Dopo aver aperto la finestra per fare prendere aria alla stanza ed esserci lavati, Adrian ed io ci ritrovammo seduti sul divano in soggiorno a guardare Friends. Avevo dovuto svegliarlo più volte durante le puntate, ma non lo biasimai: avevamo dormito pochissimo quindi era più che normale che fosse stanco. Dopo tutto, lo ero anche io. La porta d'entrata si spalancò ed entrambi ci voltammo verso i suoi genitori. Kimberly appena mi vide sorrise e corse ad abbracciarmi.«Che bello, sei tornata!» esclamò al mio orecchio, prima di staccarsi per guardare il mio look. «Siete andati al Grave?» mi domandò curiosa.
«No, siamo stati al Belltown» intervenne Adrian con un lieve sorriso. Sua madre lo guardò sbalordita prima di riportare lo sguardo su di me.
«Ciao Shannon!» urlò la piccola Asia saltellando e girando su sé stessa. Mi piegai sulle ginocchia e la abbracciai.
«Avete mangiato qualcosa?» ci chiese premurosamente Kim ed entrambi scuotemmo la testa in diniego.
«Abbiamo mangiato qualcosa stanotte in autogrill mentre tornavamo a casa» le spiegò Adrian.
«Be', mi metto subito a cucinare allora. Shannon, tu resti stavolta, vero?» mi chiese supplicandomi con gli occhi. Quella donna voleva davvero che io le dicessi di sì, se l'ultima volta ero riuscita a declinare l'invito quella volta non sapevo se ci sarei riuscita. Mi voltai appena verso Adrian e lo vidi annuire.
«Sì, questa volta mi farebbe piacere rimanere» le confermai facendo allargare il suo sorriso.«Molto bene!» esclamò felice. «Ma prima vieni, ti do qualcosa di mio per stare in casa» aggiunse trascinandomi su per le scale senza che potessi opporre resistenza. Adrian sorrise sotto ai baffi e suo padre mi guardò come per dire ti capisco...
La stanza da letto di Kim e Aaron non era enorme, ma aveva tutto quello che serviva tra cui un bagno privato con la vasca che sembrava idromassaggio. Non mancava nulla a quella stanza, se non l'armadio.
«Vieni pure» mi fece segno di seguirla e aprì un'altra porta. Ecco, risolto il mistero: Kim aveva il lusso di possedere una cabina armadio tutta sua. Era ovvio che in una casa del genere non potesse mancare di certo.
Iniziò a rovistare fra i vari scaffali finché non trovò ciò che stava cercando. «Dovremmo avere più o meno la stessa taglia» mi sorrise passandomi un paio di jeans ed una canotta nera. Li presi e mi sentii un po' imbarazzata, la mamma del mio... di Adrian, mi aveva appena prestato dei vestiti. E avevano ancora il cartellino attaccato.
«Kimberly and-»
«Kim» mi rimproverò con un sorrisetto.
«Okay, Kim, non c'è bisogno di questi, dico davvero... sono nuovi. Va bene anche qualcosa di vecchio o posso rimanere anche con il vestito» le dissi in imbarazzo.
«Shannon, se te li ho dati è perché mi fa piacere. Probabilmente quella roba sarebbe rimasta qua ancora per molto tempo...» mi confessò facendomi l'occhiolino. «Sul serio, mi fa piacere darteli» aggiunse sorridendo.Mi ero offerta di dare una mano a preparare il pranzo e lei ne fu entusiasta. Avevamo preparato il pollo con le patate al forno e devo dire che era davvero venuto bene. Kim mi aveva insegnato un segreto di cucina - come lo aveva chiamato lei - che consisteva nel mettere sul pollo prima e dopo la cottura un mix di olio e paprika. Mi aveva anche confidato che Adrian ne andasse pazzo e forse la cosa avrebbe potuto essere un punto a mio vantaggio. La piccola Asia si avvicinò al bancone della cucina tentando di rubare qualche patata al forno sul piatto da portata.
«No, Asia. Adesso mangiamo tutti insieme. Vai a lavarti le manine e poi potrai mangiare tutto ciò che vuoi» le disse calma Kim, facendola sorridere e annuire prima di correre in bagno.
Sospirò guardandola. «Se non insegni ai bambini queste cose quando sono piccoli non impareranno mai...»
«Hai fatto un buon lavoro» le dissi sinceramente, anche se avevo ancora qualche dubbio su Adrian, visto che i primi tempi era davvero maleducato.
Kim si guardò attorno e poi si voltò nuovamente verso di me, venendomi più vicina in modo che potessi sentirla solo io.
«Con Adrian come va?» mi domandò curiosa e con un sorrisetto uguale a quello del figlio.
«Be'... diciamo che stiamo provando ad instaurare una specie di rapporto... ma è un po' complicato» le confessai sorridendo lievemente. Non le avrei detto che avevo perso la mia verginità con Adrian qualche ora prima, sarebbe stato troppo imbarazzante.
Non lo avevo detto a nessuno, nemmeno Lola non sapeva niente. Di solito le amiche si parlavano fra di loro, perché io non ci riuscivo?«Adrian non è cattivo come può sembrare, è così perché è stato ferito in passato...» sospirò guardandomi con gli occhi lucidi. I suoi occhi sembravano il riflesso dei miei, il colore era uguale e le emozioni che provavamo verso suo figlio pensai che fossero le stesse. Era come guardarsi a uno specchio. «C'è stato un periodo in cui non voleva parlare con nessuno dopo che Crystal se ne era andata, i suoi amici venivano qui ogni giorno e si sedevano sul divano aspettando che lui scendesse, ma Adrian non ne voleva sapere. Ha passato l'estate in casa e ha iniziato ad uscire nuovamente quando è iniziata la scuola» aggiunse. «Sai perché ti sto dicendo tutto questo, Shannon? Perché da quando sei entrata nella sua vita mi sembra di vedere mio figlio, il vero Adrian, quello che ho temuto di aver perso tempo fa. Grazie...» mi buttò le braccia al collo e tirò su con il naso. Ricambiai l'abbraccio e sorrisi dentro di me. La donna che avevo davanti teneva davvero a suo figlio e se avrei potuto fare qualcosa per aiutarlo lo avrei fatto senz'altro.
«Vedrai che si sistemerà tutto...» le bisbigliai.
I suoi occhi mi guardarono come se ci fosse stato qualcos'altro che avrebbe voluto dire, ma non lo disse. Si riprese e si asciugò le lacrime, poi ridacchiò e mi chiese se avesse il trucco sbavato. Scossi la testa.
«Che dici, li chiamiamo a tavola?» mi domandò scherzosamente.
Pensai che quella donna fosse una forza della natura.A tavola non c'era più l'imbarazzo della prima volta in cui ero stata lì, seduta al bancone a fare colazione con loro. Aaron ci raccontò del loro ultimo viaggio di lavoro di quella settimana: lui e Kim erano stati in Egitto e avevano avuto il tempo di visitare il museo del Cairo.
«Hai visto le mummie?» domandai ad Asia, seduta al mio fianco, mentre le lasciai una carezza sulla testa.
«Noooo» ridacchiò lei.
«Oh, no, Asia sta dalla nonna quando noi non ci siamo. Siamo sempre via per lavoro...» sospirò Kim guardando la figlia con occhi innamorati persi.
«Tante volte riusciamo a portarla con noi però» aggiunse sorridendo.
«Ma io voglio andare ancora a Disneyland» piagnucolò la piccola mettendo su il broncio.
«Appena la mamma e il papà devono tornare in Europa ti ci portiamo» le promise Aaron facendola sorridere e battere le mani di conseguenza.
«Questo pollo è la fine del mondo» mugolò estasiato Adrian.
«Lo ha fatto Shannon» gli disse Kim facendomi l'occhiolino e Adrian sorrise.
«Non sapevo che sapessi anche cucinare» mi disse con un sorrisetto.
«Veramente ero sotto la supervisione di tua mamma» puntualizzai facendolo ridacchiare.***
Adrian tirò fuori delle lenzuola pulite da un armadio e le buttò sul letto.
Mi piacevano: erano marrone scuro.«Facciamo il letto?» gli domandai indicando le lenzuola e lui annuì.
Eravamo entrambi uno di fronte all'altro, mentre il letto ci separava. Insegnai ad Adrian come mettere bene il lenzuolo di sotto e lui morì dal ridere perché diceva che ogni mattina doveva sistemarlo perché si ritrovava a dormire sul materasso. Il problema era che non aggiustava gli angoli nel modo giusto.
«Okay, abbiamo finito. Quindi...» ammiccò avvicinandosi a me. Mi accarezzò in viso prima di passare il pollice sulle mie labbra facendomi venire la pelle d'oca. «Apri la bocca» mi ordinò e feci come mi aveva chiesto.
Aprii di poco le labbra prima che Adrian mi infilasse lentamente il suo pollice in bocca.
I suoi occhi diventarono più scuri e le pupille si dilatarono mentre il suo sguardo era fisso sulle mie labbra. D'istinto succhiai appena il suo dito facendolo respirare rumorosamente. Andai avanti così per un po' finché Adrian non lo tolse e me lo passò nuovamente sulle labbra, bagnandole delle mia stessa saliva.«Non hai mai fatto un pompino vero?» mi domandò mordendosi il labbro e facendomi arrossire.
Cosa?!
Sapeva benissimo che non avevo mai fatto nulla con nessuno se non con lui.
«No, non l'ho mai fatto» ribattei guardandolo.
«Allora ci penseremo» ammiccò facendomi l'occhiolino. «Come sei messa lì?» mi domandò curioso.
«Bene, non sento più il bruciore...» ammisi con un lieve sorriso.Adrian chiuse a chiave la porta e si tolse la maglietta mostrandomi il suo fisico asciutto e muscoloso prima di premere le sue labbra contro alle mie.

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Best Mistake «
Romance(COMPLETA) #1 on Wattpad 💎 Shannon Ladey non si aspettava di incappare proprio in lui: Adrian. All'apparenza il classico stronzo pieno di sè, il tipico bad boy che ti fa perdere la testa con il suo caratteraccio. Lui ha dei segreti, e li tiene nasc...