Da quando aveva ripreso i rapporti con Toni, Cheryl non riusciva a vivere una mattinata normale.
Che fosse a lavoro o a casa, la sostanza era sempre quella: Toni si trovava nei suoi pensieri.
Tuttavia, i suoi nervi si distesero su tutto il suo corpo quando vide Antoinette dall'altro lato della propria scrivania.
Non poteva davvero crederci.
Ma almeno l'ascoltava quando parlava?"Antoinette? Cosa ci fai qua?" la rossa si sedette sulla sedia della scrivania, davanti al suo computer, di fronte a lei.
La bruna inarcò un sopracciglio.
"Cioè? Non sono in una banca?""Sei proprio nella banca dove lavoro.
Avevamo un accordo, sbaglio? Non dovevi più venire nel mio ufficio.""Io... non capisco." ridacchiò. "Dovevo solo richiedere un prestito, e la reception mi ha mandata qui, da te."
"Tu? Un prestito?" Cheryl rise. "Dopo tutto ciò che ricavi per quel libro te ne serve uno?" sussurrò, e poté giurare che gli occhi di Toni si incupirono.
"Li hai tu i soldi per permettermi di trasferirmi dall'altra parte del mondo? O posso richiedere un prestito senza che un dipendente mi faccia i conti in tasca?"
Il cuore della Blossom perse un battito.
Aveva capito bene? Si stava dedicando ad un trasferimento?Cheryl annuì.
"Certo, scusami.
Seguimi in ufficio, parleremo meglio in privato."La bruna seguì la dipendente alla quale fu stata assegnata fino agli uffici interni, quelli professionali, dove si trattavano affari grandi e privati.
Quando entrarono, la rossa chiuse la porta alle sue spalle e la invitò ad accomodarsi.
Si sedette.
"Seriamente, perché sei qui?"Toni alzò gli occhi cielo.
"Perché mi serve davvero un prestito... e devo darti la busta." e la sfilò dalla propria tasca."Questa non è né casa mia, né il ventidue del mese."
Topaz rimase in silenzio alcuni istanti.
"È che hai ragione, Cheryl.
È meglio che noi due non stiamo a casa tua, da sole."La rossa emise un sospiro infranto.
Era esausta di percepire tutte quelle emozioni in sua presenza."E poi... volevo vederti."
Gli occhi di Cheryl divennero malinconici, e le riservò un timido sorriso.
Sentì semplicemente il suo cuore scaldarsi."Perché continui a starmi intorno, Toni?
Non lo vedi quanto ti sto facendo patire? Non senti quanto stiamo soffrendo?"Negò con il capo. "Perché io... io non soffro quando sto con te, Cheryl.
Anche se mi odi, se mi respingi, se non mi sopporti... io non riesco mai a non pensare a quel che ci diciamo."Poi si alzò in piedi, facendo il giro della scrivania e portando la Blossom a fare lo stesso.
"Io sto bene quando stiamo insieme.
Ed onestamente, non sopporto l'idea che stai con qualcun'altro.
Non l'ho davvero... mai sopportata."Cheryl rimase in silenzio, mentre scrutava tutto il suo viso, fino a farsi leggere l'anima dai suoi occhi.
Toni era sincera, mentre passo dopo passo si avvicinava al suo corpo.
Era sincera mentre rivelava i suoi sentimenti, mentre tratteneva le lacrime.Sospirò, poi abbassò lo sguardo a terra.
"Siamo sempre state bene insieme."Il cuore di Topaz iniziò a palpitare.
"Ma a volte, alcune cose è meglio lasciarle andare." Cheryl continuò, poi posò nuovamente il proprio sguardo nel suo.
"Non dobbiamo lasciarle se stiamo bene insieme, Cheryl." Toni deglutì a fatica. "Non la senti questa connessione? Questa attrazione tra noi?
Non riusciamo a stare lontane, neanche quando siamo in mezzo ad altre persone.
Neanche quando saremmo dovute restare in un contesto professionale."Cheryl non poteva mentire, pensava esattamente le stesse cose, già da tempo.
Ciononostante, non riusciva a fermarsi, ed il suo cuore palpitava inconsciamente anche quando i loro occhi semplicemente si incontravano.
Si faceva schifo.
Soprattutto perché Heather se l'era completamente dimenticata.Quando la mano di Toni scese lungo il suo braccio, Blossom capì che i loro corpi erano troppo vicini.
Poteva testimoniare che le punte delle loro scarpe si toccavano.Cheryl deglutì a fatica.
"Voglio baciarti." sussurrò. "Non voglio pensare a quel che viene dopo, voglio soltanto toglierti dalla testa."E come avrebbe potuto rifiutare tale richiesta proviente proprio da Toni Topaz?
Era già un vaso debole e fragile, quando stavano in compagnia, ed il suo cuore non sarebbe stato meglio se avesse continuato ad evitarlo.Toni cinse la sua vita con un braccio e l'attirò a sé unendo le loro labbra, sospirando quando le poté tastare una volta ancora.
Erano esattamente come le ricordava.
Le uniche labbra che non si sarebbe mai stancata di baciare, l'unica pelle che non si sarebbe mai stancata di toccare, ed era l'unica possibilità di farle battere il cuore ancora.Le loro labbra si muovevano in sintonia, mentre l'ufficio divenne improvvisamente silenzioso, ed intorno a loro tutto divenne polvere.
Si trovavano nella loro bolla, e quando la scoppiarono Cheryl avrebbe voluto piangere. Pensava che non avrebbe mai più provato quelle emozioni.
Ma soprattutto, Heather non riusciva proprio a fargliele provare.Toni si leccò le labbra e fece qualche passo indietro, restando con i loro sguardi malinconici incollati.
La Blossom deglutì a fatica.
"Grazie per l'anticipo della busta.
Adesso credo che tu debba andare."-
Stupida attrazione sessuale, Toni pensò.
E stupida attrazione caratteriale.Anzi, stupida lei, che era cascata nel vortice di una donna più che impegnata.
Avrebbe preferito stare sotto terra.
Non vedeva Cheryl da alcune ore.
Preferiva non vederla.
O meglio, voleva farlo ma non in quel momento.
Anzi, voleva decisamente farlo, ma solo se non ci fosse stata di mezzo Heather.
Si sentiva così in colpa per aver portato Cheryl a commettere un passo così azzardato.
Ma cosa le era saltato in mente? Da quando era tornata ad essere così egoista?Orribile. Pensò.
Decisamente orribile, non era il caso di fare la sfascia famiglie.Scosse il capo, poi si strofinò il viso con le mani.
Cheryl Blossom stava per andare a convivere con una ragazza.
Stava bene con lei e la rendeva felice.
Non la faceva piangere.
Le dava sicurezza.
Non trovava modo di ferirla.Bel casino.
Aveva combinato un bel casino.
Il suo cuore cessò di battere quando il suo telefono la richiamò per una notifica.
Era sicuramente Peaches che le chiedeva qualche informazione sui preparativi del matrimonio.
Sospirò. Era stressante.
Era stressante organizzare il matrimonio di Peaches, organizzare l'addio al nubilato, organizzare il proprio lavoro, organizzare i propri soldi, organizzare la propria indipendenza e... organizzare la situazione con Cheryl.
Un cervello così ampio non era in grado di organizzare dei pensieri così disordinati.
Toni sussultò quando lesse l'anteprima del messaggio.
Cheryl Blossom
C: Dobbiamo parlareNota autrice
SURPRISE
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𝘈𝘧𝘵𝘦𝘳𝘨𝘭𝘰𝘸 «𝙘𝙝𝙤𝙣𝙞»
ChickLit"...e quindi trovai la mia musa ispiratrice. Era tutto ciò che il mondo non era abituato a vedere, a conoscere. Mi uccideva ma mi rendeva viva, era quella mescolanza d'amore e dolore che necessitavo per sopravvivere. Era la mia più grande ambizione...