Mercoledi mattina ero reduce da una sbornia e avevo i crampi per l'imminente ciclo, inoltre la giornata era grigia.
Sarei rimasta in camera tutto il giorno anche perché dal giorno dopo avremmo iniziato il weekend di gara.Intorno alle 11 del mattino mi ero spostata in terrazzo. Avevo voglia di scrivere.
Quando ero in depressione da ciclo mi aiutava molto buttare su carta dei pensieri, magari pensieri confusi e sconnessi ma era l'unico modo per svuotare la testa.
In spiaggia non c'era nessuno. Ogni tanto notavo qualcuno che faceva una passeggiata sul bagnasciuga.Avevo notato un ragazzo, sembrava triste, si era seduto su una sdraio e guardava di fronte a se il mare. Le spalle ricurve come a sopportare il peso del mondo e l'andatura lenta di chi non sa da dove iniziare. Lo avevo osservato camminare senza una meta. Si era seduto sulla sabbia e si era tolto il cappellino passandosi una mano tra i capelli. Solo quando se lo era tolto avevo riconosciuto il soggetto.
Era Charles Leclerc.
In quel momento avevo visto la sua ragazza arrivare e andargli incontro. Si era alzato da terra, avevo deciso di rientrare per non farmi gli affari loro, probabilmente non avrei comunque sentito nulla, ma volevo lasciargli la loro privacy ma nel momento in cui mi ero alzata dalla sedia Charles aveva alzato lo sguardo e mi aveva vista. Ero in alto ma mi aveva riconosciuta. Ero entrata in stanza velocemente e avevo tirato la tenda.
Avevo continuato a scrivere e alla fine mi ero ritrovata a scrivere di alcuni piloti.Non sapevo come definirlo, avevo scritto del loro lato agonistico e della parte della personalità da atleta e poi ci avevo unito quello che avevo visto in questi giorni.
In particolare avevo scritto di George Russell, il gentleman, di Lando Norris, il ragazzo sorridente e di Pierre Gasly, il francese premuroso.Avevo scritto di loro perché erano i ragazzi che avevo conosciuto meglio.
Sembrava una specie di identikit della persona, pilota e uomo.
Erano delle bozze che avrei tenuto per me, mi servivano come allenamento per la scrittura, come mi aveva consigliato Carlo, più scrivi più migliori e allora ci stavo provando.Il giorno dopo aveva inizio il mio primo gran premio di F1. Ero euforica, avevo già conosciuto tutti i piloti e i team principal però finalmente sarebbero ricominciate le gare ed era quello che mi mancava.
Arrivati al circuito era iniziata subito l'attività. Cercare di parlare con più piloti e team era il compito di giornata. Con Mara e Filippo avevo corso a destra e a sinistra, fortunatamente mi avevano obbligato ad andare a correre con loro da quando ero arrivata quindi avevo un minimo di allenamento.
Alla fine del pomeriggio avevamo parlato con Leclerc e Sainz, i due piloti Red Bull, Fernando Alonso e Lewis Hamilton.
"Vai pure ad iniziare a scrivere tutto e io finisco e ti raggiungo" mi aveva detto Mara e avevo eseguito. I piloti di maggior interesse erano stati intervistati e potevo iniziare a trascrivere le registrazioni.Alla mia postazione avevo iniziato a trascrivere le registrazioni di un pilota per volta creandoci intorno l'articolo. Era la prima volta che lo facevo ma avevo già studiato come Sky scriveva questi articoli e con Mara e Carlo avevamo deciso di mantenere quella linea.
L'ultimo era Charles. Avevo già trascritto la sua parte dell'intervista e avevo iniziato a costrurci l'articolo intorno ma le parole erano uscite fuori senza poterle controllare.
Era un articolo che non si fermava alle mere parole del pilota ma avevo aggiunto una mia impressione personale di come avevo visto il ragazzo dietro al pilota.
A differenza degli altri atleti intervistati lui era molto più trasparente. Dai suoi gesti e movimenti si poteva capire molto e poi i suoi occhi parlavano chiaro. Era un ragazzo molto espressivo e questo, forse, lo metteva a nudo davanti ai giornalisti.Alla fine avevo creato due articoli, il primo completo e il secondo stile Sky. Avrei sottoposto a Mara il primo ma se non fosse andato bene avevo già il secondo pronto.
Quando era rientrata mi aveva passato le altre registrazioni in modo da poter iniziare mentre lei leggeva i miei articoli.
Ero in ansia, se non fossi stata brava sarei tornata a casa alla fine di quel weekend ma non era ciò che volevo. Amavo quel mondo e ora che lo avevo visto con i miei occhi avrei fatto di tutto per rimanere al suo interno.Vedevo Mara concentrata sul pc di fronte al mio "Max si può pubblicare" aveva detto dando l'ok ad Andrea che aveva provveduto a eseguire l'ordine "anche Lewis e Alonso" aveva continuato lei. Mancavano Perez, Carlos e Charles.
Ero sempre più agitata per quest'ultimo.
"Ok Perez e Carlos" aveva detto dopo qualche minuto.
Mi ero fermata. Non riuscivo più a scrivere. La testa era vuota. Volevo solo sapere cosa ne pensava."Per sorridere si usano 12 muscoli ma il sorriso di Charles non coinvolge i muscoli principali, quelli attorno agli occhi, a significare che non è un sorriso sincero, come se qualcosa, ancor prima di iniziare lo turbasse. Le sue parole sono di fiducia e lealtà verso la sua amata Ferrari e allora perché i suoi gesti dicono il contrario? Come se qualcosa dentro si fosse rotto. Possibile che alla vigilia del primo Gran Premio dell'anno Leclerc non abbia la voglia e la fame di lottare?"
Gli occhi di Mara avevano lasciato lo schermo del pc e aveva guardato Carlo sorridendo. La stanza era piena di persone, con noi Davide Valsecchi, Federica Masolin, Carlo Vanzini, Filippo, Andrea e Silvio. La squadra era al completo e Mara aveva appena letto l'inizio del mio articolo a tutti. Ero estremamente in imbarazzo. Sapevo che se fosse stato pubblicato tutti lo avrebbero letto ma non davanti a me. Mi vergognavo di come, alcune volte, la mia scrittura mi mettesse a nudo rivelando pensieri che non ero in grado di dire a voce alta.
"Wow, che bell'inizio" aveva detto Federica "stuzzicante" aveva continuato Carlo. Mara aveva incrociato il mio sguardo e sorrideva orgogliosa "Andrea pubblica pure Leclerc" aveva detto lei mantenendo il contatto visivo con me.
"Brava Franci" Carlo aveva posato le mani sulle mie spalle e io avevo tirato un sospiro di sollievo. Era un primo punto a mio favore. Ora non restava che finire gli ultimi articoli della giornata e poi saremmo tornati in albergo.
Quella notte avevo letto e riletto l'articolo di Charles. Mi piaceva e leggendo i commenti che le persone avevano lasciato avevo alzato un bel polverone. C'era chi mi dava contro e chi mi dava ragione. Era quello che Sky Sport F1 voleva. Stuzzicare il lettore facendolo commentare sulle piattaforme digitali in modo che gli articoli avessero maggior presa sui lettori.
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Love me - Hate me - Kiss me
ChickLitNon c'era nessuno in giro, solo un netturbino che svuotava i pattumi. Nelle cuffie era iniziata Another Love di Tom Odell. Una delle mie canzoni preferite del momento. La stavo ascoltando quando qualcuno si era seduto di fianco a me e voltandomi av...