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Essere una buona amica non era il mio forte.

Forse si trattava di egoismo, di poca fiducia nell'umanità oppure egocentrismo.

Non ne avevo idea, ma i dubbi di Josie mi avevano destabilizzata, e volevo sapere a tutti i costi se tra Archie e Cheryl ci fosse mai stato qualcosa.

Lo facevo per Josie, indubbiamente, ma ciò che non mi tornava era il fatto che lo stessi facendo.

Il motivo per cui mi interessasse così tanto aiutare una mia amica per un qualcosa di così sciocco.

"Ronnie, Archie e Cheryl si conoscevano già?"

Ero seduta sul mio letto, a gambe incrociate, ed osservavo Veronica sistemare dei libri sulla sua mensola.

Improvvisamente fermò le sue azioni, poi si voltò verso di me piuttosto confusa. "Certo, abbiamo frequentato tutti lo stesso liceo, perché?"

Strinsi le spalle. "Oggi ho visto che si sono salutati in mensa. Pensavo non si conoscessero."

"In realtà...si conoscono molto bene." iniziò.

Improvvisamente catturò la mia attenzione.

"Archie faceva parte della squadra di football della scuola, e Cheryl era una cheerleader, di conseguenza si vedevano spesso per le prove."

Sospirai. Forse era un sospiro di sollievo, per Josie.

"Ma all'aldilà delle partite, credo che fossero amici d'infanzia, o cose del genere. Cheryl non è di tante parole, quando parla di se stessa devi diventare Sherlock Holmes e mettere insieme i pezzi."

Annuii, spostando poi lo sguardo verso la finestra della nostra stanza: era ormai buio, e il campus era stranamente vuoto.

"Egocentrica."

Veronica inarcò un sopracciglio. "In realtà è il contrario."

"Cheerleader, ammissione in università a metà semestre, si comporta da finta riservata, è un'esibizionista con lo scopo di umiliare le persone...cerca di attirare l'attenzione."

"Non la conosci." sospirò "Posso ammettere che... inizialmente può dare una negativa impressione di sé, ma è stata fondamentale nella mia vita. È solo passata una settimana, dalle del tempo."

Nel momento in cui finì di parlare, qualcuno bussò alla porta.
La corvina l'invitò ad entrare, e sospirai quando riconobbi Cheryl Blossom seguita dal gruppo di Veronica: Betty, Tabitha e Valerie.

Cheryl sembrava rosso fuoco, potevo sentire ed assorbire l'energia che possedeva nel suo corpo.

Le sue braccia incrociate e le sopracciglia corrugate, poi, lo testimoniavano.

"Ronnie, non sei ancora pronta?"

Veronica sembrava confusa. "Per cosa?"

"C'è un festino da Mantle, tutto il campus è lì. Dobbiamo aspettarti ancora o hai intenzione di muoverti?"

Ed ecco il motivo per cui il cortile era vuoto.

La corvina accettò con un complice sorriso, poi si voltò verso di me. "Toni, vieni anche tu?"

Non ero una tipa da festini, né da discoteca, né da tre ore di sonno a notte.

Eppure, strano ma vero, accettai.

-

Nella mia testa, l'unico motivo per cui accettai era l'alcool gratis.

Pensavo che il passare del tempo avrebbe placato l'astinenza, e mi sarei abituata a restare sobria, tutto il giorno.

𝘈𝘧𝘵𝘦𝘳𝘨𝘭𝘰𝘸 «𝙘𝙝𝙤𝙣𝙞»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora