"Allora, Toni? Da dove vieni?"
La cosa che più mi metteva a disagio nella mia vita era sicuramente presentarmi.
Oltre al fatto che parlare in pubblico mi metteva ansia e soggezione, mi sentivo giudicata e nella mia testa vi era sempre il solito pensiero: a nessuno interessa.E come ho già detto, smisi di raccontarmi.
Non avevo davvero più pazienza di trovare la persona giusta, di aspettare un'unica anima buona nel mondo.E nonostante ormai avessi conosciuto Cheryl, mi veniva ancora difficile aprirmi del tutto, forse perché non mi fidavo poi chissà quanto di quella realtà in cui ero immersa.
Quindi posai la forchetta nella quale era infilzato un pezzo di pancake, poi mi pulii la bocca prima di parlare. "Los Angeles. Anche i miei genitori lo sono, quindi... sono nata lì."
Penelope aveva un sorriso sul viso buono e sincero, al suo fianco era seduta Cheryl che ancora indossava la sua vestaglia da notte, ed al centro del tavolo vi era lo sciroppo d'acero di loro produzione.
Clifford non era presente quel giorno, perché come ogni mattina era impegnato in alcuni affari, o così mi disse Cheryl.
"Nascere in una città così grande deve essere fantastico, ed immagino che offra molte opportunità."
In quell'esatto momento, nella mia testa circolarono diversi pensieri e nessuno di loro aveva una sfumatura positiva. Poiché, per me, nulla aveva reso Los Angeles una bella città, e nessuno era stato capace di farmela amare.
"Mh... sì, diciamo."
"Toni ha ottenuto una borsa di studio per venire in questo college." Cheryl aggiunse. "Le opportunità se l'è create."
Penelope quindi annuì, poi sorrise ancora. "Una mente così studiosa avrà sicuramente grandi ambizioni per il futuro, sbaglio?"
Ed io ero già pronta a sottopormi alla domanda più tragica e catastrofica che qualcuno potesse farmi, e della quale non avrei potuto dare una risposta.
"In realtà... non ho proprio le idee chiare.
So solo che mi piace scrivere, e non sono poi così male."Cheryl si voltò confusa verso di me. "Davvero?"
"È fantastico!" Penelope esclamò. "Anche mio marito ama scrivere, ha scritto diversi libri ed alcune poesie."
Io annuii con interesse, poi sorrisi. "Li ha mai pubblicati?"
"Certo! Sono sicura che appena avrà un momento sarà contento di mostrarteli."
-
"E quindi ti piace scrivere ed io non ne sapevo nulla?"
Odiavo essere troppo riservata anche con chi meritava di conoscermi, e forse ero sempre troppo timorosa e diffidente anche con chi non ce ne sarebbe dovuto essere bisogno.
Ed io, di fronte a tali domande, rimanevo sempre spiazzata ed un senso di colpa mi inondava il cuore, forse perché mi sentivo in difetto e sapevo che ad essere sbagliata ero proprio io.
E sapevo che Cheryl ne era ferita, non perché avessi commesso il peggiore dei peccati, ma perché capiva che ero ancora fin troppo chiusa in me stessa.
Ed una persona solare e positiva come lei non meritava una nuvola grigia e cupa come me. Perché l'energia negativa divora quella positiva, e per qualche motivo lasciava che io la contaminassi.
"A dire il vero non lo sapevo neanche io.
È semplicemente stata la prima cosa a cui ho pensato, quindi immagino che sia così."Io e Cheryl eravamo sedute in un grande parco nel centro di Riverdale. Era curato, non c'era molta gente perché mi disse che in settimana le persone odiavano uscire. Ed io, nata un una realtà grande come quella di Los Angeles, lo trovavo strano.
STAI LEGGENDO
𝘈𝘧𝘵𝘦𝘳𝘨𝘭𝘰𝘸 «𝙘𝙝𝙤𝙣𝙞»
ChickLit"...e quindi trovai la mia musa ispiratrice. Era tutto ciò che il mondo non era abituato a vedere, a conoscere. Mi uccideva ma mi rendeva viva, era quella mescolanza d'amore e dolore che necessitavo per sopravvivere. Era la mia più grande ambizione...