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Quello sembrava un giorno come gli altri, un'ennesima mattina grigia e cupa caratterizzata del mio mal umore.

Eppure, qualcosa attaccato alla porta attirò la mia attenzione.

Stavo tornando da una solita lezione di economia, sentendo la mia testa esplodere, non vedendo l'ora di tornare in stanza per consumare il mio pranzo con Cheryl.

Quindi, quando arrivai, la staccai dalla porta e cominciai a controllare il fronte ed il retro, ma non vi era scritto nulla.
Era solo una lettere bianca.

Quindi entrai e sorrisi a Cheryl seduta sulla sedia della nostra scrivania. Teneva i suoi occhiali rotondi sul ponte del naso e si sistemò i capelli su una spalla quando mi avvicinai a lei.
Mi chinai verso il basso, poi la baciai.

"Ciao." sussurrò sulle mie labbra. "Oggi sei tornata presto..."

"Volevo ordinare qualcosa per pranzo, e stare finalmente del tempo con te..." le rivelai un sorriso beffardo, poi ricordai dell'oggetto che avevo in mano. "Aspetti della posta? Oppure un pacco... non so."

Cheryl alzò tristemente gli occhi al cielo quando interruppi l'atmosfera, poi strinse le spalle. "No. Tutto ciò che ordino arriva a casa di Minerva, non mi fido di farlo qui."

"Oh... perché ho trovato questa sulla porta." mostrai la cartolina bianca. "Forse si saranno sbagliati, devo portarla in segreteria."

"Mh... credo che tu debba aprirla." lei osservò. "Forse si sono solo dimenticati di mettere il nome."

Io attesi qualche momento, poi strinsi le spalle e mi decisi a farlo.
Aprii la busta della lettera, poi sfilai il foglio che trovai al suo interno.
Inarcai un sopracciglio quando notai il marchio del nostro college inciso su di essa, poi aprii velocemente il foglio.

Decisi di leggere ad alta voce, e nel mentre tenevo le sopracciglia corrugate confusa. "A seguito della richiesta e dell'esame svolto con l'obbiettivo di ricevere un esito positivo, le comunichiamo, Antoinette Topaz, che ha ottenuto la borsa di studio del college.
Ha attualmente la possibilità di poter alloggiare a Parigi per il prossimo anno, potendo avvalersi degli studi nella propria università.
Si prega di recarsi in segreteria per maggiori informazioni."

Quando alzai gli occhi dal foglio, regnarono attimi di silenzio nella stanza, forse per realizzazione.

Sentivo le orecchie ovattate ed il mio cuore battere sempre più velocemente, e provavo una felicità incolmabile.

Volevo sorridere, saltare, gioire... per la prima volta nella vita ero riuscita a realizzarmi e qualcuno aveva premiato il mio impegno. Questo era il mio unico obbiettivo sin dalla partenza.

Non vedevo l'ora di rinfacciare tutte le pessime parole che avevo ricevuto alla mia famiglia, di dimostrare che anch'io potevo farcela e che finalmente avrei potuto fuggire dalla realtà nella quale ero rinchiusa.

Poi, i miei occhi si soffermarono in quelli lucidi ed umidi di cheryl, scuri e profondi, che mi osservavano in silenzio.

E fu in quel momento che realizzai di non poterla accettare, che davanti a me stavo assorbendo il sorriso malinconico di chi l'avrebbe meritata davvero.

Lei si alzò improvvisamente dalla sedia e mi raggiunse, avvolse le sue braccia intorno al mio collo e mi strinse a sé, facendomi quasi mancare il fiato.
Io feci lo stesso, appoggiando poi il mento sulla sua spalla.

"Sono così felice, Toni... tu non hai idea."

"Io... non posso accettarla." sospirai, e quando Cheryl sciolse il nostro abbraccio cominciò a mancarmi il calore del suo corpo unito al mio.

𝘈𝘧𝘵𝘦𝘳𝘨𝘭𝘰𝘸 «𝙘𝙝𝙤𝙣𝙞»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora