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"Come ti senti in questo momento?"

Toni stava sistemando i pantaloni viola che indossava davanti allo specchio della propria camera, dal quale incontrò lo sguardo di Peaches alle sue spalle, sdraiata a pancia in giù sul suo letto.

Sospirò.
Non aveva chissà quanta voglia di farsi fare il lavaggio del cervello dalla sua amica psicologa.

Tre anni di terapia furono sufficienti.

"Non esci mai dalla tua professione, dottoressa 'N Cream? Non vorrei essere una tua paziente questo pomeriggio."

La bruna alzò gli occhi al cielo.
"Smettila. È solo che ti vedo molto agitata e... non è da te."

"Onestamente? Sto male." ammise. "Ho molta ansia da tutto il giorno e vorrei che il mio cervello smettesse di pensare soltanto a come potrebbe andare la mia cena con Cheryl. Magari non vorrà neanche rivolgermi parola."

"Toni..." Peaches la richiamò. "stai andando troppo oltre. Non puoi controllare tutto. Se questa cena andrà male avrai la prova che devi guardare avanti anche tu. E poi, ti rendi conto di quel che dici? Se non volesse venire, te lo avrebbe detto. Non mi sembra che abbia peli sulla lingua."

Bene.
Peaches l'aveva tranquillizzata, almeno un po'.

Ed aveva ragione. Cheryl voleva andare a cena con lei.

Fantastico. Niente di cui preoccuparsi, giusto?
E allora? Perché il suo cuore continuava a battere?

Toni sospirò, e continuò a guardarsi allo specchio.
Il completo che indossava risaltava il suo punto vita ed aveva un'aria formale, con una camicia aderente del bianco più trasparente al mondo. Osservò la collana d'oro che indossava, poi si soffermò sui propri capelli legati in una coda bassa ed ordinata.

Non andava bene nulla.

"Ma non è che mi sta meglio l'argento? Ah, e ricordami di tingere i capelli, devo tornare al colore naturale.
I tacchi? Forse sono esagerata."

La bruna si limitò a far sprofondare il viso nel materasso. "Toni, piantala. Conosci Cheryl da anni, e sai tutto su di lei. Sai come impressionarla, quel che vuole sentirsi dire, quel che cerca da te..."

Toni rimase in silenzio.

"A me sembra che tu stia dimenticando che il motivo per cui è finita era il tuo carattere, non il tuo aspetto. Penso che certe cose le sappia meglio io."

Bene.
Peaches era stata fin troppo sincera e aveva leggermente stuzzicato il cuore di Toni.

Voleva piangere ancora, perché aveva ragione. Una parte di sé sperava che il problema fosse stato l'aspetto fisico.
Invece...

Voleva smetterla di pensarci.
I suoi occhi erano truccati al meglio e non avrebbe voluto rovinarli.

"Bene. Sono le sei e mezza.
Dopo ti chiamo, okay?"

-

Toni si trovava davanti al vialetto di casa di Cheryl, che era nella periferia di Los Angeles.

Stringeva il volante tra le mani e sospirava di tanto in tanto.
Aspettava che arrivasse come se fosse una divinità alla quale avrebbe dovuto donare il proprio sacrificio.

Quando la vide dallo specchietto retrovisore, il cuore cominciò a martellarle nel petto.

Avrebbe voluto aprirle la portiera, ma sarebbe stato imbarazzante e Cheryl era attualmente impegnata. Non sarebbe stato rispettoso.
Si allungò verso il sedile del passeggero e tirò la maniglia per aprire la porta.

𝘈𝘧𝘵𝘦𝘳𝘨𝘭𝘰𝘸 «𝙘𝙝𝙤𝙣𝙞»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora