27

1K 30 3
                                    

Ci avevo messo qualche istante a realizzare quello che stava succedendo e le sue labbra si erano staccate dalle mie.
La sensazione che avevo provato era nuova, partiva dallo stomaco e non volevo che finisse.
Charles mi stava guardando per cercare di decifrare il mio sguardo e allora lo avevo baciato io e questa volta le nostre lingue si erano trovate subito.
Mi aveva spinta dentro la sua roulotte chiudendo la porta dietro di noi e mi aveva appoggiata al muro continuando a baciarmi con foga.
Ero eccitata come non succedeva da tantissimo tempo.
Le sue mani continuavano ad accarezzarmi e questo mi eccitava da morire. Avevo emesso un leggero gemito di piacere e quello doveva aver fatto scattare Charles che aveva messo la mano sul mio sedere tirandomi ancora più verso di lui. Potevo sentire la sua erezione attraverso i jeans.

Lo volevo, dio se lo volevo.
Avevo infilato la mano sotto alla sua maglietta e gliel'avevo sfilata lanciandola sul pavimento e rivelando degli addomali perfettamente scolpiti. Anche lui aveva fatto lo stesso e aveva iniziato a toccarmi il seno scendendo con i baci sul collo.
Gli avevo slacciato la cintura e il primo bottone dei jeans e lui gli aveva lasciati cadere a terra rimanendo in boxer, era una visione divina.

Mi aveva voltata costringendomi a dargli le spalle e mi aveva sfilato i pantaloncini che precedentemente aveva slacciato.
Quando ero rimasta in tanga e reggiseno mi aveva dato un leggero schiaffo sul culo facendomi gemere e poi mi aveva appoggiato l'erezione al culo e con le mani aveva iniziato a dirigersi al mio punto di piacere ma lo avevo sorpreso girandomi e baciandolo spingendolo fino al bordo del letto su cui lo avevo fatto sedere e mi ero messa a cavalcioni su di lui e avevo inziato a strusciarmi contro la sua erezione.
Anche lui stava gemendo di piacere.

Non mi ero mai sentita cosi, non provavo vergogna per quello che stava succedendo, solitamente ce sempre dall'imbarazzo quando si va a letto con qualcuno per la prima volta e invece io no. Io che ero sempre in imbarazzo in quel momento, mezza nuda e a cavalcioni sopra di lui mi sentivo al mio posto.

Mi aveva fatta alzare e mi aveva sfilato le mutande e poi il reggiseno. Ero nuda davanti al suo sguardo, anche lui si era tolto i boxer ma io non guardavo. Non riuscivo a togliere gli occhi dai suoi.
Mi aveva tirata a se facendomi rimanere in piedi e con la bocca aveva iniziato a leccarmi un capezzolo mentre con le mani mi dava piacere.
Le gambe mi tremavano e allora ero tornata a mettermi a cavalcioni su di lui "usi qualche protezione?" Mi aveva chiesto per capire il da farsi "prendo la pillola" avevo detto e allora era affondato dentro di me facendomi urlare di piacere per quel gesto cosi deciso. Mi aveva baciata e avevo inziato a salire e scendere.
Mi teneva una mano intorno ai fianchi e l'altra sul viso.
Eravamo occhi negli occhi, per la prima volta potevo capire cosa pensava davvero.
Per la prima volta si stava lasciando andare.
Avevo accellerato il ritmo perché il piacere continuava a crescere dentro di me e poi ero esplosa in un'orgasmo travolgente che mi aveva tolto il respiro.
Anche Charles mi aveva seguita raggiungendo l'orgasmo subito dopo e avevo appoggiato la fronte contro la sua cercando di riprendere fiato. I nostri occhi non si erano lasciati un secondo e ora sorridevamo soddisfatti.

Charles mi teneva con entrambe le mani avvolte intorno ai fianchi come per paura che potessi scappare poi mi aveva liberata facendomi stendere sul letto accanto a lui.

Avevo la testa appoggiata sul suo petto e sentivo il ritmo del suo cuore. Lui con un braccio mi accarezzava la schiena nuda mentre ci godevamo quel momento di calma.
Un telefono aveva iniziato a vibrare sul pavimento e si era alzato per prenderlo "sarà mio fratello" avevo detto pensando fosse il mio ma poi aveva preso il telefono incriminato e avevo letto bene chi stava chiamando.
Dallo schermo illuminato si leggeva
Melanie con l'emoji di un cuore rosso.
In quel momento era stato come uno schiaffo.

Charles era ancora fidanzato e aveva appena tradito la sua ragazza e io ero stata l'amante.
Un senso di nausea mi aveva pervaso "fammi alzare" avevo detto librandomi dalla sua presa "aspetta" aveva detto mentre scendevo dal letto e recuperavo il mio intimo per vestirmi il più velocemente possibile "cosa?" Avevo risposto quasi urlando "non è come sembra!" Aveva risposto "no Charles! Non dirmi che stai con lei anche se non la ami più, non dirmi che la vostra storia è finita da tanto ma che non hai il coraggio di lasciarla perché sono solo stronzate" avevo detto mentre finivo di vestirmi, aveva fatto un passo verso di me con la mano tesa per provare a toccarmi "non toccarmi" gli avevo detto indietreggiando e si era bloccato con lo sguardo perso "lasciami spiegare" aveva provato a dire "no, non ce niente da spiegare! Sei fidanzato e l'hai appena tradita con me. Mi sento una merda io per quella povera ragazza che ti ama" avevo detto infilandomi anche la maglietta "Franci" il suo tono di voce era disperato "abbiamo chiuso Charles" avevo detto ed ero uscita da quella roulette senza voltarmi.

Avevo vagato per l'evento senza una meta. Ci avevo messo parecchio per tornare a pensare con lucidità e allora ero andata al concerto di Meduza. Mi ero stampata in faccia il mio miglior sorriso quando avevo trovato Marco e Gianluca ma in quel momento volevo solo sparire. Mi sentivo in colpa come mai in vita mia. Sapevo che non era colpa mia, sapevo che era lui quello fidanzato e quello che doveva mettere un freno però sapevo che anche io potevo dire di no. Potevo fermarmi e invece avevo continuato perché mi piaceva.
Chissà con quante altre ragazze era andato a letto, la nausea continuava a tornare ad ondate per quei pensieri.
Non avevamo neanche usato il preservativo, che imbecille che ero stata.

Finito il concerto eravamo tornati al nostro accampamento. I ragazzi dormivano nella tenda appena fuori dall'auto e io ero sui sedili posteriori. Avevo faticato ad addormentarmi e avevo chiuso gli occhi alle prime luci dell'alba.

Il giorno dopo eravamo tornati ai nostri posti in tribuna per vedere la gara e non ci eravamo più mossi.
La Ferrari n. 50 aveva vinto, avevo fatto una promessa ad Antonio e dovevo mantenerla. Avrei scritto un articolo su di lui ma in quel momento non riuscivo a pensare a qualcosa da scrivere. Continuavo a vedere davanti a me lo sguardo di Charles mentre facevamo l'amore. Era una tortura.

In macchina avevo scritto qualcosa ma non su Antonio e sulla sua impresa.
Avevo scritto di Charles sulle note del mio cellulare.
Avevo buttato fuori tutta la rabbia che mi perseguitava dalla sera prima e mi sentivo leggermente meglio.
Come mi sarei comportata durante il prossimo weekend di gara? Come si sarebbe comportato lui? E se ci fosse stata anche la sua fidanzata?

Ero tornata a casa verso le 5 del mattino e Mara dormiva, mi ero fatta una doccia ed ero andata a letto, la sveglia sarebbe suonata alle 7.

Love me - Hate me - Kiss meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora