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Non avevo ancora parlato, ma volevo saperne di più, se era stato Adrian a fare a Zayn quel livido in faccia doveva essere successo qualcosa.

«Sei stato tu?» gli domandai cautamente portando i miei occhi nei suoi.
Adrian mi guardò e annuì.
«Sì Shannon, sono stato io.»

Perché Adrian avrebbe dovuto dare un pugno a Zayn? Si erano messi le mani addosso?
Adrian gli aveva raccontato qualcosa?
Le domande erano troppe e vorticavano senza direzione.

«Per quale motivo lo avresti fatto?»
«Vuoi farmi la ramanzina per caso? Non giudicarmi Shannon» sbottò puntandomi il dito contro.
Alzai gli occhi al cielo e scossi la testa, le discussioni con lui non mi erano mancate per niente. Il modo in cui si scaldava sempre rendeva la conversazione quasi estenuante.
«Non voglio fare nulla di tutto questo Adrian, voglio solo sapere perché lo hai fatto» mormorai in tono pacato.

Non avrei voluto litigare con lui proprio in quel momento, non ne avevo le forze e poi lo avevo appena ritrovato.
Adrian sospirò e si passò una mano fra i capelli prima di annuire.
«È stato lui a cercarmi, è venuto al Grave perché sapeva che mi avrebbe trovato lì. Appena mi ha visto mi ha spintonato dicendomi che dovevo starti lontano e che tu gli avevi raccontato che io ci avevo provato con te» mi spiegò alzando le spalle e le sue labbra si intrecciano in un sorriso amaro.

«Adrian io non ho mai detto una cosa del genere. Tu ed io nemmeno ci parlavamo.» dissi sicura, anche se la paura che lui pensasse che io avessi detto quella bugia a Zayn era davvero forte.
«Lo so che non lo hai detto. Nemmeno io posso dire di conoscerti, ma so per certo non sei una persona così meschina».

Mi lasciai scappare un mezzo sorriso e annuii convinta. Non ero mai stata quel tipo di persona e non avrei mai fatto una cosa del genere.
«Sono... felice che pensi questo di me. Ma ancora non ho capito perché gli hai dato un pugno» ammisi.

Zayn sarà stato anche un coglione, è vero, ma non mi piaceva quando le persone si mettevano le mani addosso. La violenza era una cosa che avevo sempre odiato.

«Shannon, mi ha spintonato. Credimi, una volta ho rotto il naso ad un ragazzo per molto meno. Cosa dovevo fare, aspettare che mi sbattesse con la testa al muro?» replicó ironico.
«No, hai ragione...» mormorai provando ad immaginare la scena. «Quante volte vi siete messi le mani addosso tu e lui?» mi lasciai scappare, pentendomene subito dopo.

«Cosa? Che cosa hai detto?» mi guardò sorpreso, aggrottando la fronte.
Non dissi una parola ma continuai a guardarlo.
Ad un certo punto, Adrian cambiò espressione e fece una smorfia, come se avesse capito da solo. Avrei dovuto starmene zitta e farmi gli affari miei.
«Dovevo immaginare che te lo avrebbe raccontato» sbuffò.
«Sì, mi ha raccontato di Crystal» ammisi sospirando.
«Che cosa ti ha raccontato di preciso quel coglione?» mi domandò inarcando un sopracciglio. La sua mascella si contrasse così tanto che avevo paura che avesse potuto spaccarsi qualche dente.
«Che avete litigato per la stessa ragazza e che poi vi siete messi le mani addosso» mormorai alzando le spalle.
«Scommetto che ha fatto la povera vittima» replicò ovvio.
«Be', veramente ti ha fatto passare per cornuto» dissi e lo pensai davvero.
«Non ho mai avuto una vera ragazza, quindi non posso essere cornuto. Non lo sono mai stato» precisò stringendo i pugni.

Aggrottai la fronte, confusa. Avevo capito che Crystal fosse stata la sua ragazza.
«Crystal non era la tua ragazza?»
«No, non era la mia ragazza. Ma veniva a letto con me per cui passavo molto tempo con lei» mi spiegò ed il suo sguardo era passato dall'arrabbiato al deluso in un istante. Quella ragazza doveva essere stata davvero importante per lui, se aveva reagito in quel modo.
«Tu sei ancora innamorato di lei?» gli domandai con la paura di sentire la risposta.
«No, te l'ho già detto. Non sono nemmeno sicuro di averla amata per davvero.» alzò le spalle.
«Lei ti amava?» gli domandai e subito dopo mi resi conto che era come se gli stessi facendo un interrogatorio. La mia curiosità non aveva limiti quando si trattava di lui.
Avrei voluto sapere ogni cosa.

Adrian alzò un sopracciglio e sembrò pensarci un po' su, assorto nei suoi pensieri.
«No, non direi. A Crystal piaceva solamente il mio corpo ed il modo in cui la facevo sentire, puntava ai miei soldi, non le è mai interessato niente del mio cuore» ammise freddo come un pezzo di ghiaccio.

Quella piccola confessione di Adrian mi rattristò. Provai ad immaginarmelo "innamorato" di questa ragazza mentre le sorrideva e la baciava dolcemente, anche se mi si strinse lo stomaco a quell'immagine.
Forse era per quello che lui era diventato così: le delusioni cambiano le persone.

«Zayn mi ha raccontato che lei è andata a letto con lui» mormorai.
«È la verità, ma c'è un piccolo particolare: è stato Zayn a chiamarla per andare da lui, non lei. Crystal mi aveva fatto leggere i messaggi che le inviava Zayn, ma mi ha fatto credere di non esserci andata quando invece lo aveva fatto».
«Lei com'era?» gli domandai ancora prima di rendermene conto. Sentii un pizzico di gelosia dentro di me e credo proprio che se ne fosse accorto anche Adrian.

«Crystal era una bellissima ragazza, diciamo che faceva immagine e non passava mai inosservata. Ogni ragazzo la guardava, era sempre vestita bene ed i suoi capelli erano sempre impeccabili, non credo di averle mai visto una ciocca fuori posto. Ma era solo apparenza, perché dentro era marcia fino al midollo. Hai presente la mela di Biancaneve?» mi domandò ed io annuii, «ecco, era come quella mela: bellissima fuori, ma velenosa dentro» concluse indifferente.

«Ma a te piaceva lo stesso» ribadii e la mia voce suonò infastidita.
A dire la verità, un po' lo ero.

«Mi interessava di più che lei continuasse a passare con me il suo tempo piuttosto che rovinarmi io per lei. Alla fine è successo, sarei stato in grado di strisciare ai suoi piedi» ammise lui sospirando, «poi le cose sono cambiate, fortunatamente» aggiunse con un ghigno.
Alzai gli occhi verso il suo viso, e trovai i suoi già puntati su di me.

«Che cosa vuoi dire?»

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