5. 🌙

17.1K 359 112
                                    


Mi svegliai leggermente intontita e con un lieve mal di testa. Ci impiegai un po' ad accorgermi che la stanza in cui mi trovavo non era la mia.
E nemmeno il letto. Aggrottai la fronte confusa e cercai di riflettere. Quando tutto mi fu chiaro, alla fine tirai un sospiro di sollievo, quando constatai che fossi a casa di Josef.

Con riluttanza sollevai le coperte dal mio corpo per il troppo caldo, e mi accorsi di indossare una maglietta a mezze maniche che non era la mia.
Non ero venuta con un vestito ieri sera?

Mi guardai attorno e notai che il vestito di Lola fosse piegato accuratamente sulla sedia affianco al letto.
Chi mi ha messo quella maglia addosso?

Non ricordavo affatto di essermi tolta il vestito, ne tanto meno di aver indossato quella maglietta. I piccoli flashback della sera precedente mi colpirono come un pugno allo stomaco: Adrian, l'alcol, il bagno... ma purtroppo non riuscii a ricordare poi molto.
Una cosa era certa: non avrei bevuto mai più in vita mia.

Mi alzai di scatto dal letto per andare in bagno e mi ritrovai nel corridoio, trovarlo deserto era quasi strano. Mi domandai che ore fossero...
Bussai un paio di volte alla porta del bagno per essere sicura che non ci fosse nessuno, ma appena la porta venne aperta da un ragazzo che riconobbi come Adrian, mi sentii in imbarazzo.

Era a petto nudo e indossava un paio di pantaloni sportivi grigi, il modo in cui gli ricadevano sui fianchi era così...
Mi ero già fatta un'idea su come lui potesse essere senza maglietta, ma nel vederlo così ora, a petto nudo, constatai che avessi ragione. Anzi, era ancora meglio di quanto mi aspettassi, i miei pensieri non avevano reso abbastanza giustizia al suo corpo.
Non riuscivo a distogliere lo sguardo da lui, ero immobilizzata in una bolla tutta mia.
Mi ritrovai a guardarlo mentre si radeva con una semplice lamenta.

«Ti piace quello che vedi o sei ancora ubriaca?» ghignò guardandomi attraverso lo specchio, intento a togliere un residuo di schiuma bianca dal viso.

«Io... non ti stavo guardando» mentii.
Non gli avrei mai dato quella soddisfazione.

«Sei arrossita. Comunque non c'è problema Shannon, so di essere bello» replicò in modo quasi arrogante.
Ma non era una novità, quel ragazzo di umile aveva ben poco. Qualcuno avrebbe dovuto smontare un po' il suo ego.

«Per me non sei niente di che».
Dissi e guardai il suo viso riflesso nel grande specchio. Adrian fece una smorfia prima di ridacchiare.
«Ti hanno mai detto che hai delle gambe davvero belle?»

Ci impiegai qualche secondo per capire le sue parole e quando ricordai di stare indossando una t-shirt, mi accorsi che riusciva a coprirmi a malapena il sedere.
Merda!

Cercai di abbassarla il più possibile per coprirmi le gambe ma servì a ben poco. Avrei dovuto pensarci prima. Anzi, nemmeno, non avrei proprio dovuto trovarmi in quella casa.

«È inutile che provi a coprirti. Te l'ho messa io quella maglietta addosso» disse guardandomi divertito. Incrociò le braccia al petto mentre si godeva quello che era ormai diventato un teatrino.

«Cosa?! Tu?» sbraitai verso di lui, imbarazzata fino al midollo.
«Io. Non ti ricordi nulla?» mi domandò inarcando un sopracciglio.
«Be', in effetti io... mi ricordo ben poco ad essere sincera» ammisi mordendomi il labbro inferiore in segno di nervosismo.
«Non morderti il labbro in quel modo, so cosa porti sotto alla mia maglietta. Sono pur sempre un maschio».
Quelle parole mi fecero arrossire fino alla punta delle orecchie.
«Tu... tu non avevi nessun diritto di... farlo!» gli puntai il dito contro ricevendo un occhiata stupita da parte sua.
«Senti, non ti reggevi in piedi e ti ho messa a dormire. Il tuo vestito puzzava di alcol e l'ho messo a lavare dopo averti fatto indossare la mia maglietta».
Si vedeva lontano un miglio, quanto fosse esasperato per le mie domande. Eppure perché allora trovava sempre il modo per punzecchiarmi? Ero riuscita anche a guardare il modo in cui si comportava con le altre persone, e a nessuno riservava gli stessi modi che usava quando si trattava di me.

Best Mistake «Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora