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Ero una persona piuttosto orgogliosa, e ciò non giovava a mio favore.

Ero orgogliosa perché effettivamente mi imbarazzava chiedere delle scuse, e mi aspettavo sempre che fossero gli altri a porgerle.

Non era un atto di superiorità, semplicemente per me bastavano gli sguardi ed il silenzio.

Non necessitavo davvero delle scuse di Veronica per sapere che le dispiaceva, il fatto di non aver rivelato la verità a Cheryl aveva già dimostrato tutto ciò di cui avrei avuto bisogno.

Da come si può capire, non ero brava a comunicare. Non faceva proprio per me, e forse era questo il motivo per cui le mie relazioni non funzionavano.

Ebbi così tanta paura di perdere le persone che cominciai a disinteressarmene per la mia incolumità personale.

Era sopravvivenza, dopo tutto. Sbaglio?

Quindi, dopo aver accompagnato Cheryl nella sua stanza, scesi le scale del college e mi diressi verso quella di Jughead.

Bussai, attesi che mi aprissero la porta, poi entrai e raccolsi le mie cose.

"Ciao anche a te, Toni." Fangs disse. Teneva una sigaretta tra le dita, portava una canottiera bianca e dei pantaloncini che erano qualche taglia più grande della sua, probabilmente di suo padre.

"Ciao Fangs, sto andando via."

"Peccato, delle tue bottiglie di vodka ci avevo fatto l'abitudine."

"Non bevo più quella roba." sorrisi. Nel mentre sistemavo i miei libri dentro a delle scatole ed i miei panni nella mia valigia.

Il bruno sospirò, fece qualche passo in avanti e si appoggiò sul davanzale della finestra. Si affacciò al di fuori ed espirò il fumo della sigaretta, poi la riportò alla bocca perché quel gesto lo gratificava.

"Strano." dopo attimi di silenzio rispose. "Come mai?"

"Non ho più voglia."

"Oppure è perché a Reggie non piace." lui sollevò le sopracciglia.

"Anche." strinsi le spalle. "Ma sopratutto per me stessa.
È finita, Fangs. Voglio prendere in mano la mia vita. Adesso andrò a scusarmi con Veronica e cercherò di comportarmi bene con le persone."

"Wow...sembra una cosa seria."

Nel mentre mi ero alzata da terra e lo avevo raggiunto, con le braccia incrociate.

"Lo è." sbuffai. "Fammi fare un tiro."

Portai la sigaretta alla bocca ed improvvisamente mi sentii più leggera. Nonostante odiassi fumare, ogni tanto riusciva a farmi scaricare la tensione.

"Questa camera ha un odore...terribile." informai mentre mi dirigevo verso la porta.

Fangs gettò la sigaretta, poi chiuse la finestra.
"Ti ricordo che hai vissuto con noi nell'ultima settimana, Toni."

Non risposi. Fangs era così stupido che la sua esistenza mi divertiva e basta.
In più, mi piaceva prenderlo in giro.

Quando mi ritrovai davanti alla porta della mia stanza, cominciai a sentirmi a disagio.
Forse era per le parole di Cheryl, ma mi sentivo così in difetto che avrei voluto scomparire dalla faccia della Terra.

Dunque, bussai sulla porta.
All'interno era tutto così silenzioso da inquietarmi.

"Avanti." la voce svogliata di Veronica spesso mi divertiva.

Quando entrai, colsi un animo sorpreso in lei. Non disse niente, mi osservava mentre varcavo la soglia della porta, poi posò nuovamente gli occhi sul proprio telefono.

𝘈𝘧𝘵𝘦𝘳𝘨𝘭𝘰𝘸 «𝙘𝙝𝙤𝙣𝙞»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora