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Eravamo atterrati a Melbourne lunedì notte e non vedevo l'ora di poter andare a letto.
Martedi e mercoledi ero andata in giro con Federica, Mara e Filippo per la città. Non ero mai stata in Australia ed ero curiosa di poter vedere più posti possibili.
Giovedi avevamo affrontato la normale giornata di interviste e alle 18 era stato pubblicato il mio articolo, questa volta era il turno di Lando.
Speravo che il mio articolo gli piacesse come gli era piaciuto quello di Pierre.

Avevo lasciato il pc in stanza ed ero andata a correre con le mie fide compagne di corsa e dopo 45 minuti eravamo di rientro. Ero curiosa di vedere i commenti sotto l'articolo, quelli di Pierre erano stati molto carini e speravo che anche questo avesse successo.
Appena entrate nella haul dell'albergo avevo visto Lando sorridermi contento "è bellissimo, l'ho mandato a tutta la mia famiglia, grazie" aveva detto e aveva aperto le braccia per abbracciarmi "ho corso 7 km, non ti conviene abbracciarmi" gli avevo detto ridendo contenta che il mio articolo gli fosse piaciuto.
A cena Carlo mi aveva dato i dati della pubblicazione e questo era stato visualizzato da molte più persone rispetto a quello di Pierre "dipende anche da quanti fan ha il pilota, più è seguito più l'articolo sale di visualizzazioni" aveva detto ed effettivamente era vero "su chi stai lavorando ora?"
"Su Carlos" avevo risposto, avevo iniziato a scrivere lunedi mattina prima di prendere il volo ed ero a buon punto. Avevo bisogno però di poterlo osservare bene quindi quel venerdì sarei stata dal suo lato box.

Avevo passato tutta la prima sessione di prove libere nel box di Carlos e lo avevo osservato prepararsi prima di salire in auto, i suoi rituali e il suo modo di fare sempre sorridente e coinvolgente verso la squadra.
Era un ragazzo buono e semplice, molto solare.
Avevo tutto ciò di cui potevo avere bisogno per finire l'articolo.
Le seconde prove le avevo passate in Red Bull da Sergio Perez, sarebbe stato il prossimo obiettivo ma di lui sapevo molto poco quindi avevo bisogno di osservarlo.
"Tu sei la ragazza che scrive gli articoli sui piloti?" Mi aveva chiesto quando aveva notato la mia presenza e avevo annuito "bene, cosa ti serve sapere?" Mi aveva chiesto ancora "niente, tu fai le tue cose e se ho bisogno ti chiedo io" avevo detto.

Sabato mattina ero tornata al mio solito box, quello del pilota n. 16.
Pioveva e io ero fuori dal box appoggiata come sempre al muretto, non mi stavo bagnando ma non era piacevole.
Charles era arrivato da pochi minuti e si prevedeva una sessione poco attiva dato che già nel pomeriggio doveva tornare a splendere il sole e quindi sarebbe stato inutile girare in quelle condizioni.
"Vieni dentro" mi aveva detto avvicinandosi "ti bagni e ce fresco oggi" avevo accettato senza pensarci due volte e mi aveva fatta sedere sul tavolino vicino a lui "rimani solo se non scrivi" mi aveva detto "perché non vuoi che scriva niente su di te?" Era una domanda che volevo fargli da giorni, mi era parso di capire che sia l'articolo di Pierre che quello di Lando gli fossero piaciuti, almeno a detta di Pierre.
"Non farlo e basta" aveva detto senza darmi nessuna risposta.
Anche se non potevo scrivere avevo comunque gli occhi e le orecchie e quindi avevo comunque preso appunti mentali che avrei riportato sul mio pc.
Aveva passato tutta la sessione nel box, un pò a scrivere messaggi al cellulare e un pò a chiacchierare con i meccanici.
Era di buon umore ed era un grande motivatore per la squadra, sembrava che tutti pendessero dalle sue labbra.
Quel pomeriggio, come previsto era spuntato un sole caldo che aveva asciugato la pista.
Ero arrivata tardi al box e quando mi ero messa nella mia solita postazione avevo notato Charles che mi guardava da dentro la macchina e poi si era battuto un dito sul polso come a dirmi che ero in ritardo, avevo sorriso e anche lui, almeno cosi mi sembrava dal casco.
I suoi occhi sembrava sorridessero.

Il Q1 e il Q2 erano andati bene ed entrambi i piloti Ferrari avevano passato il taglio senza problemi.
Stavamo aspettando tutti che iniziasse il Q3 e io stavo scarabocchiando sul mio block notes e avevo alzato lo sguardo per vedere quanto mancasse al semaforo verde e poi avevo guardato verso Charles.
Mi stava guardando male e mi aveva fatto segno di non scrivere, possibile che fosse ossessionato da questa cosa?
Gli avevo mostrato il mio tacquino, avevo solo fatto degli scarabocchi ma non avevo scritto niente. In risposta mi aveva fatto l'occhiolino, ma che voleva dire l'occhiolino? Mi mandava ai matti.

Love me - Hate me - Kiss meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora