Best Mistake «

4. 🌙

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Buona lettura ❤

Pensai di non essermi mai sentita così tanto a disagio come in quel momento. La cosa che più mi scaturiva questa sensazione era la presenza di Adrian, avvertivo una strana tensione quando lui era nei paraggi. E la sentivo aumentare dentro di me ad ogni passo che mi avvicinava a lui... e ad un altro ragazzo che era voltato di schiena. Con un gesto repentino, Adrian gli toccò il braccio e gli fece segno di voltarsi nella nostra direzione.

«Ciao, bellissima».
Sì, lo aveva detto proprio a me.
Mi fece l'occhiolino e io ricambiai con una smorfia. Era un bellissimo ragazzo anche lui. La pelle olivastra gli donava un'aria un po' esotica, come se vivesse una vita sempre in vacanza. Gli occhi erano chiarissimi, di una sfumatura acquamarina ed erano messi ancora di più in risalto dalle sopracciglia scure come i capelli che teneva tirati indietro.
Mi guardò in un modo che non riuscivo a spiegare, e passò più volte lo sguardo tra me e il suo amico.

«Nel caso non si fosse capito: lei è Shannon. La mia amica». Precisò Lola, calcando fin troppo sull'ultima frase. Sembrava infastidita da qualcosa e infatti la vidi lanciare una brutta occhiataccia verso il ragazzo.

«Complimenti alla mamma, Shannon». Scherzò lui, dandomi una pacca sulla spalla.
Cazzo. Mia madre. Devo avvisarla.

«Uhm... scusate un attimo...» farfugliai velocemente prima di allontanarmi da loro.
Li sentii parlottare di qualcosa e sperai vivamente che l'argomento non fossi io, anche se qualcosa mi suggeriva il contrario.

Chiusi la chiamata dopo un paio di minuti e mia madre, con il suo tono allegro, mi era sembrata molto più entusiasta di me per il fatto che avessi fatto amicizia. Non avrei mai compreso a pieno cosa passasse nella testa di un genitore finché non lo sarei diventata anche io...

Non appena mi voltai per raggiungere i ragazzi, per poco non mi venne un colpo al cuore: Adrian si trovava proprio alle mie spalle, con il solito sorrisetto strafottente... che non prometteva nulla di buono.

«Ci si rivede, Shannon».
Lo disse in un modo che pendeva tra l'annoiato e la faccia di chi stava pianificando qualcosa.
Mentre provai a studiarlo, notai che i suoi occhi sotto alla luce del sole avevano preso un colore simile al caramello fuso.

Non sapevo se fossi più "felice" per il fatto che mi avesse appena chiamata con il mio nome esatto, o se fossi più irritata per il fatto che avesse ascoltato la mia conversazione con mia madre. Nel peggiore dei casi mi avrebbe presa in giro definendomi una bambina che ancora chiedeva il permesso per fare qualsiasi cosa.

«Già...» mormorai lentamente con un sorriso tirato.
«Mi chiedo perché ti ho sempre davanti agli occhi...» disse tra sé e sè.
«Eh?»
Lo guardai interrogativa. Ero confusa.
Non capivo se lo avesse fatto apposta o se se lo fosse lasciato scappare dalle labbra. E quando
Adrian stava per aprire bocca, la voce squillante di Lola lo interruppe ancora prima che parlasse, lasciando svanire per sempre qualunque cosa stesse per dire.
Quella ragazza mi fece balzare sul posto, prima o poi mi sarebbe seriamente venuto un attacco di cuore.

«Shannon! Ma che fine avevi fatto?»
«Mi sono allontanata un attimo per avvisare mia madre...»
«Per cosa?» si intromise Adrian sogghignando.