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Toni non perdeva mai le sue buone abitudini.

O meglio, non perdeva mai in generale.

Quella mattina si era svegliata presto per una corsa rigenerante.
Correva chilometri lasciando che le sue gambe si muovessero da sole, in sintonia con il proprio corpo e che il suo fiato divenissime corto e fiacco.

Senza pause e dopo un'ora di allenamento intenso, con il sudore che gocciolava sulla sua fronte e si impregnava nei suoi vestiti, tornò a casa.

Bastò una doccia gelida per riportare in vita quello stato di rabbia e confusione e quel dolore che provava nel cuore.
Le martellate che riceveva non facevano altro che renderla triste.

E se Toni era una brava persona, doveva anche essere una brava amica, come aveva imparato a fare.

E non avrebbe rinunciato a vedere Cheryl quel giorno.

Di conseguenza, si trovava già nella sua auto e stava raggiungendo la banca in cui lavorava, con i soliti cappuccini e brioches posati sul sedile del passeggero.

E quando entrò nella struttura, la receptionist non le fece neanche più domande e la lasciò passare.

Qualcosa nel suo cervello le stava suggerendo che quello era il trattamento riservato a chi spiccava di un po' più d'importanza rispetto agli altri.

E a chi aveva appena pubblicato un libro spopolato nel mondo.

Toni le sorrise.

Quando entrò negli uffici generali, dove i dipendenti avevano la propria scrivania ed erano divisi tra loro soltanto da del plexiglass, non vide Cheryl alla sua postazione.

Il suo cuore perse un battito.
Da quando saltava giorni di lavoro?

Si avvicinò ad uno dei suoi colleghi, e gli sorrise prima di parlare.
"Sa dov'è Cheryl?"

Lui le indicò gli uffici in cui erano state giorni prima.

Quelli privati e riservati.
Quelli in cui si erano baciate la prima volta.
Un brivido le percorse la schiena, poi scosse il capo.

Quando lo raggiunse, la porta era chiusa.
Magari la rossa stava chiudendo un contratto, ma valeva la pena tentare.

Bussò un paio di volte alla porta, ed il suo cuore cominciò a martellare nel petto quando udì la sua voce che le permetteva d'entrare.

"Colazione con consegna a domicilio." le sorrise, chiudendo la porta dietro di sé con un piede.

Cheryl si alzò in piedi.
"Ancora qui? Toni..." e si mise le mani tra i capelli. "ti avevo chiesto di non venire mai più. Pensavo di essere stata abbastanza chiara."

La bruna alzò gli occhi al cielo.
"Volevo solo conoscere Heather, non posso?"

La rossa aggrottò la fronte.
"No..." rispose in modo ovvio. "no che non puoi. Non mi sembra davvero il caso."

"Stai esagerando, voglio solo sapere se è così brava come dici."

"Sei completamente impazzita, Toni.
È meglio che tu vada, te lo chiedo un'ultima volta, altrimenti..."

Mentre stava per finire la frase, la porta venne aperta nuovamente.

Topaz si voltò istintivamente e sorrise al nuovo arrivato.
Stava diventando interessante.

"Heather? Ciao!" Cheryl si sforzò di sorridere. "Come mai sei già a lavoro?"

"Dovevo consegnare un modulo prima di mezzogiorno, a dire il vero. Pensavo lo sapessi." rispose, e nel mentre oscillava lo sguardo tra la sua ragazza e la sconosciuta a pochi passi da lei.

𝘈𝘧𝘵𝘦𝘳𝘨𝘭𝘰𝘸 «𝙘𝙝𝙤𝙣𝙞»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora