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Cheryl stava tornando a casa dopo una stressante giornata di lavoro.

Che dolore, pensò, non poter occuparsi di ciò per cui si ha dedicato la propria vita.

Avrebbe voluto avviare la propria attività, non per soldi o per visibilità, soltanto per pace interiore.

Anche perché, dopotutto, il lavoro che attualmente possedeva non è che fruttasse chissà quanto... al contrario, si sentiva sfruttata dal suo datore di lavoro.

E a cos'era servito studiare tutta la vita, e possedere una laurea magistrale, se poi rimaneva schiava nel proprio lavoro?

Beh, avrebbe preferito smetterla di porsi domande. Le avrebbero recato ancora più dolore, ed inoltre lasciare quel contratto non sarebbe stato possibile.

E se non ne avesse trovato un altro? Non poteva lasciare che per qualche mese Betty la mantenesse.

L'unica soluzione sarebbe stata tornare a Riverdale, ma aveva davvero il coraggio di lasciare la sua vita californiana per tornare nell'oscurità di una città colma di terrore? Solo il pensiero la faceva rabbrividire.

Però non sempre le proprie giornate erano così orribili.

Come quella che stava vivendo quel giorno. I propri occhi s'illuminarono quando vide che aveva della posta nella cassetta.

Quindi si avvicinò, aprì il bussolotto con la propria chiave e sorrise quando la ebbe tra le mani.

"Topaz non perde tempo." disse tra sé e sé, e si affrettò ad entrare dal portone di casa.

Era sola, Betty sarebbe tornata qualche ora dopo, e nonostante il caldo estivo la propria dimora rimaneva fresca.

Non perse un momento ed aprì la lettera.

L'agitazione scorreva nelle sue vene e sentì uno strano formicolio partire dai piedi per poi finire alle sue coscie. Prese un sospiro profondo, poi la lesse a mente.

Cara Cheryl Blossom,
mi lusinga l'alta stima che provi nei miei confronti, e sono contenta di sapere che ti stia fidando della mia maturità.
Sono sicura che approverai l'accordo che ti voglio proporre, ma non sarebbe meglio parlarne dal vivo?
Venerdì ci sarà una premiazione a Los Angeles, e probabilmente non ti dispiacerà participare al buffet conseguente.
A patto che tu venga, sono favorevole nel giungere ad un punto d'incontro.

Cari saluti, Antoinette Topaz.

Ma quanta professionalità, Miss Topaz, Cheryl pensò. Giochi sul serio.

Al solo pensiero di mettere i piedi nello stesso luogo in cui li avrebbe messi Toni, le si congelava il sangue e le batteva il cuore forte sulla cassa toracica.

Ma a Cheryl, dopotutto, non interessava.

Le veniva soltanto da ridere. Era una risata nervosa, priva di gioia.
Toni pensava davvero che, anche se non si fosse presentata, non avrebbe dovuto trovare un punto d'incontro?

Si vedeva che la legge non era il suo punto forte. Se avesse voluto, l'avrebbe già fatta crollare.

Ciò significava tanto... forse Cheryl non voleva niente da Toni... o forse voleva concedersi una lunga e logorante vendetta.

Probabilmente la seconda opzione era la realtà.

D'altro canto, Toni quel giorno si sentiva fiacca ed esausta.

Non capiva cosa le stesse succedendo, ma sentiva le emozioni forti e dolorose, intaccavano proprio il lato sinistro del suo petto, nel suo cuore.

Una volta arrivata nel suo appartamento, sprofondò nel proprio divano grigio e strinse le ginocchia al petto, nascondendo poi il proprio viso tra esse.

𝘈𝘧𝘵𝘦𝘳𝘨𝘭𝘰𝘸 «𝙘𝙝𝙤𝙣𝙞»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora