Sarà stato che stavo maturando, ma quella sera avevo proprio voglia di ballare. E con chi, se non con Veronica ed il suo gruppo, sarei potuta andare?
La corvina era sospettosa, ma per qualche motivo non vedeva l'ora che quel momento arrivasse.
Ci stavamo quindi preparando nella nostra stanza, applicavo il solito trucco sul mio viso ed indossavo un vestito aderente non poi così coprente.
Era nero, stringeva sul punto vita e modellava le mie forme.Nonostante stesse arrivando la calda stagione, le temperature si erano abbassate ultimamente.
Lì a Los Angeles non eravamo abituati al freddo, e non avevo neanche i vestiti adeguati da indossare.Quindi, sopra al mio abito, avrei indossato un giubbotto di pelle piuttosto pesante, che avrebbe perlomeno coperto le mie spalle.
"Il problema è che non vieni mai alle feste." Veronica iniziò. "Se solo mi avessi ascoltata, adesso avresti tutti i vestiti di cui hai bisogno."
Io strinsi le spalle, e nel mentre applicai del mascara sulle mie ciglia.
"Non importa, Ronnie. Gradisco la mia asocialità."Lei alzò gli occhi al cielo. "Mhmh... ultimamente ti vedo piuttosto interessata, invece. Vuoi sempre uscire con noi, mi chiedi informazioni... stai cominciando ad aprire gli occhi."
Io annuii trattenendo un sorriso, perché non le avrei potuto dire la verità dei fatti, altrimenti mi avrebbe probabilmente uccisa: uscire con il gruppo di Veronica doveva essere soltanto una scusa per stare in sua compagnia.
"Non posso chiederti cosa fai il sabato sera? Vorrei sapere cosa fare se la mia compagna di stanza dovesse rimanere incinta, piuttosto."
Prima che Veronica potesse ribattere, una voce la interruppe ed entrambe ci voltammo verso la porta.
"Ronnie, se non uscirai entro cinque minuti ti lasceremo qui."
Ed era indubbiamente Cheryl, che era come sempre nervosa e stava aspettando di sprigionare il peggio di sé.
Era così ansiosa che doveva tenere tutto sotto controllo: i ritardi le mettevano pressione, gestire le sue amiche altrettanto, e la vita di gruppo non la aiutava.
Cheryl si fermò sul posto quando mi vide e realizzò che sarei andata anch'io quella sera, e forse sarebbe stata una sorpresa per i miei occhi vedermi in quelle condizioni così stravaganti.
Solitamente non mi piaceva apparire, odiavo gli occhi delle persone sul mio corpo perché li trovavo viscidi e disgustosi, ma i suoi mi divoravano gentilmente, silenziosi come un ladro di notte.
Indossava un vestito di un rosso scuro ed intenso, le maniche erano lunghe ed arrivava alla sua coscia.
I soliti stivali dal tacco alto, neri e di velluto, che coprivano il suo ginocchio li aveva ai suoi piedi, e per coprirsi aveva un lungo cappotto nero.Era l'eleganza in persona, sia nei suoi modi di fare che nel suo stile, e la sua autorità abbinata alla sua personalità mi faceva impazzire.
"Mi sono stancata di tutta questa fretta, okay? Tra te e Toni, oggi non so chi sopporto meno."
Io le sorrisi timidamente quando incontrò i miei occhi, lei fece lo stesso e poi si risolve nuovamente alla corvina.
"Ed io mi sono stancata di aspettarti.
O esci da questa stanza entro cinque minuti, o porteremo Toni via con noi e tu resterai da sola."-
Naturalmente Veronica non fece ritardo: come avrebbe potuto rinunciare al suo terapeutico sabato sera?
Durante il tragitto per arrivare alla casa dove si sarebbe tenuta la festa, Cheryl non mi rivolse una parola.
Però, dagli sguardi che mi lanciava, potevo notare che voleva comunicarmi qualcosa.
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𝘈𝘧𝘵𝘦𝘳𝘨𝘭𝘰𝘸 «𝙘𝙝𝙤𝙣𝙞»
ChickLit"...e quindi trovai la mia musa ispiratrice. Era tutto ciò che il mondo non era abituato a vedere, a conoscere. Mi uccideva ma mi rendeva viva, era quella mescolanza d'amore e dolore che necessitavo per sopravvivere. Era la mia più grande ambizione...