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Una volta che i nostri respiri furono tornati alla normalità mi ritrovai a sorridere come un ebete. Era successo davvero...
Ripensai ai suoi baci, ai morsi sulla mia pelle e sulle mie labbra, il suo viso contratto dal piacere... era successo veramente, avevo appena fatto l'amore con Adrian. Mesi fa non mi sarei mai aspettata questo, eppure ero davvero lì, nuda nel suo letto dopo avergli dato tutto. La sua testa era ancora appoggiata al mio petto e passai le mani fra i suoi capelli facendolo mugolare.
Adrian alzò la testa ed i suoi occhi si scontrarono nei miei.

«Come è stato?» ci chiedemmo a vicenda nello stesso momento per poi scoppiare a ridere.
«Prima tu» gli dissi coprendomi il viso con le mani per l'imbarazzo.

Francamente avevo un po' paura di ascoltare la sua risposta, dato che Adrian il 99% delle volte era in grado di dare alle gente parecchie stoccate. A volte la sua sincerità mi spaventava e mi tornò in mente come era solito comportarsi con me durante i primi tempi.

«Sul serio? Mi stai chiedendo come è stato per me?» mi domandò spalancando gli occhi «Shannon io sono un uomo. Piuttosto dovresti dirmi tu come è stato scop-farlo per la prima volta» puntualizzò con un sorrisetto mentre si appoggiò con la testa sul gomito.
«Ma te l'ho chiesto prima io» gli feci notare guardandolo male.
Era bello come ci prendevamo in giro con spontaneità e sembrò che l'imbarazzo di poco prima si fosse dissolto in uno schiocco di dita.
«Non te lo dirò, se non lo farai prima tu» affermò seriamente prima di spostarmi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Il suo tocco mi faceva ancora arrossire, nonostante fosse passato tanto tempo. Aveva detto che non mi avrebbe detto nulla se prima non l'avessi fatto io, la Shannon di Londra sarebbe rimasta zitta per l'imbarazzo o forse non lo avrebbe proprio fatto... ma la Shannon di Seattle moriva dalla curiosità.

«Pensavo che facesse molto più male» ammisi alzando lo sguardo verso di lui. «Ma è stato bellissimo» aggiunsi sorridendo.
«Davvero?» mi domandò con un lieve sorriso e annuii lentamente.
«Ora tocca a te» gli puntai il dito contro.
«Io... non ero mai stato con una vergine, non potevo sapere la soddisfazione che si provasse ad avere una ragazza che ho toccato solamente io ed è stato davvero... fantastico, Shannon» mi confessò guardandomi negli occhi. Le sue parole mi scaldarono il cuore eppure non riuscii a dire nulla. «Lo hai voluto tanto quanto me, e sinceramente io non so come sia possibile dato che ci sono stati momenti in cui ti ho trattata malissimo. Ma ora, quando sono con te, mi sento in pace con me stesso e i miei demoni rimangono al loro posto» aggiunse baciandomi il dorso della mano, facendomi venire i brividi.
«Sai... sono felice che sia stato tu il primo» gli confessai ed era la verità.

Adrian avrà potuto essere stato anche uno stronzo e tutto in passato con me, eppure non avrei mai immaginato nessun altro al posto suo in quel momento. Nessuno che mi baciasse, nessuno che mi toccasse... nessun altro che non fosse lui. Staccò le labbra dalla mia mano e mi guardò sorridendo.

«Ridillo» mi ordinò.
«Sono felice che sia stato tu il primo... per tutto. Sul serio» lo rassicurai dicendo convinta quelle parole. Lui, in tutta risposta mi prese il viso fra le mani e mi baciò salendo nuovamente  a cavalcioni sul mio corpo.



Distesa nel letto di Adrian con lui al mio fianco, mi lasciai coccolare da lui. Si stava così bene fra le sue braccia che avrei voluto rimanere così per sempre.

«Adrian!» mi tirai su di scatto. «Dobbiamo cambiare le lenzuola!» dissi nel panico.
«Perché?» mi domandò con un sopracciglio alzato.
«Perchè saranno sicuramente sporche di sangue e di... uhm...» mi interruppi imbarazzata.
«E del mio sperma?» mi guardò con un sorrisetto.
«Be'... sì. Dobbiamo cambiarle subito!» gli dissi spalancando le braccia e facendolo ridacchiare.
«Okay» acconsentì alzandosi dal letto ed io fece lo stesso tirando con me il lenzuolo. Adrian mi guardò confuso e sbuffò.
Che ho fatto adesso?

«Sul serio? Il lenzuolo attorno al tuo corpo?» mi chiese inarcando un sopracciglio. «Devo ricordarti che non sono cieco oppure dovrei pensare che ti vergogni ancora di me dopo tutto quello che abbiamo fatto?»
«È che non sono abituata a farmi vedere nuda. Non ho mai fatto sesso in vita mia!» esclamai imbarazzata.

Adrian mi guardò con uno sguardo strano prima di fare il giro del letto ed avanzare verso di me, facendomi deglutire.
«Ripeti quello che hai detto» sussurrò lentamente vicino alle mie labbra.
«Cosa? Che non ho mai fatto sesso?» gli domandai confusa.
«Ecco: sbagliato. Hai detto che abbiamo fatto sesso, non è significato niente per te allora?» mi domandò con un sorrisetto, ma i suoi occhi si erano incupiti.

Era davvero così insicuro?
Pensava che per me fosse stato solo sesso?

Lo guardai e non vedevo più il ragazzo strafottente a cui ero abituata, vedevo un ragazzo distrutto dentro che non credeva più in sé stesso e nemmeno nella gente che lo circondava, anche se aveva imparato a nasconderlo molto bene. Più che bene. Ma non con me, da quando avevo imparato a leggere tra le righe, stavo conoscendo il vero Adrian.

«Sai che è significato molto di più per me» gli dissi accarezzandogli una guancia e lui si appoggiò contro al mio palmo come avesse bisogno di quello.
«Lo so. Ma non dire più che abbiamo fatto solo sesso, mi fa sentire uno stronzo» mi confessò con un sorrisetto.

Ci mettemmo a cambiare il suo letto e quando togliemmo il lenzuolo della parte sotto, notai che fosse rimasta una piccola macchia di sangue sul materasso color panna.
Doveva essere passata attraverso il lenzuolo leggero.

«La prova della tua verginità» scherzò lui facendomi alzare gli occhi al cielo.
«Dove tiene i detersivi tua madre?» gli domandai frettolosamente. Forse il materasso si poteva ancora salvare se avremmo fatto in fretta.
«Per fare?»
«Per levare la macchia dal materasso. Se facciamo in fretta possiamo ancora toglierla» gli spiegai.
«No. Non voglio toglierla» ribatté secco.
«Ma è sangue!» esclamai indicandola, era così piccola che quasi non si vedeva per fortuna.
«Perché dovrei toglierla? E poi non si vede neanche» disse con un'alzata di spalle.

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