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Cheryl Blossom diceva di non avere migliori amiche, perché nessun amico era migliore di un altro.

Però, in cuor suo, sapeva chi realmente fosse il suo migliore amico, quello che in realtà meritava un po' più attenzioni di altri, con cui avrebbe realmente condiviso parte della sua vita.

Ed anch'io lo sapevo, nonostante lei non ne avesse mai parlato.

Si trattava di Minerva Marble, la ragazza più alternativa della scuola.
Lei vestiva sempre con capi firmati, aveva uno stile elegante ed indossava lunghi pantaloni neri accompagnati spesso da una camicia bianca e delle scarpe nere e lucide.
Indossava spesso degli anelli, che rendevano le sue dita snelle, ed ai suoi polsi erano spesso presenti bracciali d'oro.

Conciava i suoi lunghi capelli nei modi più strani possibili, ed ogni giorno avresti potuto dire che era una persona diversa.
Sicuramente, ciò che la distingueva dalla massa, era il suo amore per l'arte.

Lei era l'artista del nostro college, ed i suoi dipinti erano amati da tutti gli studenti.
Anche a me piacevano, nonostante non ne ricordassi neanche uno, perché erano alternativi e potevo percepire qualcosa dietro ad essi.

Lei e Cheryl stavano davvero molto spesso insieme, forse anche troppo prima che ci frequentassimo.
Loro erano così unite che la loro presenza mi urtava, perché forse ero ancora gelosa del fatto che qualcuno si sarebbe potuto avvicinare pericolosamente alla mia attenzione più genuina.

Eppure, la loro amicizia mi risultava da mesi un mistero.
L'unica cosa che sapevo era che, per qualche assurdo motivo, si conoscevano da molto prima che Cheryl frequentasse il nostro college.

Cheryl non ne parlava mai, in generale non parlava spesso di se stessa, ma Minerva non era mai stata un nostro argomento, neanche per nomina.

Ed a me non interessava più di tanto, perché ero così concentrata sulla Blossom che ciò che gli altri facevano era soltanto uno sfondo alla mia perfetta storia d'amore.

Tuttavia, la curiosità era sempre troppa quando Cheryl mi raggiungeva nei campi da basket dopo essere stata accompagnata dal lupo solitario della scuola.

Vedevo come si salutavano e poi mi si scaldava il cuore quando la rossa si voltava e mi riservava lo stesso solito sorriso.

E dopo avermi dato un bacio, sorgeva sempre un dubbio nella mia mente: come si erano conosciute?

"Tu e Minevra vi conoscete da tanto?"

Cheryl annuì, poi si sedette al mio fianco.
Io tenevo lo sguardo sul suo viso, mentre lei lo lasciava disperso nel campo di fronte a noi.

"Sì... penso che ormai siano 7 anni, forse."

"Vi conoscete da prima del college? Voglio dire... Los Angeles è piuttosto dispersiva."

Cheryl poi alzò lo sguardo e finalmente incontrò il mio. "Minevra viene da Riverdale, non frequentava il mio stesso anno di liceo ma eravamo nello stesso corso d'arte. Siamo rimaste amiche durante gli anni e... eccoci qui."

"Viene da Riverdale?" domandai inarcando un sopracciglio. "E perché non fa parte del gruppo di Veronica?"

"Ugh..." Cheryl alzò gli occhi al cielo. "Veronica odia profondamente Minerva e viceversa. Ma adesso si limitano ad ignorare la loro esistenza, fortunatamente."

"E perché?" ridacchiai. "Non che non comprenda Minerva, però..."

"Beh, perché Veronica è così, mentre Minerva è... così."

Io sorrisi confusa. "Che intendi?"

Cheryl sospirò. "Minerva è nettamente superiore a Veronica. È intelligente, ha saputo realizzarsi, ha una vita equilibrata, sane amicizie, è una bravissima persona..."

𝘈𝘧𝘵𝘦𝘳𝘨𝘭𝘰𝘸 «𝙘𝙝𝙤𝙣𝙞»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora