Forgive

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Stiles scivolò dal letto e i suoi piedi nudi toccarono il pavimento di legno freddo con un tonfo morbido. L'orologio sul tavolino segnava le tre del mattino. Il silenzio nella stanza era assordante e allo stesso tempo pacifico. Non riusciva a ricordare un momento in cui la sua vita fosse stata così tranquilla, non da quando era arrivato a casa di Derek.

La stanchezza di prima aveva abbandonato il suo corpo. Si toccò la spalla dove l'alfa l'aveva morso e non trovò alcuna prova che fosse accaduto. Nessuna ferita, nessuna cicatrice, niente. Tirò un sospiro. Era stato troppo vicino.

Uscì dalla sua stanza e vide che il loft era vuoto. La preoccupazione gli rodeva il petto. Allison non era venuta a coricarsi in nessun momento.

Il timore momentaneo che fosse sgattaiolata via durante la notte gli ribollì nelle viscere, per poi essere immediatamente cancellato dalle parole di lei.

"Ti hanno salvato. Mi ha fatto capire quanto ci siamo sbagliati su di loro".

In silenzio aprì la porta che conduceva al corridoio. Forse era nella sala di addestramento. Dubitava che fosse con il branco a quest'ora. Si incamminò lungo il corridoio.

Spingendo la porta, vide Theo che tirava pugni a un sacco da boxe appeso al soffitto in mezzo alla stanza.

"Scusa, stavo cercando Allison", fece Stiles per chiudere la porta, ma Theo rispose fermandolo.

"Derek le ha dato una stanza tutta sua, in fondo al corridoio sulla destra".

"Cosa? Perché?" Stiles riaprì la porta, con le sopracciglia aggrottate. Era ferita?

"Si è guadagnata la sua fiducia", alzò le spalle Theo, voltandosi di nuovo verso il sacco da boxe di fronte a lui. "E tu avevi bisogno di riposare".

Stiles si morse il labbro inferiore, prima di fare un passo avanti nella stanza. Esitò mentre cercava di trovare la voce. Non ignorava il disprezzo di Theo nei suoi confronti.

"Di' quello che vuoi dire", sbuffò Theo, senza distogliere lo sguardo dal sacco da boxe. Lanciò un gancio destro nel sacco mentre aspettava che Stiles parlasse.

Stiles deglutì, con la bocca improvvisamente secca.

"Allison mi ha detto quello che hai fatto", il tono di Stiles era pacato.

Theo tirò un altro pugno ma non disse nulla.

"Volevo ringraziarti. So che stavi solo pensando al tuo interesse, ma...".

Theo diede un pugno così forte che il sacco si staccò dal suo supporto e cadde contro il muro in fondo alla stanza. Si girò verso Stiles con uno sguardo infastidito.

"Non capisci, vero?".

Stiles aggrottò le sopracciglia ma non rispose. Theo aveva bisogno di sfogarsi ed era meglio farlo quando non c'era Derek a difendere Stiles.

"Non sei più solo un interesse. Sei uno di noi. Noi ci prendiamo cura dei nostri", scattò Theo, avvicinandosi per prendere il sacco. La sollevò sulla spalla e affrontò Stiles.

"Tu mi odi", disse Stiles, come se Theo avesse bisogno di ricordarselo.

Theo sollevò di nuovo il sacco sul gancio: "Non ti odio. Per un po' non mi sono fidato di te, ma... Mi fido di Derek e lui si fida di te. Ma non riesco a perdonarti".

La consapevolezza travolse Stiles. Abbassò la testa sul petto. "Non dovresti".

Theo fece per tirare un pugno ma si fermò di colpo: "Cosa?".

"Non dovresti perdonarmi. Io di certo non lo faccio. Ho ucciso troppi di voi. E anche se 'non ne sapevo di più", Stiles fece delle virgolette con le dita, "non cambia il fatto che l'ho fatto. E non lo annulla".

Same Old Song and Dance(Sterek)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora