Nuove emozioni

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Rumore di passi veloci. Lo sbattere di una portiera, seguito dal rombo di un motore che si allontana. Il risveglio di Rosa è brusco. Si precipita alla finestra della camera da letto, spalanca le imposte giusto il tempo di vedere una camionetta della Milizia mentre si allontana, inghiottita dalla nuvola di polvere sollevata dalle ruote.

L'alba è appena un desiderio. Un velo grigio azzurro, tenue come il suo sguardo smarrito, avvolge il panorama, mentre segue il mezzo militare che porta via Antonio. Rosa abbassa lo sguardo, un nodo di angoscia le stringe il cuore. Sente in bocca l'amarezza per non essere riuscita a salutare il fratello.

Antonio, forse per non rovinare il suo primo giorno di nozze, non le aveva detto che sarebbe dovuto partire all'alba per raggiungere il Comando Militare Regionale a Milano. Un segreto custodito con cura, per non turbare la gioia della sorella.

Rosa chiude la finestra con un gesto mesto, trattiene le lacrime che sono lì, sul bordo delle ciglia, in procinto di precipitare.
Addio, Antonio - sussurra, portando una mano al petto. - Spero di rivederti presto.

Indossa una camicia da notte in lino bianco, con piccoli ricami sul davanti, chiusa da una lunga fila di bottoncini in madreperla. Si gira lentamente verso il letto. Un brivido di disagio rotola lungo la schiena. Il completo da sposa è adagiato su una sedia come un fantasma del passato. Tutto le sembra strano, come se fosse piombata in un mondo sconosciuto. Anche l'uomo che la osserva con occhi offuscati dal sonno e i capelli arruffati le appare estraneo, quasi un intruso in quel letto dove per anni ha dormito con Teresina.

– Cosa stai facendo? – chiede Leone con la voce impastata. – Oggi è il nostro primo giorno da sposati, torna a letto, abbiamo diritto a qualche ora di riposo in più. Non credi?

Lo fissa con occhi grandi, malinconici. La sua mente un turbinio di pensieri e nuove emozioni. Quest'uomo è suo marito. E lei non è più la ragazza ingenua e spensierata, è una donna sposata, ora, con dei doveri che ancora non comprende. Nessuno le ha mai detto niente. Nessuno le ha mai insegnato come essere una buona moglie.

– Antonio è andato via. – riesce a dire con la voce spezzata - Non l'ho nemmeno salutato.

Si guarda intorno, spaesata, come se non riconoscesse la sua stessa stanza. Vorrebbe fare le cose che ha sempre fatto, ma è pervasa da un senso di smarrimento.

Le sue giornate scorrevano regolari, consolidate da abitudini ripetute negli anni. Appena sveglia, con movimenti quasi automatici, si sciacquava la faccia nel catino, si infilava il suo vestito scuro di tutti i giorni, sulle spalle, uno scialletto di lana. Poi scendeva in cucina, dove trovava Teresina già all'opera. Beveva una tazza di latte, mentre l'anziana donna le intrecciava i capelli con gesti materni e rassicuranti. E poi c'erano tutte le cose da fare, le faccende domestiche che scandivano il ritmo delle sue giornate: lavare le pentole, spazzare il pavimento, accudire gli animali, pulire la stalla... Due volte alla settimana, rempiva il suo cesto di vimini con sciarpe, berretti, guanti e si recava nei mercati delle vicine frazioni. Ma ora, dovrà lavarsi e vestirsi davanti a un uomo?

Leone, con un sorriso invitante e malizioso, batte una mano sul guanciale. Rosa avverte un rossore alle guance, annuisce, consapevole che la sua vita non sarà mai più quella di prima. I lunghi capelli castani le incorniciano il volto mentre solleva le coperte. La sua vista cade su una macchia rossa, un macabro fiore scarlatto deturpa il candore delle lenzuola. Un sussurro le sfugge dalle labbra.

– Cosa...? – La domanda rimane sospesa nell'aria, un grido soffocato.

Si è ammalata? Perché tutto quel sangue? La paura le scolora il volto. Il cuore le balza nel petto con angoscia. La mente corre in un affanno torbido, cerca una risposta per tutto ciò che le sta accadendo.

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