!" Mi aveva liquidato cosi, rovinando quella che fino a pochi minuti prima era stata la giornata più bella che potessi desiderare.

Avevo guidato con il magone nel petto, non mi ero posta nessun problema ad accettare, quello era il mio sogno e non avevo minimamente messo in dubbio che Pietro potesse ostacolarmi, non sarei partita per un anno ma solo per un paio di settimane, prove prestagionali e prima gara, poi si sarebbe deciso.
Non ero una giornalista e a maggior ragione quella era la prima esperienza per me e Carlo e Mara volevano valutare bene prima di prendermi definitivamente. Sarebbe stata solo una prova ma dovevo tentare.

A casa il mio umore era peggiorato, dovevo essere al settimo cielo, piangere di gioia e invece pensavo solo che Pietro non voleva. A cena avevo raccontato tutto ai presenti. Erano entusiasti, sapevano quanto amassi quel mondo e ora avevo la possibilità di entrarne a far parte.
"Perché però hai gli occhi tristi?" Clara e Marco si erano accorti che non ero al 100% "Pietro vero?" Marco aveva continuato.
"Non è molto d'accordo che io parta per andare dall'altra parte del mondo" avevo risposto.
"E figuriamoci! Puoi avere la possibilità di essere felice ma lui ti mette i bastoni tra le ruote! Che novità" mio fratello era sarcastico "non dire cosi, giustamente è preoccupato" avevo risposto io cercando di difenderlo "parti e fregatene di lui, lui non rinuncierebbe al suo sogno per te, non ti penserebbe nemmeno" sapevo che aveva ragione.
"Domani sera lo vedo e ne parliamo" avevo risposto cercando di chiudere il discorso
"Sappi che se non parti per lui e rinunci a tutto puoi smetterla di rivolgermi la parola" aveva detto Marco in modo cosi serio che mi aveva spaventata.

Ero andata a letto agitata.
Da un lato ero euforica di partire e non vedevo l'ora ma dall'altro ero spaventata. Pietro era già di cattivo umore e poi c'era il mio lavoro, avrei dovuto comunicare le ferie ma se non me le avessero accettate? Non volevo lasciare il lavoro, se fosse andata male avrei avuto la possibilità di tornare nel mio posto senza dover cercare altro.
Mi ero addormentata in preda all'ansia.

Love me - Hate me - Kiss meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora