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"Ciao, Toni. Ti disturbo?"

Toni aggrottò la fronte.
"No... entra."

"Come sai dove abito?"

Cheryl sorrise nervosamente.
"Chi non sa dove abita Antoinette Topaz?"

La bruna sollevò le sopracciglia.

"Mi avevi detto la zona in cui abitavi, e ho cercato in tutti i campanelli il tuo nome." rivelò, poi posò il proprio sguardo nel suo.

Mantenne lo sguardo.

Toni notò i suoi capelli bagnati che gocciolavano a terra, i vestiti colmi di pioggia che aderivano al suo corpo e le sue braccia strette al petto, cercando di darsi calore.

Una parte di sé si sciolse.
Nonostante provasse attualmente diffidenza verso di lei, sentiva un istinto protettivo che stuzzicava il suo cuore.

Dopo attimi di silenzio, Toni si schiarì la voce.
"E come mai mi stavi cercando?"

"Perché avevo bisogno di parlarti, Toni." sospirò, poi iniziò a fare avanti e indietro per l'atrio della casa. "Mi dispiace per quello che ho detto alla festa, dico sul serio."

La sua attenzione venne catturata maggiormente.

"Io... mi odio. Con te sono una persona diversa, ed una parte di me vuole soltanto farti sapere quanto abbia sofferto.
Mi sembra come se... se ciò che ti dimostro non sia mai abbastanza, e quindi mi comporto sempre peggio."

Il cuore di Toni si spezzò. "Non devi giustificarti per ciò che pensi."

"Non è una giustificazione, Toni, io...." fece una pausa, poi si fermò sul posto. "mi dispiace per aver alluso al fatto che mi hai ferita in quel modo, o per aver riportato dal passato questioni nostre che forse non avrei dovuto riverlarti."

Topaz strinse le spalle. "È tutto okay, ho apprezzato la sincerità."

Gli occhi di Cheryl divennero lucidi, poi le afferrò le mani.
"Smettila di giustificarmi in tutto, ti prego!"

Ma che cosa stava succedendo?
Pensava che quella parte della personalità della Blossom fosse sprofondata negli inferi.

Parlava di quel tratto instabile, pazzo ed impulsivo che raramente traspariva dal suo carattere.
E quelle poche volte in cui accadeva, era perché le sue energie si stavano prosciugando ed era arrivata all'esasperazione.

Ma cos'è che la stava esasperando?

Le sue mani formicolavano sotto il tocco freddo e deciso di Cheryl.
I suoi occhi le stavano chiedendo pietà e le comunicavano la propria disperazione.

Toni sospirò.
"Non ti sto giustificando, è che... erano solo conseguenze delle mie azioni.
È stata colpa mia se è finita."

Cheryl rimase in silenzio, poi lasciò le sue mani e fece qualche passo indietro.

"E poi è arrivata Minerva, no?
Meritavi qualcuno che sapesse come amarti." continuò, e il suo cuore cominciò a battere quando le sue sopracciglia si corrugarono.

"No, non mi importava nulla di Minerva. Cazzo, ho fatto schifo... e me ne rendo conto. Volevo soltanto dimenticarti, perché il dolore era enorme e l'unica cosa che ho fatto è stato essere una cattiva persona con lei."

Toni stette in silenzio alcuni attimi.
Quella notizia la sollevò.
"Mi dispiace per averti provocato tutto questo, Cheryl.
Avrei voluto essere qualcuno di diverso per te, fin dal principio.
Ma adesso... anche dopo tutto quel che è successo, non riesco a smettere di avere un debole per te."

𝘈𝘧𝘵𝘦𝘳𝘨𝘭𝘰𝘸 «𝙘𝙝𝙤𝙣𝙞»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora