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La mattina dopo la sveglia era suonata alle 6.45, dovevo prendere l'aereo con la squadra per tornare a Milano e avremmo avuto due settimane di stop prima dell'ultimo gran premio prima della pausa estiva.
Avevo ripreso ad andare a correre tutte le sere con Mara, mi sentivo meglio e avevo parlato con lei tutte le sere sul divano di casa.
Avevo programmato le ferie in Sicilia, volevo andare dalla famiglia di mia mamma.
Mia nonna e mia zia mi mancavano terribilmente, per non parlare di Valentina, mia cugina. Era come una sorella per me.

Mercoledi ero tornata in ufficio, eravamo tutti nella sala riunioni quando il telefono di Carlo aveva preso a suonare interrompendoci.
"È Charles, scusate rispondo" aveva detto ed era rimasto li, non sapevo cosa stesse dicendo Charles dall'altra parte del telefono ma avevo sentito Carlo rispondere che accettavamo volentieri tutti di partecipare.
Quando aveva chiuso la chiamata ci aveva spiegato che Charles e Lewis Hamilton avevano organizzato una serata di beneficienza per la serata di mercoledi prima del gp di Ungheria e che era stata scelta la squadra di Sky Sport Italia come media da invitare.
Ci aveva spiegato che non saremmo stati li in veste di giornalisti ma di invitati.

"Allora ci vuole l'abito da sera" aveva detto Federica tutta esaltata "si ha detto che ci manderà l'invito con il dress code ma l'uomo dovrà essere in smoking e la donna in abito da sera" avevo pensato a cosa avrei potuto mettere e mi era venuto in mente un abito nero indossato al matrimonio di un parente. Lo avevo messo solo una volta ma era elegante.
Avevo in programma di tornare dai miei genitori quel weekend quindi avrei potuto provarlo per vedere se mi stava ancora e cosi avevo già risolto il problema look.

Ero andata nel mio ufficio per scrivere l'articolo di Alonso e iniziare con quello di Stroll.
"Che ti metti tu?" Federica aveva fatto capolino alla mia porta ma non l'aveva sentita entrare "ho un abito indossato ad un matrimonio, metterò quello dato che è nuovo ma devo vedere se mi sta" le avevo risposto "hai una foto? Sono curiosa" avevo preso il telefono ed ero andata in cerca di una foto che mostrasse l'abito e alla fine l'avevo trovata, ero con mia cugina "ecco" avevo dato il telefono a Federica "bello, molto elegante e semplice" aveva risposto lei "può andare bene o devo comprarne uno nuovo?" Era la prima volta che partecipavo ad un Galà di beneficienza e non sapevo se era poco elegante "è perfetto, metti un bel tacco e sistema i capelli e sarai stupenda" mi aveva detto lei sorridendo e uscendo dal mio ufficio.

Giovedi sera ero andata dalla psicologa e le avevo raccontato di quanto successo a Silverstone. Mi ero lasciata andare raccontandole anche di Charles e di come si era preoccupato.
"Mi sembra di capire che tra te e questo ragazzo ci sia qualcosa" aveva detto lei e alla fine le avevo raccontato di tutto quello che era successo partendo da LeMans. Era rimasta in silenzio "quindi?" Le avevo chiesto spazientita quando non avevo ricevuto nessun commento "non sta a me dirti cosa devi fare con lui"
"Ma io non mi sento pronta, so che rovinerei tutto perché non sono mentalmente pronta a fidarmi di qualcuno" le avevo risposto sinceramente "nessuno è mai pronto a fidarsi ciecamente di qualcuno, soprattutto all'inizio di una relazione, bisogna darsi tempo e costruire la fiducia giorno dopo giorno ma quello che ti è successo non deve essere un freno, ti ha cambiata ed è giusto che sia cosi ma non vuol dire che tu non debba provarci, magari va bene o magari va male"
"E se va male?" Le avevo chiesto "se pensi questo dovresti rimanere chiusa in una stanza per tutta la tua vita con la paura che tutto possa andare male ma quello non sarebbe vivere, giusto?"
Era riuscita a smuovermi mille corde dentro ed ero uscita da quell'ufficio frastornata.

Avevo passato il venerdi a pensare alle parole della dottoressa e venerdi sera ero partita per tornare dalla mia famiglia.
Erano stati molto preoccupati per me in quelle settimane ma io finalmente mi sentivo meglio.
Avevamo riso tanto a cena e dopo mangiato avevo provato l'abito per la cena di gala.
Lo avevo indossato due anni prima ma non ero certa di entrarci ancora.
Lo avevo provato e dopo aver messo anche i tacchi mi ero resa conto che mi stava bene, persino meglio che al matrimonio.
Era un abito lungo nero monospalla con lo spacco su entrambe le cosce, era aderente e metteva in risalto tutte le mie curve.
Mi sentivo sexy.

Ero tornata in sala e mio padre e mio fratello avevano strabuzzato gli occhi vedendomi "no tu non ti metti questo" aveva detto Marco "perché?" Avevo chiesto "non mi sta bene?" E io che credevo di stare bene "ti sta troppo bene, è questo il problema" aveva detto lui "sei sexy ma mia sorella non può essere sexy" aveva detto lui fingendo un brivido di disgusto "che sciocco che sei Marco, le sta benissimo" aveva detto mia madre "è diventata una donna" aveva continuato lei "vieni con me" aveva detto e l'avevo seguita in camera sua "devi mettere dei gioielli se vuoi impreziosirlo" aveva detto cercando qualcosa.
Poi mi aveva messo la collana che le aveva regalato papà per i 10 anni di matrimonio. Un semplice punto luce di diamanti e in abbiato anche gli orecchini.
Avevo indossato il bracciale e la clutch nera e il look era completo.

Avevo trascorso il weekend con la famiglia dimenticandomi del resto del mondo e avevo ricaricato le energie per la settimana che mi aspettava.
Lunedi e martedi erano trascorsi troppo lentamente.
Volevo partire e vedere Charles.
Non avevo più avuto modo di parlare con la dottoressa perché non era riuscita ad incastrare un appuntamento prima della partenza ma avevo capito che cosa volevo e aveva un nome e cognome e degli incredibili occhi verdi.

Love me - Hate me - Kiss meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora