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Che ansia.
CHE. ANSIA.

Perché a tutti piaceva così tanto dire "Dobbiamo parlare." al posto di "Ho un problema con te, sai già qual è il problema, verrai ferita." ?

Sarebbe stato molto più semplice.

Magari quella notte avrebbe dormito, o chissà, Cheryl non sarebbe restata nei suoi pensieri costantemente.

Che merda.
CHE. MERDA.

Non si era mai trovata in una situazione simile. Sperava solo che ne sarebbe valsa la pena.

Lei e Cheryl si erano accordate per vedersi in un locale nei pressi di Beverly Hills.

Toni non sapeva perché avesse scelto proprio quel posto, ma si fidava delle sue papille gustative.

Doveva soltanto essere un semplice aperitivo, per parlare.

E chi glielo aveva detto che sarebbe stato negativo? Era, come sempre, tutto nella sua testa.

Stop.
I pensieri di Toni fecero marcia indietro quando entrò nel locale.

Doveva respirare regolarmente e mostrarsi felice, sorridente.
Doveva farla sentire a proprio agio.

Il locale era rustico.
Una strana scelta da parte di Cheryl.

I vinili dei cantanti più famosi degli anni '80 erano appesi su una parete, il locale era fatto interamente di quercia, non era molto affollato e della musica in sottofondo faceva da atmosfera.

Toni sospirò.
L'odore di legno vecchio inebriava le sue narici, e quel posto la faceva sentire un po' a casa.

Quando riconobbe Cheryl in fondo alla sala, sorrise e si affrettò a raggiungerla.
La salutò prima di sedersi sullo sgabello del tavolino quadrato che le divideva, e sospirò quando la rossa le sorrise malinconicamente.

Topaz sarebbe potuta morire, da un momento all'altro.

"Allora?"

"Ieri... ho dimenticato di chiederti del prestito. Hai davvero intenzione di trasferirti?"

La bruna annuì. "Già da un po', a dire il vero. Ma non per sempre. È per la mia carriera."

"Dove andrai?"

"Parigi."

Qualcosa nel cuore di Cheryl si smosse.
In senso negativo.

"E sarai in grado di lasciare tutti?"

Toni ci pensò su.
Alzò gli occhi al cielo alla ricerca di una risposta.

"Sai... quando nasci egoista ci sarà sempre una parte di te che vorrà più bene a se stessa che agli altri.
Onestamente, sento di non aver nessuno da lasciare.
Mi sento vuota, capisci? Sì, sono felice, a volte. Ma poi? Chi c'è nel momento del bisogno? Chi è un tuo vero amico?" sorrise malinconicamente, poi continuò. "Se mi stai chiedendo se mi dispiacerà allontanarmi da questa realtà, la mia risposta è un no.
Non mi ama neanche la mia famiglia, Cheryl. Perché mai dovrei aver paura di lasciare tutto?"

"Perché in fondo è la tua vita, Toni.
In fondo... hai vissuto i tuoi anni migliori qui, e questi posti non torneranno mai più.
Non tornerà mai più quel che sei."

"Meno male." ridacchiò. "Spero di non tornare mai più quel che ero."

Cheryl aggrottò la fronte e rimase ad osservarla per attimi che sembrarono eterni.
Provava così tanta compassione nei suoi confronti, ed avrebbe voluto ascoltarla per tutta la vita.

Avrebbe voluto ascoltare per tutta la vita la sua voce che le parlava delle sue teorie più strane e malinconiche, ma soprattutto avrebbe voluto conoscere a fondo quale fosse il suo pensiero.

𝘈𝘧𝘵𝘦𝘳𝘨𝘭𝘰𝘸 «𝙘𝙝𝙤𝙣𝙞»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora