73 - Charles

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Avevo passato una delle giornate più surreali della mia vita.
Francesca era incinta e io lo avevo scoperto quando tutto era finito.
Vederla stare male in quel modo, contorcersi per il dolore mi aveva riportato alla mente quando aveva sofferto per le botte che le aveva dato Pietro.
L'istinto di protezione nei suoi confronti era aumentato ancora di più e sapere che aveva mio figlio in grembo me l'aveva fatta vedere sotto occhi diversi.

Poteva davvero essere lei la madre dei miei figli. Era presto per pensarci ma avevo provato subito qualcosa di forte per lei, prima ancora di parlarci avevo sentito una morsa allo stomaco.

Stavo guidando per tornare in albergo e mi ero reso conto di una cosa, aveva detto di amarmi.
Mi amava, forse era stata tutta la paura della giornata a farglielo dire ma nei suoi occhi ci avevo letto sincerità.
Io non avevo risposto come un coglione, il medico ci aveva interrotti ma dovevo dirglielo che l'amavo anche io. Sicuramente penserà che non è cosi ma la amo, lo so da giorni ormai ma volevo dirglielo in un'occasione speciale.

In albergo avevo preso l'indispensabile per Francesca ed ero tornato giù.
In reception avevo chiesto se era possibile cambiare le lenzuola, chissà che avrebbero pensato vedendo tutto quel sangue.

Ero arrivato in ospedale e mente andavo nella camera che mi aveva indicato l'infermiera ero passato davanti ad una macchinetta.
Dentro c'erano alcuni giochi per bambini e c'era un piccolo orsetto con un girasole ricamato.
Lo avevo preso ed ero andato in stanza da Francesca.
Era nel letto con la flebo nel braccio.

"Ti amo anche io" avevo detto entrando e mi aveva sorriso "non ti ho risposto prima perché ci ha interrotti il medico ma ti amo, tanto, tantissimo" avevo detto ed era scoppiata a ridere aprendomi le braccia.
L'avevo abbracciata e le avevo dato il peluche "dio che carino" aveva detto stringendolo.
L'avevo aiutata a cambiarsi e si era messa a letto.
"Vai a dormire Charles" aveva detto "non esiste, rimango qui" aveva detto cercando una sedia su cui sedermi "Charles vai, non serve" aveva insistito "non ti lascio qui da sola" avevo detto "che testa dura che hai" aveva detto sorridendo "vieni qui allora" si era spostata facendomi spazio nel letto e mi ero accoccolato vicino a lei "ti amo" le avevo detto ancora "ti amo anche io" aveva detto dandomi un bacio sul naso.
Aveva messo il peluche in mezzo a noi e ci eravamo addormentati.

Mi ero svegliato un paio di volte per controllare che stesse bene.
Dormiva con la flebo nel braccio e l'orsetto abbracciato.
La mattina dopo ci aveva svegliati il medico per fare una visita.
Dall'ecografia la camera gestazionale non c'era più. Potevamo tornare a casa.
Ci aveva dato le istruzioni per i prossimi giorni.
"Stai a riposo per tutta la settimana, niente rapporti, niente di niente per dieci giorni capito?" Aveva chiesto e avevamo annuito "se volete essere sicuri usate anche il preservativo cosi avete due contraccettivi" ci aveva spiegato "ora andate, potresti sentirti debole e potrebbe girarti la testa per il sangue perso, bevi molto e fai una colazione abbondante" aveva detto il medico a Francesca e lei aveva annuito.

In macchina mi aveva tenuto la mano. Ero fermo ad un semaforo e lei si era voltata per guardare fuori. C'era un forno italiano. Le si era illuminato lo sguardo. Senza dire niente avevo parcheggiato ed eravamo scesi per fare colazione. Avevamo mangiato bene ma era ora di tornare in albergo.
Quando avevo parcheggiato avevo preso la borsa con le cose di Francesca e l'avevo aiutata a scendere dalla macchina dato che era bassa e lei era ancora dolorante.
Lorenzo era sulla porta al telefono.
Ci aveva guardati in modo strano e aveva chiuso la telefonata.
"Da dove arrivate voi due? Pensavo che steste ancora dormendo" aveva detto "Franci che hai?" Le aveva chiesto e lei mi aveva guardato non sapendo che dire "lascia stare" avevo risposto al suo posto ed eravamo entrati.

Eravamo andati in camera e ci eravamo stesi sul letto ma dopo poco qualcuno aveva bussato "Charles che succede?" Era mamma ed era stata avvistata da Lorenzo. Che lingua lunga.
Francesca si era alzata dal letto "devi stare a riposo" le avevo detto e aveva fatto una smorfia "sto bene" aveva detto "si può sapere che succede?" Aveva chiesto mia madre in francese e preoccupata "diglielo" mi aveva detto Francesca.
Avevo fatto entrare mia madre e le avevo raccontato tutto "oh ma cherie" aveva detto abbracciando Francesca "come ti senti? Posso fare qualcosa per te?" Le aveva chiesto "sto bene grazie" aveva risposto lei "per qualsiasi cosa chiamami, non farti scrupoli, davvero" aveva detto lei e l'aveva abbracciata.

L'avevo accompagnata alla porta mentre Franci si era messa sul letto "falla venire a Monaco" aveva detto mia madre "vive a Milano mamma" le avevo ricordato "deve stare a riposo qualche giorno, è compito tuo prendertene cura, era tuo figlio quello che portava in grembo" aveva detto lei impassibile e aveva ragione. Non volevo che stesse sola a casa tutto il giorno.
Ero tornato dentro e mi ero steso vicino a Francesca abbracciandola da dietro "vieni con me" avevo detto "dove?" Aveva chiesto lei "a Monaco" avevo risposto "lavoro a Milano" aveva detto "lo so ma devi stare a riposo, vieni da me questa settimana e poi torni".
Si era voltata guardandomi in faccia "ho l'aereo per Milano tra poche ore" aveva detto "vieni con il mio jet, non ti lascio prendere un aereo con le valigie e gli scali da fare, devi riposare mica fare la traversata oceanica" si era messa a ridere "va bene, lasciami avvisare gli altri. Non saranno contenti che io gli dia buca per te" aveva detto ironica "dovranno farsene una ragione" avevo detto e le avevo dato un bacio in testa mentre scriveva i messaggi.

Love me - Hate me - Kiss meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora