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Dopo quel giorno in mensa, Jughead non mi aveva più parlato della missione 'Betty Cooper', ed io non me ne ero minimamente interessata.

Forse stavo dando troppa importanza a Reggie, ultimamente. O forse si trattava sempre del mio solito carattere di merda.

Ad ogni modo, non potevo dire di sentirmi in colpa, ma volevo comunque capire perché lo avesse nascosto per tutto quel tempo.

Quindi raggiunsi la sua stanza, bussai due volte alla porta ed entrai.

Fangs dormiva sul letto superiore. Teneva la bocca aperta, una mano sul ventre e sembrava stesse facendo sogni d'oro.

Jughead, invece, stava davanti al suo computer.

Il corvino era strano, molto strano, e riconosceva i passi altrui. Infatti, nonostante desse le spalle alla porta, mi riconobbe.

"Ciao, Toni." sussurrò, per poi voltarsi.

Io sorrisi, poi feci qualche passo in avanti e mi sedetti vicino a lui. "Che fai?"

"Sto rivedendo un argomento per l'esame, non lo riesco a capire." sospirò. "Tu, invece? Non dovevi stare con Reggie?"

Immediatamente arrossii, ed abbassai lo sguardo a terra. "Alla fine ci vediamo questa sera, quindi ne ho approfittato e sono venuta qui."

Lui annuì, e si rivolse nuovamente allo schermo.

"Volevo... parlarti di Betty, e di tutte quelle cose che mi stavi raccontando." iniziai, alzando lo sguardo. "Perché non me lo hai detto prima? Avrei potuto parlarne a Veronica."

Jughead strinse le spalle. "Non so, in realtà non capisco se mi piaccia o meno. E poi, Veronica non deve saperlo, non voglio forzare le cose."

"Quindi, parlarne con Cheryl, avrebbe reso le cose meno forzate?"

Il mio tono di voce si alzò, sembrava quasi che le affermazioni di Jughead mi irritassero.

Non ero solita ad alzare la voce, se non con Veronica, che molto spesso mi rendeva nervosa per le sue paranoie inutili.

A causa di questo, il corvino si voltò verso di me, con un sopracciglio inarcato. "Non posso parlare con Cheryl? Sono compagne di stanza, e sicuramente sa più cose degli altri."

Annuii. C'era qualcosa che non mi tornava nel ragionamento di Jughead.

"Tu, piuttosto, diventi sempre nervosa quando si tratta di Cheryl."

"Non è vero." sospirai. "Non cambiare argomento."

Nel frattempo, Fangs si svegliò.

Sbadigliò rumorosamente, si pulì i lati della bocca, si strofinò gli occhi, poi dall'alto ci guardò.

Sollevai un braccio e lo salutai. "Buongiorno, Fangs. Sono le tre del pomeriggio."

Lui sorrise, provando a sistemarsi i capelli.

"Dobbiamo studiare, okay?" Jughead lo guardò, come per rimproverarlo.

"Già non ti sopporto più, Jugh."

-

Amavo la solitudine.

Non avevo alcun problema nel sentirmi sola, ed amavo il silenzio.

Condividere la stanza con Veronica era come averne una tutta per sé. Lei passava la maggior parte del suo tempo in altre stanze, fuori dal collegge o nella biblioteca.

Le poche volte che la trovavo nella stanza, studiava oppure si stava preparando per uscire. E molte volte portava con sé il suo gruppo.

Inutile dire la sua parte di stanza era una tale latrina.

𝘈𝘧𝘵𝘦𝘳𝘨𝘭𝘰𝘸 «𝙘𝙝𝙤𝙣𝙞»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora