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Ero follemente innamorata della notte.

Non mi sarei mai stancata del suo silenzio, degli astri celesti o dell'oscurità che mi avvolgeva.
Ero finalmente eternamente sola ed in pace, amante delle ombre.

Raramente condividevo le mie ore della notte con qualcuno, perché mentre tutto il mondo dormiva potevo finalmente sentirmi me stessa. Soprattutto se sarei stata costretta a condividere la mia stanza con qualcuno.

Quindi, spesso mi ritrovavo a stare sveglia fino a tardi per semplicemente pensare, per godere del silenzio che mi circondava oppure per osservare le stelle fuori dalla mia finestra.
Mi sedevo sul davanzale, poi godevo dell'aria fresca che colpiva delicatamente le mie guance.

E quando Cheryl mi rivelò che era solita ad amare le ore notturne, mi innamorai incondizionatamente all'istante.

In realtà, avevo assimilato quell'informazione durante alcune nostre lunghe conversazioni, ed una notte ci eravamo ritrovate a dormire nello stesso letto perché Veronica l'aveva trattenuta troppo a lungo nella nostra stanza, e Cheryl aveva dimenticato le chiavi della propria. Inoltre, svegliare Betty nel cuore della notte sarebbe stato un suicidio.

Non che a me dispiaceva, perché stare sotto le stesse coperte lasciando che il suo calore mi scaldasse faceva un certo effetto, e non riuscire ad addormentarsi per le forti sensazioni nel proprio stomaco era un altro tipo di piacere.

E così vicine, con le nostre pelli che si sfioravano ed i nostri visi a pochi centimetri di distanza, era impossibile che il mio cervello prendesse sonno, perché in quel modo era già nel mondo dei sogni.

Io e Cheryl parlavamo a bassa voce, girate entrambe su un fianco per poterci guardare negli occhi, facendo attenzione a non svegliare la corvina che dormiva beatamente nel suo letto.

"Mia madre svenirebbe se sapesse che sono qui." Cheryl sospirò, poi abbassò lo sguardo sulle nostre dita intrecciate.

Io sorrisi. "Perché?"

"Sto dormendo nello stesso letto della mia ragazza." spiegò. "Eresia. Solitamente solo Veronica poteva dormire nel mio letto, altrimenti gli altri dovevano andare nella camera degli ospiti."

Io rimasi in silenzio alcuni secondi, poi sospirai. "Dovrò davvero dormire nella stanza degli ospiti?"

Cheryl sorrise. "Non è così male... mia madre l'ha sistemata al meglio."

Io annuii, poi rimasi ancora una volta in silenzio.

"Ma tranquilla..." poi continuò. "Tu non dormirai lì."

Il mio cuore cominciò a battere più forte e sospirai per placare il fastidioso nodo che sentivo ogni volta nel basso ventre.
Sorrisi ancora, poi mi avvicinai lentamente per catturare le sue labbra, nelle quali lei sorrise e poi gentilmente ricambiò.

Nella mia mente, sarebbe dovuto essere un bacio rapido e nulla di più. Soprattutto perché Veronica era a pochi metri da noi, ed ancora mi spaventava quell'oltre che mi condannava.

Eppure, le labbra di Cheryl si muovevano pericolosamente sulle mie, le sue mani si posizionarono sul mio corpo ed improvvisamente le coperte divennero troppo calde.

Le mie mani erano tra i suoi capelli, periodicamente sospiravo sollevata nel bacio, poi mi separavo brevemente per riprendere fiato.

Sentivo il suo solito profumo di ciliegia inebriare le mie narici ed avvolgermi, il gusto del dentifricio che utilizzò per lavarsi i denti sulla punta della mia lingua e la mia pelle formicolare sotto le sue mani che esploravano il mio corpo.

Cheryl tirò su il busto e si tenne su un gomito, poi posò la propria mano sulla mia guancia per attirarmi maggiormente a lei.

Ed io, che godevo dei suoi baci delicati sulle mie labbra, sentivo il ventre teso ed il mio corpo in fiamme.

𝘈𝘧𝘵𝘦𝘳𝘨𝘭𝘰𝘸 «𝙘𝙝𝙤𝙣𝙞»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora